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HONDA AFRICA TWIN 750:
La Pompa della Benzina
(finalmente Immortale)

L'Honda Africa Twin e' dotata di pompa della benzina elettrica;
In questi anni ne ho visionate un po' per conto di amici che avevano cessato di funzionare;
mi sono fatto cosi' alcune idee.

 

 

COME E' FATTA

 

 

La pompa nel suo insieme presenta due cavi elettrici in ingresso:
(verde=massa e Nero/blu =12V dal rele' pompa) e due tubi della benzina (ingresso da serbatoio benzina e uscita verso i carburatori);
Internamente e' composta dai seguenti elementi:

 

-la bobina: quando e' attraversata da corrente elettrica fa in modo che l'alberino interno della pompa si sollevi facendo contrarre la membrana;
La resistenza della bobina (quella cioe' misurata tra i due cavi) e' di circa 2,2 ohm;
alimentata a circa 14V la pompa assorbe circa 7A (e' pero' un carico altamente induttivo).

-l'albero sul quale e' fissata la membrana; questo e' in materiale ferroso e scorre su due bronzine; una molla all'interno spinge la membrana sempre verso il basso (verso i tubi ingresso/uscita carburante) in posizione di riposo.

 

 

-il corpo pompa contiene all'interno un anello in materiale plastico con presso-fuse due valvole di non ritorno (ingresso-uscita);
da un lato la tenuta e' assicurata dalla membrana della pompa, dall'altro c'e' una guarnizione; infine l'involucro metallico dove si attaccano i tubi di ingresso-uscita racchiude tutto al suo interno e viene fissato con semplice ribattitura di alcune alette metalliche.

 

 


- il commutatore, sulla parte superiore, in pratica un sistema di puntine che si aprono comandate da un asola sull'asse dell'albero principale.
ad una delle due puntine fa capo un filo che  viene dal corpo pompa ed e' un'estremita' della bobina (negativo) che si chiude a massa attraverso le puntine stesse;
una calza metallica  collega  a massa il braccio oscillante dei contatti.

 

-un coperchio in plastica che copre le puntine; un o-ring verso il corpo pompa assicura la tenuta stagna e una presa d'aria assicura che non si formi depressione all'interno.

-infine un supporto in gomma che fissa la pompa al telaio.

 

COME FUNZIONA

Vediamo come funziona:

Normalmente i contatti sono chiusi a riposo.
Quando il rele' pompa manda tensione, il solenoide fa spostare l'alberino  verso l'alto;
questo albero e' solidale, all'interno, con la membrana della pompa vera e propria che si contrae;



nello stesso momento, tramite un intaglio sulla parte opposta dell'albero, i contatti si aprono togliendo tensione al solenoide che quindi ritorna nella sua posizione di riposo 
che comporta la richiusura dei contatti, dando nuovamente tensione al solenoide e quindi facendo ripetere il ciclo all'infinito.
Questo e' cio' che avverrebbe se alimentassimo la pompa senza benzina o senza mai portare a pressione l'impianto; quando questa e' presente il comportamento e' differente;
Infatti dopo le prime "pompate" le vaschette dei carburatori si riempiono e il circuito va in pressione;
in questo momento l'alberino si trova sollevato, i contatti aperti e la membrana viene mantenuta in quella posizione dalla pressione della benzina;
appena la pressione cala quel po' da far ritornare la membrana nella posizione iniziale, i contatti si chiudono e  si ha un'altra contrazione della membrana;
Bisogna fare attenzione a non far funzionare a lungo la pompa a vuoto, perche' le continue contrazioni la fanno assomigliare piu' ad un "vibratore" che ad una pompa;

inoltre le continue commutazioni danno luogo a forti spikes tra i contatti, favorendone l'usura.

 

IL PROBLEMA

La pompa secondo il mio parere e' abbastanza affidabile nel suo insieme (molto di piu di una a depressione); si tratta pero' sempre di un sistema elettromeccanico soggetto ad usura.

