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Importante!
E' assolutamente vietato l'uso e la detenzione di quasiasi tipo di apparato radioelettrico ricevente e/o trasmittente senza il possesso del relativo atto di autorizzazione o concessione rilasciato da parte del Ministero delle Comunicazioni, tramite i suoi Organi periferici. Eventuali abusi possono essere puniti con una sanzione amministrativa da lire 500000 a lire 20 milioni e/o con la pena dell'arresto da 3 a 6 mesi, a seconda della gravità (cfr. artt. 195 e 403 D. P. R. 29/3/1973 nr. 156).




Chi sono i Radioamatori?

Per chi, magari, è poco competente in questo settore i radioamatori potrebbero sembrare, nell'era della "rivoluzione digitale", delle persone che utilizzano un mezzo di comunicazione ormai vecchio ed un po' "obsoleto". Ormai basta un PC, un modem, una linea telefonica e... tutto il mondo è a portata di un "click". E' sicuramente giusto che le informazioni viaggino con sistemi sempre più sofisticati. Ma la soddisfazione di autocostruirsi un'antenna o un apparato e riuscire a collegare, magari in telegrafia, un corrispondente che si trova a decine di migliaia di chilometri è, secondo me, INCREDIBILE, perchè quel collegamento, lo si è "sudato" e realizzato solamente con le proprie forze! E' questo il bello di essere radioamatore: sei è protagonisti di ogni collegamenento, sotto tutti i punti di vista! Internet, è un modo favoloso per comunicare, ma è pur sempre qualcosa di artificiale, in cui tu sei un semplice utente, che utilizza un newsgroup o una chat o preleva files. Ma il meccanismo che sta dietro a tutte queste applicazioni (DHTML, Javascript, PHP ecc...) è a conoscenza solo di un ristretto gruppo di persone. Per cui chi utilizza Internet, in genere, utilizza degli strumenti (sempre più raffinati) creati, però, da qualcun'altro.
Lo spirito del radioamatore è, al contrario, quello dell'autocostruttore, di colui che, giorno dopo giorno, vuole conoscere ed esplorare i misteri dell'etere, cercando sempre di migliorare il proprio "bagaglio tecnico"; lo spirito di colui che non si accontenta mai dei risultati raggiunti, ed è alla continua ricerca di nuovi sitemi per migliorare le proprie "possibilità operative".E' assolutamente ERRATO considerare i radioamatori come dei semplici utenti dell'etere, solo perchè utilizzano dei ricetrasmettitori e usano una terminologia un po' "strana".Per questi motivi essere radioamatore non deve essere considerato un semplice "hobby", ma quasi una scelta "di vita", perchè significa innazitutto avere spirito di sacrificio (per superare l'esame ministeriale) e tanta, tanta voglia di apprendere dai "colleghi" radioamatori più esperti e, insieme a loro, formare un affiatato gruppo di collaborazione.










































Senza dimenticare che anche i radioamatori, nel corso degli anni hanno affinato i loro sistemi di comunicazione: ora è possibile utilizzare satelliti (purtroppo non geostazionari), collegare la stazione spaziale MIR (fino a quando è rimasta in orbita) o la futura Stazione Spaziale Internazionale, oppure utilizzare la Luna un po' come un gigantesco "specchio" su cui far riflettere il proprio segnale per poter collegare radioamatori di altri continenti. Nessuno nasce imparato, tutto si apprende con la pratica e i radioamatori di pratica ne hanno fatta e ne faranno sempre tanta!

Perchè un esame per diventare radioamatore?

