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Nel centenario (2001) del primo collegamento transatlantico del 12 dicembre 1901, ricordiamo un altra data storica nel campo della Radio. 

12 FEBBRAIO 1931: nasce HVJ la stazione  RADIO VATICANA

  Le prime parole del Papa Pio XI alla Radio: "Udite o Cieli, quello che sto per dire; ascolti la terra le parole della mia bocca. Udite e ascoltate o popoli lontani"

 

12 febbraio 1931: a Roma é una giornata rigida ma limpida, spira una leggera tramontana. L'EIAR annuncia: "Temperatura massima 12 gradi,  minima meno 1. La depressione nordica continua a spostarsi verso Levante, interessando tutta l'Europa Settentrionale..."
Ma la notizia del giorno è un'altra. Una nuova era delle comunicazioni sta per aprirsi. Proprio quel 12 febbraio, la stessa stazione dell'EIAR diffonde l'annuncio di un
collegamento con la Città del Vaticano alle 16,30 per un evento speciale.
Nei giardini del piccolo Stato, cui é stato dato riconoscimento da appena due anni attraverso la stipula dei Patti Lateranensi, c'é un' insolita animazione. Un nuovo fabbricato dalle linee sobrie, ma piacevoli, é stato eretto da poco tempo per ospitare le apparecchiature della Stazione Radio Vaticana "HVJ".
Progettata da Guglielmo Marconi, con la consulenza scientifica dell'illustre padre gesuita Giuseppe Gianfranceschi, nominato direttore dell' emittente vaticana da Pio XI, la stazione radio ha una potenza di 15 kW e trasmette sulle lunghezze d'onda di m. 19,84 e 50,26. Dal fabbricato della stazione, i cavi coassiali passano attraverso un tunnel sotterraneo e convogliano la radiofrequenza sugli aerei esterni sostenuti da due torri in ferro, progettate in forma e misura tali da non turbare l'estetica della dimora pontificia. Si tratta di antenne a greca Franklin, alte ed eleganti, un vero prodigio delle tecnica. Già dalle ore 15 tutte le adiacenze della Stazione sono state tenute sgombre dai Gendarmi Pontifici. Sulla palazzina che si affaccia su un ampio spiazzo con uno splendido giardino sottostante, sventolano due pennoni coi colori pontifici. All'interno dell'impianto radio, gli ingegneri della Compagnia Marconi e gli operatori agli ordini di Padre Gianfranceschi stanno nel frattempo eseguendo le

 ultime prove di collegamento con stazioni radiofoniche e radiotelegrafiche di tutto il mondo. Ore 15,30: Guglielmo Marconi con la consorte fa ingresso nella palazzina. Si reca subito nella Sala degli amplificatori per una serie di collegamenti intercontinentali:New York, Melbourne, Quebec. Prima dell'arrivo del Santo Padre, una breve cerimonia di benedizione degli impianti.
E' il sacrista Monsignor Zampini a procedere al rito. Per l'occasione viene pronunciata una preghiera composta dallo stesso Pio XI: "...praedicate Evangelium omni creaturae, benedic hanc machinarum seriem ad etheris undas ciendas ut apostolica verba cum longinquis etiam gentibus communicantes, in unam tecum familiam congregemur..." . Frattanto un plotone della Guardia Svizzera e della Guardia Palatina di Onore si schierano dinanzi all' edificio. Subito dopo giunge un drappello delle Guardie Nobili, i Sediari Pontifici e il Decano di Sala. Nella sala degli amplificatori continuano i collegamenti intercontinentali. Il marchese Solari e l'ingegner Mathieu trasmettono al mondo la cronaca dell'evento. Alle 16,12 cessa il collegamento con New York: l'arrivo del Pontefice é imminente. L'annuncio viene ripetuto in francese e spagnolo alle 16,15, poi le trasmissioni si interrompono e viene tolta la corrente, in attesa che sia il Papa stesso ad attivarla di nuovo. Alle 16,20 squilli di tromba annunciano l'arrivo di Pio XI. Nell'atrio il Papa si sofferma a benedire la lapide commemorativa dell'evento, poi raggiunge la sala delle macchine. Su indicazione dei tecnici, chiude i circuiti elettrici e attiva le apparecchiature. Nella Sala dei trasmettitori procede all'attivazione dei
circuiti complementari. La prima trasmissione ufficiale in telegrafia, ha luogo nella Sala del traffico. Il Papa pone
mano al tasto telegrafico per trasmettere al mondo
  la frase: "In Nomine Domini, Amen". Poi é la volta di Guglielmo Marconi, che pronuncia un breve, significativo discorso:"...Le onde elettriche trasporteranno in tutto il mondo attraverso gli spazi la Sua parola di pace e di benedizione. Per circa venti secoli il Pontefice Romano ha fatto sentire la parola del Suo Divino Magistero nel mondo; ma questa é la prima volta che la Sua viva voce può essere percepita simultaneamente su tutta la superficie della terra. Con l'aiuto di Dio che tante misteriose forze della natura mette a disposizione dell'umanità, ho potuto preparare questo strumento che procurerà ai fedeli di tutto il mondo la consolazione di udire la voce del Santo Padre..." Segue un lungo attimo di silenzio, all'interno della palazzina si ode solo il ronzare delle apparecchiature elettriche, poi il Papa, con voce chiarissima, comincia a parlare. Sono le 16,49 Il testo del primo radiomessaggio, mai pronunciato da un Pontefice, é redatto in latino, scritto dal Papa di suo pugno e arricchito da innumerevoli passi della Sacra Scrittura: "Udite, o Cieli, quello che sto per dire; ascolti la terra le parole della mia bocca... Udite e ascoltate o popoli lontani". Il Papa rende gloria a Dio e a Cristo Redentore, poi si rivolge all'episcopato e al clero, ai religiosi, ai missionari, ai fedeli, ai lontani, ai dissidenti, ai capi di stato e ai sudditi, ai ricchi e ai poveri... La trasmissione é ascoltata in Italia e in tutto il mondo, giungono echi dall'Inghilterra, dalla Francia, dall'America, dall'Australia, dai paesi dell'Est europeo. Ne parlano giornali prestigiosi: il Times, The Universe, il Daily Telegraph, la News Chronicle, il New York Herald, il Daily Mail. Il 12 febbraio 1931 l'annuncio universale del Vangelo viene dato attraverso un nuovo, potentissimo mezzo di comunicazione. Per la Chiesa é l'inizio di una nuova era. 

