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STRUMENTI

 

- Sfruttare l'ICOM IC-756 come analizzatore di spettro

- Dip meter

- Bromografo fatto in casa

- Alimentatore duale da 1,2 a 50 Volt con voltmetro digitale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Chi autocostruttore/hobbista non ha mai desiderato possedere un analizzatore di spettro, anche piccolo e limitato, per poter visualizzare le risposte in frequenza delle nostre piccole realizzazioni, credo tutti, però veniamo sempre bloccati dal loro costo proibitivo. Quello che voglio presentare ora è la rappresentazione pratica dello sfruttamento delle risorse, che un Radioamatore è costretto a compiere per non andare incontro al tracollo economico. Ciò che andrò a descrivere interesserà i fortunati possessori dell'IC-756 della ICOM, infatti con questo RTX si potranno visualizzare le varie forme d'onda, senza grosse pretese, nello spettro da 0 a 60 MHz. Vado a raccontare quello che mi è successo e cosa ha scatenato questa mia idea. Sul numero 202 di Nuova Elettronica vengo attirato da un articolo, riguardante la realizzazione di un Ponte Riflettometrico, piccolo e semplice accessorio, che in combinazione ad un Analizzatore di Spettro, permette di visualizzare, sullo schermo dello stesso, il comportamento di un'Antenna o di un filtro RF su tutta la gamma compresa tra 2 MHz e fino ad oltre 1 GHz.

Tra me e me pensavo di quanto sia sfortunato a non possedere un analizzatore e quindi scarto l'idea di realizzare il kit del ponte riflettometrico. Poi mentre riflettevo a quanto mi sarebbe stato utile tale accessorio, mi balenava un'idea pazza, quella di sfruttare lo schermo LCD del 756 per visualizzare le forme d'onda in frequenza. Faccio una piccola ricerca, chiedo consiglio al buon Pasquale I7XQP, che sicuramente ne capisce più di me, il quale mi dice che la cosa potrebbe essere fattibile, inserendo anche un Generatore di Rumore, perchè l'IC-756 non ha il tracking (ci mancherebbe che l'avesse). Per ultimo, mi decido a mandare un e-mail a N.E., dove pongo il quesito ai loro tecnici, immediata la loro risposta, negativa ma alquanto vaga e senza alcun cenno di natura tecnica sulla non fattibilità della cosa. A questo punto avendo avuto una risposta che non mi convinceva, mi decido a rischiare ed ad acquistare i due kit (ponte riflettometrico lx.1429) (generatore di rumore lx.1142). Dopo aver completato il montaggio ed aver fatto i dovuti collegamenti, come rappresentato nela foto sottostante, dò tensione al tutto ed "OPS" tutto funziona alla perfezione, ho trasformato il 756 in un piccolo e seppur limitato Analizzatore di Spettro.

Logicamente non si possono pretendere prestazioni professionali, non si potranno leggere i valori, ma per sapere la frequenza di risonanza o di taglio è abbastanza preciso, ritengo che per il piccolo hobbista è più che sufficiente. La visualizzazione della forma d'onda avviene ruotando la manopola del VFO. Con questo RTX e gli accessori sopra descritti, potrai visualizzare la risposta in frequenza di filtri, antenne, e tutto ciò che funzioni a RF. Spero di aver fatto cosa gradita a quanti posseggano questo RTX, avendogli fatto scoprire una nuova utilità.     

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nella sezione ANTENNE hai visto come costruire le trappole, più volte, per la taratura delle stesse, ho menzionato il dip meter, forse il più utile strumento che un OM possa avere.

Come si può vedere dallo schema elettrico in basso, lo strumento è semplicissimo da realizzare.