Molti si saranno chiesti il motivo per cui è necessario avere una patente per poter trasmettere come radioamatore. Mentre per poter utilizzare una macchina fotografica (fotoamatore) o una videocamera (videoamatore) non è richiesto nessun controllo delle proprie capacità e conoscenze tecniche, chi desidera utilizzare una stazione radio deve sottoporsi ad un esame tecnico-legislativo. Il motivo è molto semplice: installare e utilizzare una stazione radioamatoriale è molto più complesso e delicato!
Al contrario di quello che pensa la maggior parte delle persone, utilizzare un ricetrasmettitore, in particolare un'apparato commerciale per le onde decametriche (HF), non è semplicissimo come potrebbe sembrare. Occorre, innanzitutto, conoscere il funzionamento degli strumenti di misura fondamentali, come wattemtri, rosmetri, amperometri, in modo da poter controllare il regolare funzionamento dell'apparato. Inoltre avere una minima conoscenza di elettrotecnica che consenta di controllare gli assorbimenti di corrente o la polarità dei cavi di alimentazione. Un apparato che non eroga correttamente la sua potenza rischia di danneggiarsi irreparabilmente o di produrre segnali anche su altre frequenze (armoniche) che possono provare anche fastidiosi disturbi ad altri servizi! Senza dimenticare poi la regolazione di alcuni circuiti, legati ai livelli microfonici e alla modulazione, possono fare la differenza fra una comunicazione comprensibile ed un'altra assolutamente distorta! E' soprattutto per questo motivo che, per poter utilizzare una stazione radioamatoriale, il Ministero delle Comunicazioni esige che l'operatore sia in possesso delle adeguate conoscenze tecniche, ma anche legislative. Infatti è altrettanto importante che l'operatore sia a conoscenza delle leggi e dei decreti che regolano questo settore; far utilizzare,ad esempio, la propria stazione ad un altra persona che non ha mai visto un trasmettitore, può essere molto pericoloso, poichè potrebbe andare, sia pur involontariamente, a disturbare comunicazioni di altri radioamatori o, addirittura, di enti pubblici destinati al soccorso e alla sicurezza!
Chi desidera operare una stazione radio, dunque, deve essere una persona competente, che sappia utilizzare gli apparati, senza produrre un pericolo per se e per gli altri.

Come si diventa radioamatori?

Passiamo, ora alla parte prettamente più "burocratica", ma che, è presente in forme più o meno simili in tutti i Paesi del mondo in cui è autorizzato dalle autorità il Servizio di Radioamatore. Per diventare a tutti gli effetti radioamatore, ogni persona deve essere munita di una particolare Patente di operatore e della Licenza di esercizio. Come ogni patente anche quella di radioamatore viene rilasciata a seguito di un esame scritto e di un esame pratico da effettuarsi presso i vari Ispettorati Territoriali del Ministero delle Comunicazioni, competenti per territorio. L'esame scritto consiste (almeno nella maggior parte deigli Ispettorati Territoriali italiani) in un questionario composto, generalmente, da tre quesiti. Nel primo viene richiesto di effettuare un calcolo su un circuito alimentato in corrente continua o alternata; nel secondo viene richiesto di descrivere, per vie generali, un componente elettrico o elettronico; il terzo quesito rigurda la descrizione di un articolo del regolamento internazionale delle radiocomunicazioni. Clicca qui per avere un esempio di come possono essere strutturate le domande d'esame e per consultare il programma specifico. La durata della prova scritta è di tre ore e si svolge con le stesse modalità di qualsiasi altro esame di stato. La prova pratica consiste nel dimostrare di saper ricevere e di saper trasmettere in telegrafia alla velocità di 40 caratteri al minuto. Si tratta, nel primo caso, di saper decodificare 48 gruppi di lettere, tra di loro privi di significato (es.: MNJNV - ILCXT) o di numeri (4 gruppi) facendo , ovviamente, il minor numero di errori. Per la trasmissione, vale lo stesso numero di gruppi e di errori; ovviamente la trasmissione dovrà risultare quanto più possibile regolare. Normalmente ogni commissione è formata da quatro persone: il direttore dell'Ispettorato Territoriali con funzioni di presidente, un rappresentante del Ministero delle Comunicazioni, esperto in questioni radiotecniche, un ufficilae o un sottoufficiale del Ministero della Difesa e un rappresentate dell'ARI (Associazione Radioamatori Italiani). Il superamento di entrambe le prove (scritto e pratica) dà la possibilità di avere la patente ordinaria, mentre il superamento della solo prova scritta dà la possibiltà di avere la patente speciale. Con la patente ordinaria (e la relativa licenza ordinaria, da richiedersi successivamente) si è autorizzati ad utilizzare tutte le gamme riservate ai radioamatori, mentre con la patente speciale (e la relativa licenza speciale, sempre da richiedersi successivamente) si potranno utilizzare solo quelle superiori a 50 MHz e con una potenza massima di 10 watt.