          Mario Farneti I0TAD

 

 
 
l i b e r a     d i s c u s s i o n e 
 
 
 
Onde radio ed elettrosmog
 

LA RADIO VATICANA E I PROBLEMI DELL'ELETTROSMOG

INTERVISTA AL EX MINISTRO DELLA SANITA' UMBERTO VERONESI
publicata sul quotidiano La Repubblica del 7 aprile 2001

L'elettrosmog è davvero fonte di tumore? Di fronte a quella che potrebbe rivelarsi, come la vicenda dei proiettili all'uranio, una caccia all'untore, il ministro della Sanità Umberto Veronesi propone una sua ricetta antipanico.

Professor Veronesi, le antenne allungano su di noi l'ombra sinistra del cancro. Quale peso si deve dare alle accuse e ai timori di questi giorni?
"C'è un abuso, che a noi oncologi appare particolarmente evidente, della parola e soprattutto del concetto di cancro. Il cancro e la paura che suscita vengono spesso usati strumentalmente, come metafora di un disagio di altra natura, che non ha a che fare con la malattia neoplastica. In questo modo si diffonde spavento senza che ci siano dati certi. Le sostanze e le attività veramente cancerogene, quelle per le quali disponiamo di evidenze, sono note e classificate in varie categorie, a seconda del livello di nocività. In cima alla lista ci sono il fumo di sigaretta, l'amianto, i raggi gamma, gli estrogeni, l'alcol, il lavoro nell'industria del legno, i raggi ultravioletti. Vengono poi sostanze sospette e infine sostanze la cui cancerogenesi non può essere esclusa ma per le quali mancano prove, vedi la maggior parte delle materie plastiche e persino il caffè".

L'elenco dei cancerogeni certi o probabili non comprende le onde elettromagnetiche. Eppure c'è un rapporto inglese.
"E' il rapporto preparato per l'Autorità britannica di protezione radiologica da un comitato indipendente presieduto dal noto epidemiologo Sir Richard Doll. Il documento è stato presentato da una parte della stampa italiana come un atto d'accusa. In realtà dice che i campi elettromagnetici solitamente presenti nelle abitazioni per via degli elettrodomestici o del passaggio di linee elettriche non sono causa di cancro. Alcuni studi indicherebbero tuttavia un possibile ma piccolo maggior rischio di leucemia nei bambini, associabile alla prolungata esposizione a più alti livelli di radiazione elettromagnetica quali si riscontrano in prossimità dei tralicci dell'alta tensione. Il rapporto conclude comunque con l'invito a non abbassare le attuali soglie di esposizione".

