Marelli RR1-A

 

(is0iek, formerly SWL is1-11081, in the 1962)

Ricevitore a singola conversione per AM / CW in cinque gamme d'onda da 1,6 a 30 MHz ; doppia scala di sintonia concentrica (normale ed allargata) ; alimentazione esterna su telaio separato.

Comandi : Sintonia, Gamma, Sintonia fine (Bandspread), Sensibilità (RF gain), Volume (AF gain), Limitatore (NL), Acceso / St-by, Fonia / Telegrafia

Tubi impiegati (equivalenti) : 6K7-GT preselettore HF, 6K7-GT mixer, 6K7-GT oscillatore HF, 6K7-GT ampl. 1. stadio IF, 6K7-GT ampl. 2. stadio IF, 6K7-GT BFO, 6H6 rivelatore & AGC, 6H6 noise limiter, 6J7-GT amplificatrice BF, 5Y3-GT raddrizzatrice, OD3 stabilizzatrice a gas.

I tubi originali erano siglati : 6RV (6K7-GT), 6R (6J7-GT), 6DD2 (6H6), TR2/? (OD3)

Media frequenza : 940 kHz.

Per una ricostruzione storica ed una descrizione dettagliata, vedi su Radio Rivista gli articoli di M.Toni I1TOM ed S.Guarnaschelli I1WQ (09/1964), e di M.Gaticci I0-14769 (10/1973).

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L'RR1-A, compromesso ottimale tra i miei desiderata ed il budget disponibile, cui si era pervenuti non senza molte consultazioni di riviste, opuscoli e locandine, e visita di qualche magazzino di residuati, senza contare le tante considerazioni e suggerimenti degli amici OM della Sezione (questi si, da contarsi allora sulle punte delle dita), era arrivato, ben imballato con della paglia, entro una bella cassa in assi di legno di discrete dimensioni. Questa conteneva infatti anche il blocco di alimentazione alloggiato dietro un robusto pannello normalizzato in alluminio, recante anche l'altoparlante coperto da una robusta griglia, oltre al cavo di connessione, allo stock delle valvole (tutte nuove nella scatolina originale !) e vari altri materiali uniti nell'ordine (approfittando così di qualche sconto e dell'abbattimento spese di spedizione) tra cui un tasto verticale in legno (che ho ancora), ed un paio di cuffie.

Dopo un controllo piuttosto accurato alla meccanica ed alle condizioni dei cablaggi, il tutto abbastanza OK, all'accensione un sottile ma persistente filo di fumo si sollevava dal gruppo alimentatore. Arturo (allora is1zdt, presidente di Sezione) fu senz'altro della sana opinione che mi ci dovessi fare le ossa, e quale migliore occasione ! Nel frattempo con la mia famiglia ero rientrato al paese d'origine per le vacanze estive, non senza portarmi appresso i numerosi ferri del "mestiere", schemi, manuali, riviste, saldatore e stagno, ecc. ed ovviamente la radio ; mancava però ancora il tester, ed ordinatolo, mi venne spedito per ferrovia (ricordo ancora l'arrivo del tanto atteso pacchetto in stazione). Grazie ad esso riuscii, malgrado la poca esperienza data dalla giovanissima età, con molto impegno e non senza qualche preghierina (è difficile esprimere cosa potesse rappresentare la prima ed unica vera radio) a rintracciare il guasto, ed a porvi rimedio ; si trattava di un qualche corto sull'anodica dovuto ad un contatto difettoso, e per di più il primario interrotto del trasformatore d'uscita.

Non sto a raccontare la mia esultanza quando ne vennero fuori i primi segnali !

 Issato abbastanza fortunosamente un dipolo ripiegato, dire che passassi gran parte delle giornate alla radio, è poco ; ricordo gli ascolti sul far della sera, il tintinnare argentino delle telegrafiche e delle RTTY, il brillare nella penombra della stanza della lucetta rossa dell'alimentatore, ed il pallido chiarore azzurrino del tubo stabilizzatore al neon ; più tardi, qualche violento temporale estivo con fulmini, via la corrente elettrica e tutti al buio ; le prime piogge autunnali, l'odore caratteristico dei cablaggi e delle bobine del gruppo R.F. nel vetusto apparato, che si univano a quello della vernice della cassa e del frontalino riverniciati di fresco. Poi a tutto volume, nelle luminose mattinate estive, il suono si spandeva dalle finestre aperte della stanzina sulla passerella che univa le vecchie case, eletta a mio laboratorio, ed anche mio padre che talvolta vi si affacciava prestando ascolto alle broadcasting in lingua italiana, francese, spagnola (*). Gli allineamenti ritoccati ad orecchio, la ricerca e l'ascolto, all'inizio piuttosto faticosi, dei segnali SSB, modifiche all'AGC, poi modifiche al rivelatore, modifiche agli stadi di amplificazione (RF e conversione, IF, AF ...) sostituzione dei tubi originali con altri più moderni (noval e miniatura), modifiche all'alimentazione (resa entrocontenuta), e man mano, sempre più modifiche e modifiche alle modifiche delle modifiche ...

... continua

... modifiche

(*) Mio padre sarebbe poi deceduto nel gennaio dell'anno successivo 1963 ; anno nel cui prosieguo sarebbero anche scomparse due eminenti figure, e cioè Papa Giovanni XXIII ed il Presidente J.F. Kennedy. Altri miei ricordi di fine estate '62, oltre alla ripresa delle scuole, sono legati ai grandi avvenimenti del periodo, in primis l'apertura del Concilio Ecumenico ; al volo spaziale orbitale Mercury Sigma 7 (W. Schirra), al timore generale per la crisi internazionale di ottobre. Avvenimenti riguardo ai quali il vetusto ricevitore, peraltro ben riverniciato, aveva giocato il suo ruolo quanto all'informazione domestica ! A Natale mi era stato donato, assieme ad un set di cacciaviti (per me certo utilissimi !), un bel pannello in alluminio nuovo fiammante, destinato a sostituire definitivamente nelle mie successive autocostruzioni, il cartone largamente adottato in precedenti occasioni.

 

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