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CONFIGURAZIONI
PLANETARIE
Alla luce di quanto detto in relazione ai moti
planetari, ogni pianeta varia la sua posizione, rispetto al nostro
ed alla stella centrale, assumendo dei particolari aspetti
(configurazioni planetarie) che nell'antichità sono spesso stati
oggetto di studio presso gli astronomi babilonesi, convinti
com'erano questi che essi rappresentassero una manifestazione della
volontà divina.Tuttavia, prima di analizzare il fenomeno, bisogna
effettuare una suddivisione fra i pianeti in base alla posizione
dell'orbita terrestre, perciò li distingueremo in:
inferiori
(o interni), Mercurio e Venere che si trovano fra la Terra ed il
Sole;superiori (o
esterni), i rimanenti che sono situati al di là di tale zona.
In
relazione ai primi si definirà:
-
congiunzione
inferiore
- quando il pianeta si trova fra il Sole e la Terra. E'
praticamente invisibile, nonostante sia alla minima distanza
da noi, visto che mostra l'emisfero non illuminato e si
trova in direzione del Sole;
-
congiunzione
superiore
- se si trova al di là del Sole. Anche in questo caso non
è visibile, pur avendo l'emisfero illuminato rivolto verso
la Terra, perchè vicino al Sole, con cui sorge e tramonta;
-
elongazione -
la distanza angolare dal Sole, che può essere occidentale
od orientale
a seconda che esso si trovi ad Ovest o ad Est rispetto
all'astro maggiore, e che naturalmente non può superare
l'angolo sotteso dal raggio dell'orbita visto dalla Terra.
Così avremo Mercurio e Venere ad una elong. massima
rispettivamente di 28 gradi e 48 gradi.
In relazione a
quest'ultimo aspetto bisogna precisare come esso corrisponda
alla visibilità mattutina o serale del pianeta che praticamente
si traduce in una osservazione limitata ad un certo numero di
ore prima del sorgere (elong. occidentale) o dopo il tramonto
del Sole (elong. orientale).
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Per quanto riguarda
gli altri pianeti si verificherà:
-
congiunzione -
se il pianeta si trova al di là del Sole lungo la retta
T-S-P. Come per i pianeti inferiori mostra l'emisfero
illuminato, ma non è visibile perchè in prossimità del
Sole ed è perciò nel cielo di giorno;
-
opposizione -
dalla parte opposta al Sole, sorge e tramonta 12 ore dopo di
esso, ed è ben visibile, visto che mostra a noi le massime
dimensioni apparenti, data la minima distanza dalla Terra, e
l'emisfero illuminato. Appare inoltre a mezzanotte al
meridiano, trascorrendo gran parte delle ore notturne alto
sull'orizzonte e dunque lontano dalle luci artificiali e dai
disturbi dell'atmosfera;
-
quadratura
- può essere occidentale
od orientale
e si verifica quando il Sole ed il pianeta sono visti dalla
Terra con un angolo di 90 gradi verso Ovest o verso Est,
ragion per cui il pianeta sorge e tramonta 6 ore prima o
dopo, a seconda che preceda o segua il Sole.
C'è da
considerare inoltre che le configurazioni planetarie, a causa
delle inclinazioni orbitali, raramente coincidono con un
effettivo allineamento, che si verifica solamente negli
attraversamenti dell'eclittica.
In ultima analisi bisogna ricordare come lo stesso aspetto si
ripeta dopo un intervallo di tempo, il periodo sinodico,
dipendente dalla combinazione dei rispettivi moti di rivoluzione
(periodo
siderale).
Il nostro pianeta, infatti, per effettuare due successivi
allineamenti con un altro corpo planetario, impiega solitamente
un tempo maggiore di quello occorrente per completare un'orbita
completa, in quanto per raggiungere l'altro corpo celeste, che
si è nel frattempo spostato, deve percorrere un altro tratto di
orbita.
Mercurio
Venere
Marte
Giove
Saturno
Urano
Nettuno
Plutone
Moti apparenti
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