SSB was then the new era, theme of daily discussions in our Radio Club, with very few pioneeristic achievements in the specialized press ; fitting components were rare & expensive, as well as little was our experience ... ; i'll never forget the magic moments when I first suppressed carrier and sideband, by means of a self-made phasing network, set up with no oscilloscope but only an analogic tester, hearing the signal of myself, vacuum tube generated at a very low level, in my SX-117 receiver (at side, with HM-1 VTVM).

il mio trasmettitore per SSB

 

La SSB era allora una grossa novità, destinata difatti non solamente a rivoluzionare il mondo delle radiocomunicazioni in fonia, ma inoltre a divenire il substrato praticamente adottato come standard per le emissioni RTTY, SSTV, PSK31. Tale argomento accendeva allora le nostre discussioni, sia in Sezione che presso OM autocostruttori, ed anche incontrandosi occasionalmente dai Rivenditori di componenti.

Perciò il TX, concepito in un'epoca dominata dalla tecnologia valvolare, in cui, a parte CW, si usava solamente AM, era basato principalmente sugli schemi e le realizzazioni pionieristiche di G.Rustichelli I1SVZ (*) impieganti principalmente per la sua semplicità e l'assenza di componenti appositamente dedicati, il metodo a sfasamento, vedi Radio Rivista 6/1959, 10/1961 8/1963 ed altri tra cui ricordo particolarmente, su Radio Rivista del 1965, le trattazioni di I2EO e le realizzazioni di I4FP ed I5TDJ quest'ultima a transistori.

Progetti e schemi per il vero da me un po' liberamente interpretati, dati i fattori soggettivi determinati dalla mia scarsa esperienza, il temporaneo abbandono legato a svariate vicissitudini ed impegni, seguito da ritorni di fiamma, e quelli oggettivi, principalmente la allora scarsa disponibilità di materiali adeguati, almeno in loco, e comunque il loro costo non indifferente. Quest'ultimo fattore limitante andava allentandosi causa l'elettronica di massa e le tecnologie allo stato solido, ma la sorte della realizzazione era comunque segnata essendosi Il suo completamento rivelato in definitiva improduttivo, alquanto pasticciato dalle varie riprese intercorse, adottate anche come rimedio ai numerosi malfunzionamenti riscontrati, i tanti interventi del tipo fai e disfa (uno per tutti la sostituzione dell'originario VFO valvolare), ed anche eccessivamente oneroso se rapportato allo scopo, massime al confronto con le ormai numerose realizzazioni commerciali ed al relativo usato largamente disponibile ; anche in caso di esito positivo, quello che era stato un progetto di avanguardia, sarebbe risultato un complesso obsoleto.

Ma il lato umano supera sempre di molto, almeno nella mia ottica, quello strettamente tecnologico e materiale ; ciò che resta sono perciò i momenti magici, indimenticabili, come quando dalla phase shift network autocostruita agli inizi del '63 con componenti di media qualità, ottenni il segnale audio in due componenti sfasate di 90° ed uguali in ampiezza, come ebbi a costatare, pur non disponendo allora di oscilloscopio, effettuando misure di mia concezione eseguite con un semplice tester analogico, il seppur ottimo ICE 680-C ! E quando costatai di persona la bontà della realizzazione e dei metodi seguiti, ascoltando nel '68 sul ricevitore SX-117 (a lato, assieme al voltmetro elettronico HM-1) il primo segnale SSB da me prodotto, sia pure a basso livello, con attenuazione della portante 60dB e della banda laterale ben 35dB (allora !) misurate mediante lo S-meter calibrato del ricevitore

(*) Glauco I1SVZ aveva fondato a Roma la ditta m i n i p h a s e che appunto progettava, costruiva e commercializzava apparati per radioamatori basati su tecnologie innovative ; vi ero stato in visita nel 1964, e nell'occasione avevo anche visto il Mosley CM-1 da lui utilizzato.

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