Questo "piccolo rischio" in eccesso che cosa comporta?
"Provoca in media due casi in più all'anno di leucemia infantile nella popolazione britannica, che come numero è confrontabile con quella italiana. Il dato può dunque avere significato anche per l'Italia. Aggiungo che Doll, in privato, si dice pronto a scommettere che questo eccesso di mortalità è dovuto a un difetto, peraltro inevitabile, degli studi di questo tipo: la statistica non è perfetta. Ma le indagini che hanno per oggetto le leucemie sono a rischio di errore anche per un'altra ragione. Queste malattie si presentano infatti a "cluster", cioè in focolai, in gruppi di persone e in luoghi specifici, tanto da far pensare all'azione di un virus. Se dunque i dati non vengono corretti con questo fattore, si rischia di prendere delle cantonate. Se ad esempio una popolazione con un cluster di leucemici si trova vicino a una antenna, si è portati ad associare la maggiore incidenza della malattia con la presenza delle onde radio. Ma la conclusione più ovvia non è necessariamente quella giusta".

Occorre dunque guardarsi dalle interpretazioni istintive?
"Sì, e ricordare che un'altra necessaria correzione riguarda il radon, gas radioattivo prodotto dalla pietra e da altri elementi costruttivi, presente a dosi diverse nelle varie abitazioni (i piani bassi hanno in genere più radon di quelli alti). Anche il radon può aumentare l'incidenza di leucemie, e quindi occorre tenerne conto, ma le misurazioni da cui partire sono scarse. Anche la radioattività naturale o di fondo provoca leucemie, diciamo qualche decina di casi all'anno. Infine i ricordati raggi ultravioletti sono responsabili di qualche centinaio di tumore della pelle. Nessuno parla però di "smog da raggi solari" mentre si insiste sull'elettrosmog, termine altrettanto fuorviante".

Il rogo dei semi Monsanto a Lodi richiama alla memoria l'incendio doloso delle cascine lombarde che nel dopoguerra adottarono per prime i nuovi ibridi di mais ad alta produttività, oggi entrati nell'uso comune.
"L'innovazione è tradizionalmente male accolta quando tocca l'agricoltura e l'alimentazione. Ma le preoccupazioni di chi ha scritto con lo spray, sui muri della Monsanto, che "il cibo transgenico uccide" sono eccessive. Nelle Americhe milioni di persone mangiano da anni cornflake e simili prodotti a base di mais Bt senza conseguenze visibili, mentre il riso ingegnerizzato ha salvato i cinesi dalla avitaminosi, la carenza di vitamine che ne ha cronicamente insidiato la salute".

Il Parlamento vota a favore delle medicine alternative, c'è chi chiede di estendere agli animali di allevamento le cure omeopatiche e, apparentemente, la medicina antroposofica. Che cosa ne dice?
"Sono anch'io sorpreso da questa estesa regressione, che vede la cultura scientifica costretta all'angolo mentre i successi della scienza portano vantaggi pratici innegabili. Se oggi viviamo più a lungo, se la mortalità per tumori è in diminuzione, se sono scomparse la poliomielite e le malattie infettive, se l'Aids è sotto controllo, il merito è certamente della medicina scientifica. Se oggi possiamo avere insulina più pura e a basso costo, o ormone della crescita in quantità sufficiente, il merito va ascritto al Dna ricombinante. Occorre dire che anche i farmaci biotecnologici sono stati all'inizio osteggiati, mentre ora persino i più estremisti li accettano. Ciò mi fa pensare che lo scollamento tra scienza e società, di cui sono indice il rifiuto degli organismi geneticamente modificati e l'imperante tecnofobia, verrà prima o poi ricomposto. In passato si sono ricuciti strappi ben più gravi: penso a Galileo e a Darwin".

(di GIOVANNI MARIA PACE, La Repubblica, 7 aprile 2001

 

LETTERA DEL MINISTRO DELLA SANITA' UMBERTO VERONESI
pubblicata sul quotidiano La Stampa del 9 aprile 2001

La verità è umanitaria
di Umberto Veronesi

"Ho letto con interesse, su La Stampa di ieri, l’editoriale del filosofo Gianni Vattimo, che definisce le mie posizioni «pragmatiche», a petto di quelle del ministro dell’Ambiente Willer Bordon, considerate invece «umanitarie», a proposito di onde elettromagnetiche come presunta causa di tumore. Vorrei rispondere a Vattimo che anch’io, come ministro della Sanità e medico che presto tornerà ai pazienti e alle ricerche, considero «umanitarie» le mie idee.

