HONDA
AFRICA TWIN:
IL REGOLATORE DI TENSIONE
ovvero
il tallone di Achille della regina del deserto (1/4)
Sono da
tempo possessore di una Honda Africa Twin 750 (prima modello RD04 del 91 ora una
RD07 del 2002): un
vero e proprio carro armato sotto il punto di vista meccanico ma con qualche
punto debole nel campo elettrico:
il regolatore di tensione.
Comunque frequentando forum e
newsgroup specifici ci si rende conto che quello del regolatore di tensione
sembra essere un dramma diffuso tra i motociclisti;
per quel che riguarda la famiglia AT, sembra che il modello RD04 sia il piu'
suscettibile a tale guasto;
dopo aver speso circa 200 euro per sostituirlo con uno originale, ho cercato di
analizzare il problema.
IL PROBLEMA
Allora la maggiorparte dei regolatori in commercio e' composta da un ponte trifase ad onda intera come raddrizzatore e da 3 diodi SCR in funzione di regolatore; completa il tutto un comparatore che, nello specifico, dovrebbe essere costituito da un transistor, uno zener e un condensatore (ho aperto il regolatore bruciato);
gli SCR cortocircuitano a massa "il di piu'" per mantenere
la tensione costante tra 13 e 15V;
cortocircuitare a massa significa dissipare in calore una bella quantita' di
energia: calore e vibrazioni sono i mali peggiori per un componente
elettronico......e la frittata e fatta!
(per fare un paragone, e come se, per mantenere ad un certo livello la quantita'
di acqua in un serbatoio, buttassimo via tutta l'acqua in eccesso; molto piu'
semplice chiudere il rubinetto e riaprirlo all'occorrenza - ovvero usare una
tecnica PWM o simile).
Nella RD04 il
regolatore e' sulla fiancata DX, sopra il serbatoio di espansione del liquido
refrigerante ma anche sopra la marmitta; provate a mettere una mano vicino e vi
accorgerete del calore che il terminale di scarico emana;
in piu' aggiungete il fatto che il lato Dx sembra essere il piu' caldo (pensate
al calore che sentite vicino al piede DX proveniente dal motore, calore che,
seppur spostato dal vento, lambisce la fiancata DX.
A tutto questo aggiungete il calore proprio del regolatore e vi accorgerete del
perche' questo non deve avere vita longeva.
Infatti sui modelli successivi il regolatore e' stato spostato sul lato SX;
Inoltre non capisco perche' sia stato usato un dissipatore su un solo lato; il
lato posteriore (quello dove c'e' la resina) scalda quasi piu' del lato col
dissipatore!
Altro nemico sono le
vibrazioni e di sicuro su un bicilindrico quale la nostra AT queste non
mancano, eppure il regolatore e' fissato direttamente al telaio in due punti con
due bulloni.
In conclusione ecco quali sono le principali cause di rottura del regolatore di
tensione (in ordine di importanza):
1) la posizione del
regolatore e' assolutamente inopportuna; nell'ipotesi di una rottura nello
scarico (dopo anni succede) il regolatore ha la vita segnata;
rimedio: spostarlo.
2) il calore generato dallo stesso e' sempre eccessivo: un dissipatore
aggiuntivo e delle ventole (o qualsiasi sistema che aiuti a dissipare il calore
in eccesso) aiutano a dissipare meglio questo calore evitando al regolatore di
lavorare al limite (non c'e' nulla che tenga, per una questione fisica, oltre
una certa temperatura, i semiconduttori si danneggiano);
3) Vibrazioni: sono sempre pericolose per le delicate giunzioni dei
semiconduttori, attenuarle non puo' che far bene.
LA MODIFICA (RD04)
Allora, se questa e' la situazione, bisogna cercare di abbattere calore e
vibrazioni;
Per il calore, la posizione attuale e' molto sconveniente: non rimane che
spostare il regolatore o sotto il quadro strumenti o sul lato SX;
sotto il quadro strumenti sarebbe l'ideale (a patto di non tenerlo vicino al
calore dei radiatori) ma bisogna fare un giro di cavi non indifferente;
il lato SX sembra un buon posto ed infatti e' quello che ho scelto, basta
allungare di 40 cm i cavi.
Nello specifico il regolatore e' stato fissato, tramite due collari da 1/2
pollice, su una trave del telaietto porta-parafango posteriore (vedi
foto).
Le staffe sono state costruite usando
due collari da 1/2 pollice per tubi in acciaio zincato (tipo pesante);
ho saldato un pezzo di barra filettata M6 lungo 50mm ed ho avvitato due dadi M6
che fungono da distanziatori tra la staffa e il dissipatore; rimangono circa
30mm di barra filettata libera che servono ad infilarsi nei due buchi del
regolatore + dissipatore; all'altra estremita' un dado autobloccante serra il
tutto;
fare uso di rondelle antivibrazioni (per chi riesce a trovarle) e frenafiletti
forte.
tra le staffe ho incollato, con colla bicomponente, dei pezzi di gomma che,
oltre a far spessore, smorzano eventuali vibrazioni.
Poi ho aggiunto un altro dissipatore in alluminio abbastanza esteso sul lato posteriore del
regolatore (dove c'e' la resina);
le misure di quello da me usato sono 90x85x25mm ma se si puo', meglio abbondare.
Sono stati fatti due fori per il fissaggio (usate, se lo avete, il vecchio
regolatore rotto come maschera e per le prove).
Poiche' il punto resinato e qualche millimetro sotto il livello del dissipatore,
ho aggiunto un lamierino di rame di spessore adatto con due strati di grasso siliconico (pasta termoconduttrice) in modo da far combaciare le due superfici
per un ottimo trasferimento di calore;
Fatto questo ho effettuato le prime prove: se prima il regolatore raggiungeva i 50
gradi C in appena 2 Km, adesso ne servono almeno 7: niente male, ma possiamo
avere di piu';
73 de iz7ath, Talino Tribuzio