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Chi
ha paura dei circuiti stampati?
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Foratura La foratura è l'ultima operazione da fare, anche dopo una eventuale stagnatura. Per fare una buona foratura sarebbero necessari trapani in grado di raggiungere 15000 giri/m e oltre e punte al carburo di tunghsteno, ma in pratica un buon trapano a colonna che arrivi a 2500 ÷ 3000 giri/min può andare bene. Però è indispensabile un trapano a colonna e possibilmente non un trapano a pistola montato su una colonna, ma un vero trapano a colonna (o più precisamente un trapano sensitivo). Ormai si trovano molti di questi trapani a basso prezzo provenienti dai mercati dell'est; molti, purtroppo non hanno mandrini in grado di stringere punte sotto i 2mm (!) e l'albero del mandrino vibra troppo per questi lavori di precisione. Altri invece riescono a fare fori anche di 0.4mm con precisione. Il circuito va tenuto sopra un pezzo di legno (compensato, truciolato, ecc...) di nessun pregio ma liscio e con le due facce parallele in modo che possa appoggiarsi stabilmente al banco del trapano e il circuito stampato non vi traballi sopra; quest'ultimo dovrà essere tenuto e spostato a mano. È utile che il master sia stato fatto con le piazzole forate e di un diametro che non sia quello che effettivamente si vorrà ottenere ma uno che permetta una facile centratura della punta, 10mil può andare bene. Un'altro mito da sfatare è quello della rottura delle punte elicoidali, secondo qualcuno ne sarebbe necessaria una ogni pochi fori! Se si rispettano le indicazioni che ho appena fornito le punte arriveranno tranquillamente a perdere l'affilatura, ma le rotture sono molto rare (più frequenti sono invece sono quando si facciano fori molto profondi e/o con pezzi mal fissati). Pertanto dotatevi di una serie di punte di diametro a partire da 0.5 ÷ 0.6mm fino a 1.5mm scalate di 0.1mm, un paio per diametro sono sufficienti. L'affilatura di queste punte è molto difficile a causa del piccolo diametro, ma con una mola a grana molto fine e magari con l'aiuto di una lente è possibile riportare le punte ad un grado di affilatura accettabile; l'angolo dei taglienti può essere senz'altro minore di quello per l'acciaio.
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