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STRUMENTI ASTRONOMICI
Sin dai tempi antichi, lo strumento principale di cui si è avvalso l'uomo per l'osservazione celeste, è stato l'occhio e sebbene ciò possa sembrare riduttivo ai giorni nostri, immersi come siamo in un mondo tecnologico, è proprio grazie ad esso che sono state poste le fondamenta dello studio del cielo e dei relativi fenomeni astronomici con le osservazioni operate dai grandi astronomi dell'antichità. E' indubbio comunque che un grande passo avanti è stato compiuto con l'ausilio di strumenti ottici come i
telescopi. Ad introdurli nello studio dell'astronomia fu G.Galilei che basandosi sulla scoperta di un ottico olandese costruì il primo modello, un rifrattore, con il quale scoprì i satelliti maggiori del pianeta Giove, il fenomeno delle macchie solari e si dedicò all'osservazione lunare e a quella del pianeta Venere.

Quelli moderni a tutt'oggi si basano, anche se ulteriormente perfezionati ed accessoriati, sulle stesse caratteristiche. Sono infatti composti da un sistema di lenti o di specchi che è possibile distinguere in due classi, le quali sfruttano altrettante proprietà della luce, ossia la
rifrazione e la riflessione.

La luce infatti, ha la caratteristica di essere deviata, dalla direzione originaria da cui proviene, quando attraversa dei mezzi di diversa densità. Ragion per cui, sfruttando tale proprietà, è possibile far convergere i raggi che attraversano una lente ottica verso un punto detto fuoco da dove viene successivamente estratta l'immagine.

Nell'altro caso, la riflessione, si sfrutta invece la capacità della luce di essere riflessa da determinate superfici come quelle di uno specchio parabolico.
Altro strumento ottico abbastanza usato è il
binocolo, che praticamente si può collocare a metà strada fra l'osservazione ad occhio nudo e quella telescopica. Principalmente è formato, come i rifrattori, da un doppio sistema di lenti con una di esse, la principale, che funge da raccoglitore di luce e fà convergere i raggi luminosi su dei prismi raddrizzatori che deviano l'immagine verso gli oculari. A differenza del telescopio sono caratterizzati da grande portabilità e basso costo, anche se naturalmente non offrono le stesse prestazioni.

Tutto questo però per quanto riguarda l'osservazione dalla superficie terrestre.E' infatti risaputo che la nostra atmosfera distorce i raggi luminosi comportandosi come un filtro fra noi ed il cielo e disturbando così le visioni dei corpi celesti.



A questo si pone rimedio spostando il punto di osservazione il piu' alto possibile, a volte anche nello spazio. E' il caso dell'HUBBLE Space Telescope portato in orbita con la navetta spaziale. Lungo 13,1 m, con un diametro di 4,3 m, dal 1990 permette di studiare con accuratezza lo spazio senza tutte quelle limitazioni che avrebbe avuto al di sotto dell'atmosfera, anche se all'inizio non fu subito un successo, a causa di un guasto allo specchio principale corretto in una missione successiva

Nella sua dotazione principale anche due ampi pannelli solari di 2,4 x 12,1 metri che forniscono energia elettrica e ricaricano le batterie che invece hanno il compito di alimentare le apparecchiature quando l'HST nella sua orbita attraversa il cono d'ombra generato dalla Terra.

( HubbleSpaceTelescope, foto NASA-NSSDC)

Esistono anche altri particolari tipi di telescopio che indagano il cosmo nel campo dell'infrarosso, dei raggi x, dell'ultravioletto e nel campo delle onde radio. E' noto infatti come l'atmosfera terrestre oltre a parte della luce lasci passare anche le onde radio, così da quando si sono scoperte sorgenti stellari che emettono particolari impulsi sotto tale forma, lo studio dell'universo avviene sfruttando anche quei strumenti, i radiotelescopi, che non sono altro che delle gigantesche antenne di forma paraboidale che ricevendo i segnali dallo spazio li amplificano per permetterne lo studio.

Fra i piu' famosi quello di
ARECIBO, impiegato nell'ambito del progetto SETI per la ricerca di civiltà extraterrestri, con l'ausilio di milioni di computer collegati attraverso il web che hanno il compito di scandagliare lo spettro radio.

L'altro tipo di radiotelescopi sono i
radiointerferometri, particolari strumenti usati per localizzare la direzione di una sorgente radio stellare e praticamente sono composti da due file di antenne paraboliche disposte a croce in direzione dei punti cardinali Nord e Sud. Uno dei piu' famosi si trova in Italia a Medicina.

Telescopi
Accessori per telescopio

                                    
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