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EVOLUZIONE STELLARE
La nascita delle prime stelle è sicuramente riconducibile a quella dell'intero universo, configurabile nella teoria, attualmente la piu' accreditata, del Big-Bang.

Infatti come abbiamo detto per il sistema solare, ed in particolar modo per il Sole, esse probabilmente si sono formate e continuano a formarsi a partire da materiale interstellare, ricco di polveri e gas, che vaga per lo spazio galattico.

Spesso esso si addensa in fitte nubi, come quelle che occupano il piano equatoriale della galassia e che comunemente vengono chiamate nubi oscure. Così al loro interno la materia inizierà a raggrupparsi, per effetto delle reciproche interazioni gravitazionali fra le particelle, in globuli, detti comunemente
globuli di Bok, che costituiscono dei veri e propri embrioni stellari.

Ognuno di essi a sua volta accumulerà sempre piu' materia, in modo tale da far crescere anche le forze gravitazionali che di conseguenza contrarranno sempre piu' gli strati interni della protostella, facendone aumentare la temperatura e la densità.

Quando la temperatura avrà raggiunto i milioni di gradi si innescheranno allora le reazioni termonucleari, che provocando una pressione interna capace di controbilanciare la contrazione, creeranno uno stato di equilibrio con l'avvio del processo di nucleosintesi, nel quale gli atomi di idrogeno si fondono in atomi di elio con conseguente produzione di enormi quantità di energia.

nuove formazioni stellari
foto NASA - Hubble Heritage Team (STScI)

Tutto questo avviene nell'arco di milioni di anni in maniera piu' o meno veloce a seconda della massa iniziale della nube sino ad arrivare ad un punto, definito sequenza principale, che rappresenta la fase centrale e di maggior attività di ogni stella.

La neostella permarrà in questa fase per un tempo dipendente dalla propria massa. Infatti tanto piu' sarà la massa stellare, tanto piu' essa brillerà di splendore, bruciando però piu' velocemente le proprie risorse energetiche. Di conseguenza le stelle massiccie avranno una vita inferiore rispetto a quelle di dimensioni minori.

Inizia inoltre un meccanismo di autoregolazione dell'attività stellare che permette ad ogni stella di dosare le proprie risorse energetiche.

In pratica ad ogni abbassamento di temperatura, corrisponderà una contrazione del corpo stellare che la farà risalire ai valori normali. Viceversa ad ogni aumento di essa corrisponderà una dilatazione che la farà ridiscendere.

Successivamente quando inizierà ad esaurirsi il combustibile nucleare, ossia quando tutto l'idrogeno si sarà tramutato in elio, il nucleo centrale della stella non riuscirà piu' a produrrre quella quantità di energia necessaria a contrastare le forze gravitazionali che torneranno così a contrarre l'astro.





I conseguenti aumenti di temperatura, riscaldando gli strati adiacenti al nucleo, causeranno l'espansione degli strati gassosi esterni, che liberi ormai dai vincoli gravitazionali, si estenderanno per centinaia di milioni di km (gigante rossa).

Per le fasi successive gli studiosi pensano che il nucleo stellare continui a contrarsi dando fondo a tutte le risorse energetiche. Gli ultimi elementi fonderanno allora in altri sempre piu' pesanti (idrogeno, elio, carbonio, ecc...), sino a raggiungere uno stato di squilibrio dove, a seconda delle dimensioni della stella, essa evolve in differenti maniere.

Facendo infatti riferimento ad una massa pari a quella del Sole, abbiamo che le stelle concludono la loro vita in:

  • nana bianca, che è lo stadio finale di quelle con massa fino ad 1,4 masse solari. In essa praticamente si raggiunge un equilibrio fra la forza gravitazionale e la pressione interna senza tuttavia irradiazione di energia dal nucleo. Così la stella si raffredderà in maniera molto lenta, avendo perso la materia stellare, per effetto delle grandi forze gravitazionali, ogni proprietà, diventando perciò materia degenere.
  • stella di neutroni, se la massa è compresa fra 1,4 masse solari fino ad un valore di 2-3 volte tanto. In questo caso il corpo stellare, passando per una fase di novae o di supernovae, espande gli strati esterni espellendo piu' o meno violentemente la materia che creerà poi un involucro gassoso in rapida espansione. Il nucleo invece, diminuendo le proprie dimensioni, aumenterà allo stesso tempo la densità così da risultare alla fine una sfera estremamente compressa e densa, che per effetto delle grandi forze risultanti inizierà a girare vorticosamente attorno al proprio asse. La composizione della materia subirà inoltre cambiamenti radicali mutando tutti i propri elettroni e protoni in neutroni.

nebulosa SN1987A
foto Hubble Heritage Team (AURA/STScI/NASA)

  • buco nero, quando la massa, che ammonta ad oltre 3 volte quella del Sole, inizia a contrarsi, per effetto delle grandi forze gravitazionali, in maniera molto piu' massiccia che non nelle stelle di dimensioni minori. La densità allora aumenterà all'infinito e la stella inizierà una fase di contrazione che nemmeno la degenerazione della materia riuscirà ad arrestare. Di pari passo aumenteranno le sue capacità attrattive sino ad impedire persino alla luce di sfuggire.




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