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MODERNA
Fra
la fine e l'inizio del sedicesimo secolo furono realizzate le
imprese dei grandi circumnavigatori della Terra. Esse
diedero la prova definitiva della sfericità del nostro
pianeta, ed aprirono la strada all'esplorazione del cielo dell'emisfero
australe, portando poi alla creazione di quelle costellazioni
che completavano quella parte della sfera celeste, rimasta sino
ad allora nascosta per via della latitudine a tutti gli astronomi
dell'area mediterranea. La
rivoluzione arrivò con N.Copernico che, sconvolgendo
l'intero sistema tolemaico basato sulla centralità assoluta
della Terra, ne introdusse uno, nel 1543, imperniato sul Sole
e su tutti pianeti che orbitavano attorno ad esso.
Tutto
ciò, sebbene si accordasse alla perfezione con i fenomeni
celesti, provocò un terremoto culturale, sociale e filosofico
contro quelle convinzioni, ormai radicate da millenni, che alla
fine relegarono la riforma copernicana solo ad uso e consumo di
alcuni fra gli studiosi di quel tempo. Fra
questi uno in particolare, T.Brahe,
fornì
un nuovo modello planetario, ancora centrato sull'immobilità
della Terra, ma con il Sole al centro di un sistema orbitante
attorno ad essa. Fu' inoltre protagonista dell'osservazione di
una supernova nel 1577, della misurazione dei parametri orbitali
del nostro pianeta e della pubblicazione di un catalogo stellare
da
cui prese spunto G.Bayer.
Questi
infatti, nell'Uranometria, elencò le stelle, secondo
un'ordine decrescente di luminosità, indicandole per primo
con le lettere dell'alfabeto greco, seguito poi da Hevelius
che, agli inizi del 17° secolo, pubblicherà la prima
mappa lunare ed un completo atlante celeste. Rielaborati,
gli studi copernicani portarono nel 1609 alla scoperta di due
leggi sul moto dei pianeti, tuttora valide, e che portano il nome
del suo scopritore, G.Keplero che, aggiungendone una terza
nel 1618, segnerà la nascita di una nuova disciplina: la
meccanica celeste. A
completare la rivoluzione copernicana contribuì G.Galilei
che, introducendo nel 1610 l'uso del telescopio, è
stato l'autore della scoperta dei 4 satelliti maggiori del pianeta
Giove, dell'osservazione delle fasi di Venere e delle macchie
solari e quindi dello studio della rotazione del Sole. Erano
gli ultimi scossoni al sistema tolemaico, ancora ben radicato
nella cultura di quei tempi, tanto che Galileo venne persino tacciato
di eresia.
Intanto
arrivavano anche le scoperte della luna maggiore (Titano) di Saturno
e della divisione del suo anello, ad opera rispettivamente di Cassini ed
Huygens, quella di
O.Romer, la
quantificazione della velocità della luce e quindi la rivelazione
che sebbene essa sia grandissima è comunque una quantità
finita, e quella di E.Halley
che nel 1681 individuando
la cometa che porta il suo nome, ne calcolò l'orbita ed
il ritorno per il 1758.
Ma
ormai il piu' era fatto, Galileo con i suoi studi che spaziavano
dal Sole ai pianeti, dal moto della Terra al principio di relatività
del moto, aveva posto le basi della fisica e dell'astronomia moderne,
sulle quali ben presto si innestarono le idee di un altro grande
studioso, I.Newton, che elaborò la
legge di gravitazione
universale.
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Questo,
introducendo i concetti di massa e di gravità, diede l'inizio
ad una nuova era che, abbandonando definitivamente i modelli e
le teorie tolemaiche ed aristoteliche, ampliava i confini dell'esplorazione
dello spazio, dalla Terra al sistema solare.
Parallelamente
vedevano la luce le grandi opere di W.Herschel
che ipotizzò
l'esistenza della galassia e, applicando i principi della meccanica
celeste di Newton, scoprì nel 1781 il pianeta Urano, a
cui seguirono, basandosi sulla medesima legge, la previsione dell'esistenza
di un ottavo corpo planetario da parte di Adams e
Leverrier,
che troverà poi conferma nel 1846 con la scoperta di Nettuno
per opera degli astronomi D'Arrest e
Gaulle.
Nel
frattempo, nel 1801 G.Piazzi aveva scoperto il primo asteroide
Ceres,
Encke la seconda divisione dell'anello di Saturno,
mentre erano stati pubblicati il primo catalogo di oggetti del
cielo profondo da C.Messier, la mappa della superficie
marziana da G.Schiaparelli
ed i risultati dello studio
sullo spettro della luce solare da J.Fraunhofer.
Con
i primi anni del novecento arrivarono altre grandi scoperte che
ampliano definitivamente il campo d'indagine e d'osservazione
astronomica dal sistema solare alla galassia e quindi all'universo
intero.
La
prima di esse fu la teoria della relatività di
A.Einstein del 1905 che ribaltava, dopo appena tre secoli,
tutte le teorie galileane e newtoniane sullo spazio ed il tempo
assoluto, seguita poi da quella del 1910 di due astronomi che,
indipendentemente, elaborarono il diagramma sull'evoluzione stellare
che porta il loro nome, Hertzsprung-Russel.
E'
del 1929 invece la legge sull'allontanamento delle galassie di
E.Hubble, e quindi sull'espansione dell'universo, che segnerà
la nascita della moderna cosmologia.
In seguito fu inoltre formulata la teoria del Big Bang, la cui
prova fondamentale la si ebbe nel 1965 con la scoperta della radiazione
cosmica di fondo da parte di due ricercatori statunitensi, che
renderà quasi irrilevante
quella del 1930 del pianeta Plutone da parte di C.Tombaugh.
Il
resto è storia di oggi con le grandi opere dell'astronautica
statunitense, che il 21 luglio 1969 riuscì nella piu' grande
impresa umana conquistando la Luna con l'Apollo 11, e portando
sul nostro satellite i tre astronauti N.Armstrong,
E.Aldrin
ed M.Collins,
e con
l'esplorazione del sistema solare da parte delle sonde interplanetarie
che sempre piu' cercheranno di dare risposta alle domande che
da sempre si è posto l'uomo: dove, come, quando è
nato l'universo.
Antica
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