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CLASSIFICAZIONE
STELLARE
La
classificazione delle stelle si basa principalmente sull'energia
prodotta dal nucleo stellare, che viene irradiata sotto forma
di luce e calore, e le cui lunghezze d'onda dipendono sostanzialmente
dalla temperatura superficiale e dalla composizione chimica
della materia.
Per fare un esempio molto banale prendiamo il caso di un pezzo
di ferro che si stia riscaldando dentro il fuoco. Man mano che
la temperatura aumenta possiamo notare il metallo passare da
un colore rossastro ad un'azzurro intenso, indice appunto dell'innalzamento
di essa.
Ogni stella č dunque di un colore che dipende direttamente dalla
sua temperatura superficiale. Analizzando allora la luce stellare si
puņ vedere come essa, attraversando un prisma, venga rifratta nello
spettro stellare, ossia in una serie di bande colorate (righe
spettrali).
Queste contengono tutti i colori dell'iride e forniscono
praticamente delle informazioni riguardo alla struttura ed alla
composizione del corpo stellare.
Come
criterio di catalogazione si usano allora la temperatura ed il
colore che portarono alla prima suddivisione delle stelle, ad
opera di A.Secchi,
in 4 gruppi fondamentali. Successivamente agli inizi del '900
fu' introdotto invece un nuovo sistema, con la creazione di 6
gruppi, o classi
spettrali,
indicati da lettere dell'alfabeto:
Classe
spettrale |
Tipo
di stella |
Temperatura
in gradi |
O-B |
Bianco
azzurre |
10000
- 60000 |
A |
Bianche |
7500-10000 |
F |
Bianche |
6000-7500 |
G |
Gialle |
5000-6000 |
K |
Arancio |
3500-5000 |
M |
Rosso |
meno
di 3000 |
Le
caratteristiche stellari sono state sintetizzate inoltre in
un grafico da due scienziati, che da loro prende il nome di diagramma di Hertzsprung-Russel. Essi praticamente scoprirono
una corrispondenza fra la luminosità e la temperatura
superficiale del corpo stellare.
Infatti,
inserendo sull'asse delle ordinate i dati relativi alla magnitudine
assoluta e su quello delle ascisse quelli relativi alla temperatura,
si notano cinque gruppi che contraddistinguono le varie tappe
dell'evoluzione stellare: giganti, supergiganti,
nane bianche, nane rosse ed infine la
sequenza
principale, che comprende il numero piu' alto di corpi stellari,
compreso il Sole.
DOPPIE
(BINARIE)
Ogni
stella, come i pianeti e tutti gli altri corpi celesti, è
soggetta alla legge di gravitazione universale e perciò
spesso, due di esse possono attrarsi ed orbitare attorno ad
un comune centro di gravità. Così, a seconda dell'inclinazione
del piano orbitale, esse possono dare vita a variazioni di luminosità
che si verificano perchè l'una eclissa l'altra.
Generalmente
sono di tre tipi:
-
ad eclissi
quando appunto le variazioni
di luminosità sono dovuti a fenomeni di occultazione;
-
spettroscopiche quando la distanza che li separa dalla
Terra è tale da non poterle distinguere nettamente;
in tal caso le variazioni della luminosità saranno
rilevate dallo spostamento delle righe spettrali dovute all'effetto
doppler;
- visuali,
quando le due componenti sono risolvibili mediante uno strumento
ottico.
In
questi casi è molto importante considerare la posizione
del piano orbitale, che va messa in relazione alla direzione di
visuale dalla Terra. Infatti esso può essere perpendicolare
o parallelo al nostro pianeta facendo così variare, apparentemente,
anche le relative velocità orbitali.
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Questo
tipo comprende anche le doppie prospettiche ossia quelle
che sono viste vicino solo per un effetto di proiezione, mentre
che in realtà si trovano a distanze diverse.
Alcune
famose doppie
Albireo
Beta
Cygni |
Mizar
Zeta
Ursae majoris |
Almach
Gamma Andromedae |
Polaris
Alfa
Ursae minoris |
Antares
Alfa
Scorpii |
Regolo
Alfa
Leonis |
Castore
Beta
Geminorum |
Rigel
Beta
Orionis |
Cuore
di Carlo
Alfa
Canes venatici |
Rigel
Kentaurus Alfa Centauri |
VARIABILI
Sono
quelle stelle che variano la loro luminosità periodicamente,
in maniera piu' o meno regolare, a causa della rotazione attorno
ad un'altra stella o dell'alternanza di contrazioni e decontrazioni
del corpo stellare.
La
variabilità dell'intensità luminosa sarà
dovuta nel primo caso, alle caratteristiche geometriche del sistema
orbitante (fenomeni di eclissi), oppure nel secondo caso, a variazioni
delle proprietà fisiche della stella (contrazioni e decontrazioni).
Delle
prime abbiamo già detto, mentre per quanto riguarda le
altre possiamo notare che esse si suddividono a loro volta in:
-
regolari
se seguono un periodo ben definito secondo il quale variano
la propria luminosità. Fanno parte di questo gruppo
le cefeidi.
-
irregolari
se invece, espandendosi e comprimendosi, pulsano in maniera
casuale.
Alcune
variabili (fra parentesi la magnitudine max)
Algol
Beta Persei (2,1) |
Menkalinan
Beta Aurigae (1,9) |
Alanz
Epsilon Aurigae (3,7) |
Mira
Omicron Ceti (3,2) |
Delta
Cephei (3,8) |
Sheliak
Beta Lyrae (3,4) |
Fra
le variabili irregolari vi sono quelle stelle che concludono
la propria vita in maniera disastrosa, espellendo in grandissime
quantità gran parte della loro materia e causando così
un improvviso e breve aumento della loro luminosità.
Sono le novae e le
supernovae.
Le
prime si liberano di gran parte della materia situata negli
strati esterni, durante la fase di gigante rossa, attraverso
una esplosione che le fà dilatare sino a cento volte
le dimensioni originarie e causando un conseguente aumento della
propria luminosità di migliaia di volte.
Nelle
supernovae invece l'evento, ancora piu' devastante, essendo
caratteristico dei corpi stellari di grandi dimensioni, segna
la loro stessa fine per autodistruzione. Infatti una volta iniziata
la fase finale dell'evoluzione stellare, dopo aver ormai esaurito
tutto il combustile, il nucleo, per effetto delle immense forze
gravitazionali, crolla su se stesso reagendo con una immane
esplosione che causa effetti disastrosi nelle stesse vicinanze
della stella.
Vengono emesse infatti grandi quantità di radiazioni
che provocano un aumento di luminosità di oltre un miliardo
di volte i valori normali.
Evoluzione
Cataloghi
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