Non è altro che un oscillatore RF, con la peculiarità di essere molto stabile e di coprire un range di frequenza elevato, da 2 a 200 MHz. Per permettere a questo strumento di coprire una larga banda, ha bisogno di varie bobine intercambiabili (L1), che coprano le varie porzioni di frequenza. Il funzionamento è molto semplice, l'uscita RF dell'oscillatore viene applicata ad uno strumento a lancetta, che segnerà il fondoscala, quando andiamo ad avvicinare la bobina ad un circuito LC (trappola, filtro, antenna, ecc) e cominciamo a variare il condensatore variabile, vedremo dei piccoli movimenti della lancetta, quando si raggiungerà la frequenza di risonanza del circuito LC, avremo un brusco movimento a zero della lancetta, questo ci indicherà il dip, collegando il frequenzimetro si potrà conoscere l'esatta frequenza di risonanza. Questo strumento può essere impiegato anche come preciso generatore RF, per la messa a punto e la taratura di tutti quei circuiti dove occorre un segnale RF. Nel circuito elettrico si può notare un commutatore (S1), azionandolo non si farà altro che scollegare l'oscillatore e si andrà a sfruttare solo lo stadio rivelatore, in questa condizione lo strumento si potrà impiegare come misuratore di campo.

Questo strumento potrebbe essere alimentato da una pila a 9 Volt. Nell'immagine sottostante si può vedere lo strumento finito, il contenitore deve essere necessariamente metallico. 

Come si può vedere, sulla facciata dello strumento troviamo lo strumento indicatore, il tasto di accensione, il commutatore dip/misuratore di campo, la manopola centrale (C1) e i due potenziometri alla base, il primo serve per la variazione della polarizzazione di TR1 mentre l'altro serve per regolare la sensibilità dello strumento. Nella parte superiore del contenitore, troviamo due connettori femmina per l'inserimento della bobina, mentre nella parte inferiore c'è un connettore BNC per il collegamento del frequenzimetro.

Questa mia realizzazione ha un range da 3,5 a 110 MHz, per avere un range così elevato ho dovuto costruire sette diverse bobine intercambiabili (L1). La costruzione è teoricamente abbastanza semplice, bisogna reperire due connettori a banana (per interderci quelli dell'alimentatore) per ogni bobina, toglierne l'involucro. Poi costruire dei piccoli rettangoli di plastica della misura di 4x1 cm, ai lati fare dei piccoli fori ed avvitarci all'interno i connettori a banana in modo da incastrarli e bloccarli. Bisogna tagliare da un tubo di plastica da 10 mm sette piccoli pezzi lunghi 40 mm. Ora si avvolge la bobina su questo pezzo di tubo e dopo aver bloccato l'avvolgimento si fissa il tubetto al centro del rettangolo con una goccia di attack, per ultimo si inseriscono i due capi della bobina nei due connettori a banana, a questo punto la bobina è terminata.

BANDA

 Nr. SPIRE
3,5 - 6,5 45
6,5 - 11 32
11 - 19 14
15 - 24 10
21 - 36 7
32 - 56 4
60 - 110 U lunga 45 mm

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Parecchi anni fà ebbi la necessità di assemblarmi delle basette per diversi progetti, assemblai il tutto in maniera abbastanza sporca e disordinata, da questo mi venne voglia di costruirmi un bromografo molto rudimentale, ma che mi potesse dare la possibilità di assemblare circuiti stampati in maniera pulita ed ordinata. Il bromografo in questione è una semplice scatola in legno compensato con all'interno una lampada alogena a 220 Volt. Lo strumento è raffigurato nelle foto sottostanti.

