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COSTELLAZIONI
L'osservazione
celeste non sarebbe cosa agevole senza l'adozione di un sistema
che permetta di discernere agevolmente una zona celeste dall'altra.
Unendo
infatti le stelle più luminose con delle linee immaginarie,
è possibile delimitare determinate zone del cielo, allo
stesso modo di come si fà con una superficie piana.
Tutto
ciò è già stato fatto dagli antichi astronomi,
i quali, durante l'osservazione del cielo, erano soliti intepretare
questi allineamenti, come raffigurazioni, in cui vedevano rappresentati
i loro miti e le loro leggende.
Con
il termine costellazioni, non s'intendono tuttavia solo queste
figure, ma anche delle determinate aree, che esse rappresentano,
e che comprendono stelle ed oggetti di altra natura quali: galassie,
nebulose, ammassi stellari, ecc..
Esse
sono comunque delle entità di natura prospettica e formate
da corpi che appaiono come facenti parte di un unico sistema,
ma che in realtà hanno in comune solo lo stesso settore
celeste, essendo a volte situati a distanze di milioni di anni
luce, gli uni dagli altri. Attualmente
sono 88 e più della metà di esse ci sono state tramandate,
dai babilonesi, ma soprattutto dall'astronomo greco Tolomeo,
che raccogliendo le testimonianze e gli studi precedenti nel suo
Almagesto, le passò in consegna ai romani ed alle
altre culture successive come quella araba.
Il
nome di molte di loro è quindi per la maggior parte di
origine greca o latina, ed è stato mantenuto fino ai giorni
nostri, così come quello di alcune stelle. Tutto
questo per quanto riguarda l'emisfero boreale, essendo il cielo
dell'altro emisfero, o quanto meno la parte più a Sud di
esso, nascosto, per via della latitudine, agli osservatori di
tutta l'area mediterranea.
Quelle
meridionali sono dunque di origine molto più recente, risalgono
infatti agli ultimi quattro, cinque secoli, quando i circumnavigatori
dalla Terra, esplorando quelle zone, si servirono del cielo meridionale
per orientarsi durante la navigazione. Fornirono così preziose
indicazioni agli astronomi di quel tempo che stilando
nuove mappe celesti, completarono la nostra conoscenza in merito.
Fra
questi ricordiamo P.Plancius, J.Hevelius, N.L.De
Lacalle e soprattutto Bayer che, autore fra l'altro
di un celebre atlante, introdusse un sistema per indicare le stelle,
tutt'ora universalmente accettato, adoperando le lettere dell'alfabeto
greco secondo un'ordine decrescente di luminosità. A
compimento dell'opera di questi illustri studiosi, vennero definitivamente
fissati, nomi e confini di ogni costellazione, nel 1922 dall'I.A.U.,
il massimo organo astronomico mondiale. Nonostante
le stelle possano considerarsi fisse, ogni costellazione muta
la sua posizione (rispetto alla nostra e non allo sfondo celeste)
continuamente, per effetto del moto apparente del cielo.
Questo
perchè la Terra, oltre a girare su se stessa, compie un
moto di rivoluzione attorno al Sole, offrendoci ogni notte una
visuale della volta celeste leggermente diversa. Ognuna
di esse allora, con il passare dei mesi, apparirà alla
stessa ora sempre più spostata verso Ovest, sino a quando
scomparirà sotto l'orizzonte occidentale per riapparire
poi, dopo un certo periodo di tempo, da quello orientale.
Fanno
eccezione le costellazioni attigue ai poli che,
per effetto della sfericità della Terra, ruotano attorno
ad essi descrivendo dei cerchi completi fra lo zenit e l'orizzonte.
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Per questo sono dette circumpolari, e sono visibili solo
dall'emisfero di cui fa parte il polo celeste attorno a cui ruotano,
rimanendone invece occultate nell'altro. Si distinguono inoltre
in settentrionali e meridionali.
Un
discorso a parte meritano quelle 12 che fanno parte dello zodiaco,
ovvero di quella striscia del cielo, concentrica all'eclittica,
su cui si spostano apparentemente tutti i corpi principali del
sistema solare. Fra questi, uno in particolare, il Sole, attraversa ogni mese
un settore pari a 30° (segno zodiacale), effettuando
una rivoluzione completa in un anno solare. Per
convenzione, si è allora stabilito sin dall'antichità,
di identificare ognuna di queste suddivisioni con l'omonima e
corrispondente costellazione. A
partire dalla prima sono: Ariete, Toro, Gemelli, Cancro, Leone,
Vergine, Bilancia, Scorpione, Sagittario, Capricorno, Acquario
e Pesci. Tuttavia dello zodiaco fa parte anche Ofiuco, che però
non è compreso fra i 12 segni zodiacali.
A
causa però del fenomeno della "precessione degli
equinozi", un lento e continuo movimento dell'asse di
rotazione del nostro pianeta, che oscillando descrive un cerchio
in 26000 anni, ogni riferimento celeste varia la sua posizione
di circa 1,5° ogni secolo. Ogni 2000 anni si verificherà
allora uno slittamento pari a 30°, con il risultato che ogni
costellazione occuperà il posto del segno zodiacale immediatamente
successivo.
Infatti,
gli equinozi, le intersezioni dell'eclittica con l'equatore celeste,
detti anche "punto d'Ariete" e "punto
della Bilancia", si trovano ai giorni nostri rispettivamente
nei Pesci e nella Vergine e non più in quelle da cui anticamente
presero il nome.
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