E cerco un’etica matura, capace di resistere alle emozioni d’accatto e guardare alla dolorosa malattia che si chiama tumore con gli strumenti della ragione, della scienza e dell’intelligenza d’amore. Non sono a caccia di voti, quando sottopongo alla riflessione di Vattimo e dei lettori quel che è il pane quotidiano di noi ricercatori. L’Agenzia Internazionale per le Ricerche sul Cancro (Iarc) ha censito - dopo anni e anni di lavoro - 78 cause a effetto cancerogeno: inclusi il fumo da tabacco, certa muffa dei vegetali (aflatossine), l’amianto, il benzene, il radon, le radiazioni solari, gli estrogeni, vari virus, le polveri di legno, il cloruro di vinile.

Basta una prova - anche minima - perché un agente sia definito cancerogeno per gli esseri umani. Lo Iarc cataloga anche 63 altri fattori a probabile, ma non assodata, cancerogenicità. Fra di essi non sono incluse le onde elettromagnetiche, come prova lo studio di Richard Doll, per conto dell’Authority britannica sulla protezione radiologica. Tutto qui. Non sarei dunque «umanitario»? Perché? Perché ritengo che non sia morale investire 20-30 mila miliardi (tanti ne occorrerebbero) per prevenire due ipotetici casi di leucemia, quando con la stessa cifra possiamo combattere i danni causati - con assoluta certezza - dai fattori prima indicati, salvando la vita a migliaia di bambini e adulti, che davvero contrarranno tumori e leucemie?

E’ «umanitarismo», o non piuttosto paura irrazionale, quella che spingerebbe ad abbattere una selva di tralicci pressoché innocui, mentre sui gradini di tante chiese io vedo accovacciati i rappresentanti di quel mezzo milione di schizofrenici che non abbiamo i soldi per curare? E le anoressie? Le malattie mentali? Ho mille difetti, ma fin da ragazzo sono andato ogni giorno in ospedale, come un monaco. A combattere la malattia. Provando a guarire, quando possibile, senza dolore. Aver testimoniato della sofferenza di tanti non mi ha assuefatto, mi ha reso semmai più sensibile. Non cambierò quindi codice etico per un pugno di popolarità. I miei malati mi hanno insegnato che la verità è umanitaria."

 

COMUNICATO STAMPA DELLA RADIO VATICANA
SUI DATI DELLE RILEVAZIONI DELLE EMISSIONI ELETTROMAGNETICHE INTORNO AL CENTRO DI SANTA MARIA DI GALERIA
9 aprile 2001

La Direzione della Radio Vaticana ha preso nota di quanto rilevato dagli organi di controllo italiani in materia di emissioni elettromagnetiche nel territorio italiano circostante il Centro Trasmittente di Santa Maria di Galeria.

Essa conferma la volontà di adeguare le emissioni elettromagnetiche generate dalle trasmissioni "in modo da produrre i valori di campo elettromagnetico più bassi possibile, compatibilmente con la qualità del servizio svolto dal sistema stesso, al fine di minimizzare l'esposizione della popolazione" (Decreto N.381, 10 sett.1998, art.4).

Per raggiungere questo obiettivo è già in corso la preparazione di significative modifiche nella attività del Centro Trasmittente, in modo da rispondere alle attese di sicurezza ambientale della popolazione residente, per la cui tutela ci si è finora sempre attenuti a indicazioni tecniche e scientifiche internazionalmente riconosciute.

Dal punto di vista operativo si potrà procedere quando saranno state completate le misurazioni congiunte nella sede del Centro e nel territorio italiano, secondo le modalità concordate dalla Commissione bilaterale Italia - Santa Sede nella riunione del 28 marzo scorso e affidate ai tecnici dei Ministeri italiani dell'Ambiente e delle Comunicazioni e a quelli della Radio Vaticana.

Solo tali misurazioni - raccordando le verifiche sulle intensità dei campi in territorio italiano con quelle sulle condizioni di funzionamento degli impianti - possono fornire le informazioni necessarie per effettuare le modifiche di funzionamento e di trasferimento altrove di trasmissioni su base duratura, con l'accordo e il coinvolgimento delle due parti rappresentate nella Commissione.

In attesa di tali dati ulteriori, tenuto conto delle rilevazioni effettuate intanto nel territorio italiano, la Radio Vaticana, oltre alla riduzione del 50% della potenza già attuata dal 1° febbraio, ha preso la decisione preliminare di spegnere, dal prossimo 16 aprile, le trasmissioni in onde medie sulla frequenza di 1530 khz (che si può supporre siano la causa principale dei superamenti di limite) per la durata di 7 ore al giorno (cioè il 50% della durata totale di tali trasmissioni).