       

Ma adesso passo alla descrizione nel dettaglio. La scatola può essere di qualsiasi dimensione non è importante. Si tagliano le pareti in legno e su ognuna, tranne il coperchio superiore, si incolla della pellicola in acciaio o alluminio, quella per alimenti, dopo aver fatto asciugare ogni faccia, sul quella inferiore si fissa il supporto per l'alogena e si praticano i collegamenti, su una facciata si effettua un foro dove si inserisce a forza un interruttore al neon e si pratica un foro da dove far passare il cavo di alimentazione. Su due delle pareti laterali, sulla parte superiore si fissano dei pezzi in legno dove poggierà il vetro. Terminate queste operazioni si effettua l'assemblaggio delle pareti, si poggia il vetro sui pezzi in legno precedentemente fissati e si ha cura di fissare il vetro a questi con del silicone. Adesso non ci rimane che fissare il coperchio con delle cerniere e una calamita alla estremità ed il gioco è fatto. A questo punta non ci resta che verniciare l'esterno della scatola per dare un aspetto più professionale alla nostra realizzazione. Questo bromografo è molto semplice ma allo stesso tempo efficace, spero di essere stato chiaro nella descrizione, ma comunque resto a disposizione per eventuali chiarimenti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Qualche tempo fà avevo necessità di una tensione continua sui 48 Volt per provare una apparecchiatura, ho visto tra le mie cose ma nulla, ho chiesto ad amici ma nessuno aveva qualcosa che arrivasse tanto in alto, allora mi sono deciso ad autocostruirmi un alimentatore variabile da 1,2 a 50 Volt. Ho rovistato tra le mie cianfrusaglie ed ho trovato un vecchissimo alimentatore, di quelli usati per alimentare i CB, con tensione fissa, lo smonto e cosa ci trovo al suo interno? Un bel trasformatore con doppia uscita a 26 Volt e zero centrale, un componente davvero sprecato per il suo originario uso, e 4 finali di potenza MJ11016 ancora tanto spreco. Ma adesso passo alla descrizione del circuito sottostante

Come possiamo vedere lo schema elettrico è di tipo classico, abbiamo un trasformatore con doppia uscita a 26+26 con zero centrale, tale tensione viene raddrizzata dal ponte P1 e livellata dai condensatori C1-C2-C3-C4. Le tensioni già ottenute  arriveranno ai due integrati regolatori IC1 e IC2 tramite le resistenze R1 e R2. Per poter variare la tensione si utilizza un solo potenziometro R8  collegato ai terminali di regolazione dei due integrati. Come si può notare dallo schema elettrico è presente anche il trimmer R11 che verrà utilizzato per bilanciare la tensione sulle due uscite, infatti dopo aver completato la costruzione si dovrà passerà alla taratura tramite questo trimmer e quindi raggiungere il pareggio della tensione positiva e di quella negativa. Nelle foto sottostanti potete vedere l'alimentatore nelle varie fasi costruttive.

              

Potete aggiungere in parallelo all'uscita un voltmetro analogico per poter visualizzare la tensione, ma visto che era lì smontato ho deciso di aggiungerci un voltmetro digitale per dare un aspetto più professionale alla costruzione. Lo schema è riportato di seguito

Come si può vedere il circuito soprastante è molto semplice ed ha bisogno di pochissimi componenti, esso si basa principalmente sui due integrati (CA3161 e CA3162). Per la spiegazione vi riporto alla rivista sopra indicata. L'unica modifica che ho apportato a questo progetto è stato il distaccare fisicamente la parte display dal circuito di controllo per poter attaccare solo quest'ultimo alla carcassa esterna dell'alimentatore. Inoltre la tensione di alimentazione è stata prelevata all'uscita del ponte raddrizzatore P1 e non dalle uscite variabili, proprio per rendere l'alimentazione dello srtumento indipendente dall'uscita variabile dell'alimentatore. Lo strumento è in grado di leggere valori che vanno da 0,1 a 99 Volt, io prelevo la tensione di lettura solo dal ramo positivo, quindi se applico la tensione duale dovrò raddoppiare quanto visualizzato dallo strumento, la stessa cosa dicasi per il collegamento come amperomentro. Sottostante si può vedere il circuito finito e poi l'alimentatore completato ed operativo.

     

 

Spero di essere stato abbastanza chiaro nell'esposizione e comunque resto a disposizione per eventuali chiarimenti.