COSTRUZIONE DI UNA ANTENNA L INVERTITA PER I 160 METRI
Dopo tanti anni di uso della ormai obsoleta, ma ancora valida, Eco Antenne 40-80-160, ed avendo realizzato che con solo 32 metri di filo non si possono sperare tanti dx nella top band, si è presa la decisione di sfruttare al massimo lo spazio a disposizione e di installare una nuova antenna solo per i 160.
Sentendo per radio diversi ragionamenti e consigli, è meglio una long wire, basta mettere un balun e fai tutto, e altri ragionamenti simili, ci si è interessati all'antenna L invertita "inverted L antenna".
Diversi radioamatori ne parlano bene e dicono che è performante, a patto di inserire un gran numero di radiali alla base Qui è il punto dolente, spazio per mettere un giro di 360° di radiali non c'è; per cemento e costruzioni, nell'unica direzione in cui si può fare passare un filo orizzontale di 30 metri.
Infatti guardando sul web schemi di questa antenna prevedono almeno 10 metri verticali e 30 orizzontali. Qui non si intende fare un trattato di antenne, ne esistono già.
Magari bastasse una puntazza come piano di terra. "La messa a terra elettrica" ed "il piano di terra" sono di fatto due cose assai diverse. nel senso che nell'antenna Marconiana (SCHEMA 1) si parla sempre di "antenna immagine"; per farla breve e semplificando al massimo, sotto al monopolo è presente uno "specchio virtuale"; più o meno valido.
Quindi il "piano di terra" è generato dalla tipologia del terreno stesso: che risulta essere scarso, quindi con l'aggiunta di radiali alla base dell'antenna si raggiunge l'obiettivo. I radiali possono essere risonanti o meno, l'importante è l'aggiunta di quanti più radiali si può, compatibilmente con l'area di a disposizione. Essi possono essere anche annegati sotto uno strato di terra, per permettere lo sfalcio, e questo non è importante. Questo permette di migliorare lo "specchio virtuale" riducendo le "perdite di terra".
La parte che interessa è la "resistenza di radiazione", che consente di irradiare il segale sotto forma di campo elettromagnetico nelle antenne verticali (marconiane), ha un valore approssimativo di 35 Ohm. Valori maggiori di impedenza rilevati, nel punto di alimentazione sono "resistenza di perdita": e siccome nel conduttore sono solitamente trascurabili, sono quindi "perdite di terra".
La frenetica e spasmodica ricerca del ROS minimo, a volte non centra nulla con la capacità dell'antenna di irradiare, ma a volte , appunto come nell'antenna lambda¼, comporta di fatto una efficienza minore.
Si può portare un esempio, se con pochi radiali 2/3 si ottiene nel punto di alimentazione ros unitario, quindi 50 Ohm, c'è qualche "perdita di terra"; poiché 50-35=15 Ohm; e si andrà a riscaldare la terra, poiché la potenza applicata non sarà tutta irradiata ma dissipata, appunto, scaldando la terra.
Per ultimo un piccolo calcolo matematico per valutare l'efficienza dell'antenna "35/50*100=70%", nonostante il Ros unitario. Se come i testi di riferimento e l'esperienza di altri OM indicano, si mettono molti radiali la resistenza al punto di alimentazione sarà diversa da 35 Ohm , fatto che indica che in teoria il rendimento è prossimo al 100%.
Quindi magari bastasse una o più puntazze, servono i radiali e più se ne mettono meglio è.
Ora cercando sul web schemi di antenne L invertita, ci si è fatta una idea sullo schema che dovrà avere 38.71 metri (127 piedi) di lunghezza, con 13 radiali di lunghezza random SCHEMA 2; volendo si possono raddopiare i radiali, ma l'effetto/resa probabilmente non cambia, poiché non sono a 360°.
Vari consigli indicano di fare una antenna a T, più performante, ma la mancanza di spazio lo impedisce SCHEMA 3. Poiché le antenne inverted L sono antenne verticali il tratto orizzontale forma una sorta di cappello capacitivo, con il piano di massa.
Il montaggio si è rivelato abbastanza semplice ed agevole, avendo già a disposizione le carrucole con funi; si è trattato di tirare i cavi e fissarli con i morsetti.
A montaggio ultimato, prima di provare a fare collegamenti, si è testata l'antenna L invertita con il nano vna. Il Ros è pari a 1.5 circa su tutta la banda ed l'impedenza è di circa 45 Ohm. Dopo avere fatto un ultimo controllo, anche in stazione si è accesa la radio verso sera e la soddisfazione sentire le stazioni è stata molta. Sopporta circa 200 W e con questa configurazione i collegamenti non sono stati solo entro i 3000 km, come pronosticato da molti OM, ma anche oltre: Giappone, USA. Quindi oltre i 9000 km.
Certo non si può collegare tutti i giorni un nuovo DX, ma accontentandosi dei risultati in 2 anni ne ha dati circa una 80ina di country in digitale.
Si è anche fatto un confronto in ricezione mediante l'uso del segnale digitale FT8, tra le due antenne: la 40-80-160 (della Eco Antenne) e la L invertita. Dallo SCHEMA 4 si vede che, almeno per qunto riguarda la ricezione, sono equivalenti. Forse un tantino migliore la L invertita rispetto alla 40-80-160, che fa ben sperare.
Questa è la personale esperienza, non c'è altro da fare per migliorala, basta "accontentarsi".