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PIANETI
I pianeti devono il loro nome al fatto di mutare continuamente la loro posizione in cielo rispetto alla stelle. Sono nove e li possiamo distinguere, in base alla posizione dell'orbita, in inferiori, che si trovano fra la Terra ed il Sole (Mercurio e Venere) ed in superiori tutti gli altri.

Un'altra distinzione la si può fare in base alla loro morfologia e perciò li possiamo suddividere in altre due classi omogenee:

  • terrestri, dalle dimensioni minori, superficie solida, compatta, ricca di elementi pesanti, volume e massa limitati e grande densità;
  • gioviani, dalle dimensioni maggiori, superficie gassosa, atmosfera ricca di idrogeno ed elio, anello di svariate dimensioni, maestoso in Saturno e impercettibile negli altri, volume e massa elevati e densità piccole.

Alla prima appartengono oltre la Terra, Mercurio, Venere e Marte. All'altra Giove, Saturno, Urano e Nettuno. L'ultimo pianeta Plutone è ancora poco conosciuto da poterlo classificare con esattezza.

Spesso sono accompagnati da altri piccoli corpi, definiti satelliti, che ruotano attorno al compagno principale secondo orbite ellittiche e con il quale costituiscono un unico sistema orbitante attorno al Sole. Il loro numero varia per ogni pianeta, nessuno per Mercurio e Venere, uno per la Terra e Plutone sino ad arrivare a Giove e Saturno che con le loro decine di satelliti costituiscono delle piccole riproduzioni dello stesso sistema solare. 
Ogni pianeta ruota attorno al proprio asse di rotazione piu' o meno velocemente secondo un senso di rotazione antiorario, ad eccezione di Venere ed Urano che girano in senso contrario.

Compie inoltre un movimento di rivoluzione attorno al Sole secondo un'orbita di forma ellittica che, vista dal Nord del sistema solare, si svolge in senso antiorario che per convenzione viene definito diretto.

foto NASA-NSSDC

E' grazie a G.Keplero se oggi conosciamo i principě che regolano i moti dei pianeti che, sintetizzati nelle sue tre leggi affermano quanto segue:



  • ogni pianeta percorre un'orbita ellittica da cui si ricava che la distanza dal Sole, che occupa uno dei due fuochi dell'ellisse, varia da un massimo all'afelio, il punto piu' lontano, ad un minimo quando si trova al perielio il punto piu' vicino;
  • le aree descritte dalla retta Sole-Pianeta sono proporzionali ai tempi impiegati infatti la loro velocità è piu' alta al perielio e piu' bassa all'afelio;
  • il quadrato del periodo di rivoluzione è proporzionale al cubo del semiasse maggiore dell'orbita da cui si ha che maggiore è la distanza media dal Sole e maggiore è il tempo impiegato e percorrere un'orbita completa.

I primi cinque a partire dal Sole (Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno) sono visibili ad occhio nudo, mentre per gli altri tre è necessario ricorrere all'uso di binocoli e telescopi data la grande distanza da noi. La visibilità di tutti quanti è comunque legata alle posizioni reciproche con la Terra, presentando un momento favorevole quando essi si trovano all'opposizione, ossia dalla parte opposta al Sole con la Terra in mezzo. Ciò non riguarda quelli inferiori, non potendo questi essere mai all'opposto del Sole al di là dell'orbita terrestre. Nell'esaminare il sistema solare, balza subito agli occhi un'altra sua sorprendente proprietà, quella introdotta dalla legge di Titius-Bode, secondo la quale introducendo i numeri da 1 a 10 in una formula matematica se ne ricava la distanza orbitale di ogni pianeta dal Sole, con alcune eccezioni per quanto riguarda gli estremi, Mercurio, Nettuno e Plutone non perfettamente coincidenti.

Oltre alla Terra nessun altro pianeta sembra presentare una qualsiasi forma di vita, cosa probabilmente dovuta alla sua posizione favorevole, nè troppo vicino, nè troppo lontano dal Sole, che ha permesso lo sviluppo delle migliori condizioni climatiche e biologiche per la nascita e l'evoluzione della vita. Se questo è spiegabile in un pianeta gioviano con le diverse caratteristiche morfologiche della Terra, negli altri è probabilmente dovuto all'incapacità di essi di mantenere un'atmosfera come la nostra. Infatti essa sul nostro pianeta permette alla radiazione solare di essere trattenuta nella giusta misura creando così temperature che consentono all'acqua, componente essenziale per la vita, di rimanere allo stato liquido.

Diversamente su Venere, pianeta simile per dimensioni alla Terra, l'anidride carbonica, presente in quantità maggiori ha creato un'ambiente torrido con temperature improponibili, mentre su Mercurio e Marte, che per le loro piccole dimensioni non sono riusciti a trattenere i gas atmosferici, la temperatura, non essendo regolata da essi, presenta notevoli sbalzi fra il giorno e la notte.

SOLE 
COMETE 
ASTEROIDI 
ALTRI CORPI MINORI


Mercurio
Venere 
Marte 
Giove 
Saturno  
Urano 
Nettuno 
Plutone

Configurazioni planetarie 
Moti apparenti

 

                                    
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