A causa delle continue commutazioni si hanno notevoli spikes (scintille) sulle puntine che causano, a lungo andare, il consumarsi delle stesse;
Le cose stanno piu' o meno cosi': quando un solenoide e' attraversato da corrente immagazzina energia;
togliendo tensione, parte di questa energia rimane immagazzinata nel solenoide e nel momento di ri-apertura dei contatti tenta di scaricarsi verso massa;
e' proprio in quest'attimo che si verifica lo spike sottoponendo i contatti a forti stress che ne causano il consumo;
per evitare cio' e' necessario fornire a tale energia un percorso alternativo per scaricarsi verso massa (quando i contatti sono aperti);
Per eliminare (o quantomeno attenuare) gli spikes (scintille) sulle puntine dell'interruttore e' necessario un filtro snubber, che nella forma piu' completa e' formato da un diodo, una resistenza e un condensatore in parallelo all'interruttore;
In teoria un condensatore da solo in parallelo ai contatti e' vero che assorbe l'energia immagazzinata nel solenoide, ma al richiudersi dei contatti si scarica sugli stessi, generando un forte transitorio di corrente che non fa certo bene ai contatti che potrebbero anche saldarsi. Per questo e' necessario aggiungere in serie una resistenza che serve a limitare la corrente di scarica del condensatore quando il contatto passa da aperto a chiuso; nello stesso tempo serve a smorzare piu' rapidamente le oscillazioni quando il contatto passa da chiuso a aperto;
questa deve poter dissipare la potenza "immagazzinata"; inoltre il suo dimensionamento e' in stretta relazione con il valore del condensatore;
di solito si sceglie un buon compromesso tra attenuazione degli spikes e dissipazione di potenza.
E' evidente che l'uso di semplici condensatori non risolve il problema anzi, lo peggiora (esperienza personale:
inizialmente mi ero limitato ad inserire, in parallelo ai contatti due condensatori mylar da 2,2uF in serie, per un totale di 1uF; comuni condensatori ceramici o poliestere non apportano sostanziali miglioramenti mentre condensatori a film metallizzato, dello stesso valore, eliminavano le scintille.
A bassi regimi lo scintillio spariva del tutto, cosi' ho deciso di lasciarlo, rimanendo sempre col dubbio che la teoria mi infonde e cioe' che un condensatore "assorbe" si lo scintillio, ma restituisce questa energia alla seguente richiusura dei contatti;
e infatti dopo pochi mesi ho riaperto la pompa per ispezionarla e mi sono accorto che l'usura delle puntine era rimasta invariata, pero' la loro superficie era molto irregolare come se ci fossero tante piccoli fusioni di materiale).


Altro problema e' dovuto alla pompa vera e propria;
ecco alcune possibili cause di malfunzionamento:
-una delle due valvole di non-ritorno rimane bloccate a causa di sporcizia o rottura della stessa;
-rottura della membrana principale
-perdita di tenuta a causa di allentamento delle alette che racchiudono la pompa.

Personalmente penso che il problema piu' diffuso non sia quello dell'usura delle puntine quanto la perdita di liquido dalla giunzione; probabilmente a causa delle vibrazioni, con il tempo la chiusura tende ad allentarsi facendo fuoriuscire liquido; a seconda dell'entita' della perdita la pompa non riesce a mettere l'impianto in pressione per questo si sentono le puntine lavorare a lungo e vibrare (con conseguente usura accelerata delle stesse); dall'altra parte poiche' la giunzione e' coperta dal supporto in gomma della pompa, la cosa non e' visibile e percio' si scarica la colpa sulle puntine.
Penso che il supporto in gomma abbia un notevole ruolo in questa storia: e' bene che alla pompa arrivino quante meno vibrazioni possibili.

 

CONTINUA...

 

73 de iz7ath, Talino Tribuzio

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