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UNIVERSO
Nel
corso della storia l'uomo si è sempre chiesto da che
cosa e come sia nato il cosmo, quale sia stata la sua evoluzione,
come siano nati i corpi che ve ne fanno parte e come si evolvano.
Domande
a cui è difficile dare una risposta, ma per il momento
gli studiosi si limitano ad esaminare, cosa successe 15 miliardi
di anni fà quando tutta la materia, concentrata in un
punto dalla densità e dalla temperatura elevatissime,
esplose creando lo spazio cosmico.
Un
evento dunque che diede inizio alla scala del tempo e dello
spazio, su cui inesorabilmente l'universo si muove e dove è
possibile guardare al passato. Infatti, considerando che tutti questi distano da noi miliardi
di anni-luce, è probabile che essi debbano ancora giungerci
visto che la velocità della luce, sebbene sia molto grande,
è pur sempre una quantità finita di circa 300000
km al secondo.
Quello
che appare certo è invece la disposizione dei corpi celesti
in un gigantesco sistema strutturato a livelli, dove partendo
dalla Terra, che non è un punto privilegiato, ma solo
il nostro posto d'osservazione, arriviamo al sistema solare,
e quindi alla nostra galassia.
Ma
le galassie si dispongono in gruppi, gli ammassi, e questi in
superammassi sino ad arrivare, concettualmente ai confini del
cosmo da dove questo appare in maniera
isotropa, uguale
in ogni
direzione, senza punti privilegiati come dicevamo.

composizione
di foto NASA - NSSDC - Hubble Heritage Team (AURA/ STScI/ NASA)
Altre
teorie teorizzano la contemporanea esistenza di piu' universi
fra di loro collegati per mezzo di cunicoli spazio-temporali,
i buchi neri. E' il modello del cosiddetto
universo a
bolle. Quale
che sia la teoria prescelta, rimane comunque un alone di incertezza
sul fatto se lo spazio sia o meno dotato di limiti e se continuerà
la sua espansione all'infinito o arriverà ad un certo
punto ed invertirà la rotta.
In
passato infatti, è stato fatto rilevare da uno scienziato
del diciottesimo secolo che, se esso fosse infinito, nel cielo
dovremmo vedere un numero grandissimo di stelle sparse in ogni
direzione e illuminanti a giorno la volta celeste. Oggi
però sappiamo che non è così, per il fatto
che tutte le galassie si stanno allontanando fra di loro e che
dunque molto probabilmente facciamo parte di uno spazio in espansione,
secondo quanto teorizzato dalla legge di Hubble. Ed
ecco allora altri modelli di spazio universale: quello
aperto
e quello
chiuso.
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Il primo secondo gli studiosi è infinito e perciò
paragonabile ad un palloncino che si va sempre piu' gonfiando
con la conseguenza di aumentare sempre piu' le sue dimensioni
e la distanza fra i corpi che ve ne fanno parte.
Quello
chiuso invece è paragonabile ad una sfera dalle dimensioni
stabili e dunque finite, ma illimitate, come lo è appunto
una superficie sferica che non presenta soluzione di continuità,
e la cui apparente espansione deriva da una continua nascita
di materia.

E
qui a far da arbitro della situazione spunta ancora una volta
l'ingegno di E.HUBBLE
con la sua legge che rappresenta
una delle maggiori scoperte della scienza.
Lo
scienziato notò che nello spettro di alcune galassie
osservate, le righe spettrali apparivano spostate verso il rosso,
in maniera piu' marcata quanto esse fossero distanti. Tutto
questo, noto anche come redshift, era dunque dovuto ad
effetto doppler, ragion per cui formulò la legge che
porta il suo nome e secondo la quale, tanto piu' una galassia
è distante, altrettanto piu' velocemente essa si allontanerà
da noi.
A
far da corredo alla legge di Hubble, ecco apparire anche
la costante di Hubble, con la quale dividendo la velocità
di allontanamento V (in km/sec) di una galassia,
si ottiene la distanza D (in megaparsec) che ci separa
da essa:
D
= V: costante di Hubble
La
costante tuttora non è stata quantificata con esattezza,
ma dividendo la velocità della luce per il suo probabile
valore, si ottiene una distanza di circa 15 miliardi di anni-luce,
appunto l'età teorizzata dagli scienziati, e che viene
detta anche
orizzonte di Hubble. Dunque è molto
probabile che il cosmo sia in perenne espansione. Uno
spazio dunque in crescita che va sempre piu' mutando le proprie
proprietà fisiche, divenendo meno denso e piu' freddo.
C'è da considerare infine che un altro valore potrebbe
entrare in gioco, la
densità media dello spazio
universale che, se riuscirebbe a frenare con la gravità
la spinta espansionistica, lo costringerebbe a bloccare la sua
crescita e ad invertire la direzione, facendolo richiudere su
se stesso in un grande crollo, il
Big Crunch.
Big
Bang
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