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Teoria    Pratica     Il mio Balun

I BALUN

srtruttura di un cavo coassiale

Molto si è scritto sui balun ma nonostante cio' rimane uno degli argomenti più oscuri per i radioamatori; credo che prima bisogna avere chiari i concetti fondamentali (che cos'è, a cosa serve ecc.), con chiari esempi pratici, e poi ci si puo' sbizzarrire con nozioni storiche, matematiche ecc.
La parola balun deriva dall'inglese balanced-unbalanced (bilanciato e sbilanciato) per indicare appunto la sua funzione principale, quella cioè di adattare dispostivi bilanciati a quelli sbilanciati (e viceversa); per ora diciamo solamente che un dispositivo è bilanciato (come la maggior parte delle antenne) quando su ciascuno dei suoi terminali d'ingresso esistono tensioni identiche rispetto a terra (se così non fosse sarebbe sbilanciato);
un dipolo alimentato direttamente è bilanciato, un cavo coassiale invece è sbilanciato.
E qui viene il bello: quando mettiamo insieme un dispositivo bilanciato con uno sbilanciato avvengono alcune cose che rendono "consigliabile" l'uso di un balun (consigliabile significa che si puo' fare anche a meno, ma accadrà quello che sto per descrivere).

Ora bisogna fare un po' di attenzione, perché capito questo, sarà chiaro perché è meglio usare un balun (o perché con un balun il dipolo ha una curva di R.O.S. più normale mentre senza sembra impazzita ecc.).
Abbiamo un dipolo alimentato direttamente con linea coassiale (per esempio il classico RG213); in condizioni normali, trasmettendo, abbiamo due correnti nella linea:

distribuzione delle correnti in un dipolo

  1. I1, che scorre nel conduttore centrale del cavo e che dal trasmettitore giunge all'antenna;

  2. I2, che scorre (per effetto pelle, quello per il quale le correnti RF viaggiano sulla superficie dei conduttori e non in profondità) al contrario sulla superficie interna della calza del cavo;

Le due correnti, uguali ed opposte, si annullano a vicenda e non si ha alcuna irradiazione di RF da parte della linea coassiale.
Le due correnti giungono ai due bracci del dipolo per essere irradiate; ma una parte di queste torna indietro; parte della corrente tornerà indietro attraverso la superficie esterna della calza (non più interna); l'intensità di questa corrente (che chiameremo I3) dipenderà dal valore di impedenza che la parte esterna della calza presenterà rispetto a terra (cioè se incontrerà poca o molta resistenza al suo passaggio);
se l'impedenza della superficie esterna della calza sarà alta, la corrente incontrerà grande resistenza e quindi la sua intensità sarà bassa (e quindi trascurabile); se invece l'impedenza sarà bassa, questa corrente non troverà nessun "ostacolo" al suo passaggio e sarà di valore abbastanza alto; in questo caso I3 provocherà un campo RF e quindi la superficie esterna della calza irradierà come un braccio del dipolo: in pratica è come se avessimo un dipolo a 3 bracci (vedi fig 1); la conseguenza di tutto cio' è una distorsione del lobo di irradiazione (vedi fig 2);
in più questo "nuovo" braccio del dipolo (cioè il cavo di alimentazione), spesso scorre (per arrivare in stazione) accanto a cavi ed antenne TV, fili elettrici ed altro irradiando direttamente su questi; questo significa maggior probabilità di provocare TVI.
Infine questo braccio "indesiderato" del dipolo (la linea di discesa), quando la sua impedenza è bassa, influirà non poco sull'impedenza del dipolo (e quindi su R.O.S.); ecco perché (senza un balun) variando la lunghezza della linea di discesa si modificherà anche il R.O.S. dell'antenna.
Vediamo ora perché usare un balun; per eliminare questa corrente I3 indesiderata, bisogna far si che la superficie esterna della calza presenti alta impedenza per la RF; questo potrebbe aversi casualmente per certe lunghezze di cavo (in genere multipli dispari di quarto d'onda) oppure attraverso un balun: la funzione principale del balun è quindi EVITARE CHE SULLA SUPERFICIE ESTERNA DEL CAVO COASSIALE SCORRA LA CORRENTE I3 DI DISTURBO.
Il balun più semplice si ottiene appunto avvolgendo il cavo coassiale in più spire proprio sotto il punto di alimentazione: questo realizza una semplice induttanza che fa aumentare la resistenza (e quindi l'impedenza) della superficie esterna della calza al passaggio di correnti RF (questo non influisce sulla corrente che scorre sulla superficie interna della calza).

Continua...