 

NOTA CONCLUSIVA(?)

Bordon pesta i piedi, come un bambino capriccioso, e si dimette, ma subito "mamma e zie" riescono a convincerlo di rimanere e così le dimissioni rientrano. Come hanno fatto queste brave persone? Con la promessa che il 18 maggio sarà fissata una data certa per il progetto di rientro, da parte di Radio Vaticana, nei limiti fissati dalla legge italiana...

Salvati capra e cavoli?

 

 
 
 
IN MARGINE ALLE POLEMICHE CONTRO RADIO VATICANA,  
ACCUSATA DI INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO
 
_______considerazione del cittadino qualunque, però esperto in materia_______

QUELLO CHE IL CITTADINO DOVREBBERO SAPERE,  
MA E' SOMMERSO DALLA DISINFORMAZIONE 
 
1. NON E' VERO CHE LE ANTENNE DELLA RADIO VATICANA FACCIANO AMMALARE DI TUMORE GLI ADULTI. 

"IN SINTESI, L'ANALISI DELLA MORTALITA' NEL PERIODO 1987-95  NON HA EVIDENZIATO ECCESSI 
DI MORTALITA' PER TUTTI I TUMORI E PER LE CAUSE TUMORALI".
E' quanto afferma testualmente la ricerca dell'Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio, da molti 
citata per sostenere la falsa accusa che le antenne della Radio Vaticana provocano un aumento dei tumori 
negli adulti e leucemie infantili. L'area esaminata si estende per un raggio di 10 Km intorno al Centro 
trasmittente e presenta dati nella media di Roma. 
I mass media hanno invece accreditato l'immagine distorta di una vera 
e propria epidemia di tumori. 

2. NON E' VERO CHE LE ANTENNE DELLA RADIO VATICANA FACCIANO AMMALARE DI LEUCEMIA I BAMBINI.

La stessa ricerca afferma: "L'ANALISI DELL'INCIDENZA DI LEUCEMIA INFANTILE 
EVIDENZIA CHE NELL'AREA IN STUDIO (raggio=10 Km) IL TASSO DI INCIDENZA NON 
SI DISCOSTA DA QUELLO OSSERVATO NEL COMUNE DI ROMA". (si parla di 8 casi in 13 anni su circa 
10 mila bambini).
La falsa informazione che i bambini si ammalino sei volte più che a Roma deriva da questa sola riga :
"IL RISCHIO MASSIMO SI OSSERVA NELL'AREA 0-2 KM DALLA STAZIONE DI RADIO VATICANA 
ED E' DOVUTO AD UN SOLO CASO OSSERVATO". 

Poiché la media di Roma è di 0,16 casi di bambini leucemici, per arrivare ad un caso unico 
(un bambino intero) bisogna moltiplicare 0,16 per 6. Da qui la deduzione errata: vicino alle antenne della 
Radio Vaticana i bambini si ammalano di leucemia 6 volte di più rispetto a Roma. Con tutto il rispetto per il 
dolore della famiglia del bambino, non stiamo parlando di centinaia di malati, ma di uno.
Gran parte dei mass media hanno fatto ripetere al dott. Carlo Perucci, responsabile della ricerca, il rischio 
"sei volte maggiore" : ma questi ci ha detto di aver visto tagliata una sua frase, fondamentale, citata subito 
dopo : "Parlando di un solo caso, il dato non è statisticamente significativo!" 
Lo studio comunque, basandosi su questo piccolo numero di casi, nota un aumento di leucemie man mano 
che ci si avvicina alle antenne. Ma anche questo aumento "geografico" è poco significativo in quanto non 
prende in considerazione il fattore molto più importante degli effettivi campi elettromagnetici : 
e c'è da segnalare, che il caso di leucemia più vicino al Centro trasmittente è in una zona dove le antenne 
della Radio irradiano  da anni emissioni elettromagnetiche inferiori ai livelli più restrittivi 
stabiliti oggi dalla legge italiana. 
La ricerca afferma infine :

"AD OGGI LA CANCEROGENICITA' DELLE RADIOFREQUENZE RISULTA BEN LONTANA  
DALL'ESSERE DIMOSTRATA".

3. NON E' VERO CHE LA RADIO VATICANA SI SIA DISINTERESSATA E SI 
   DISINTERESSI DELLA SALUTE DEI CITTADINI.

Per quanto riguarda le emissioni elettromagnetiche la Radio Vaticana, molto prima che l'Italia si desse 
qualsiasi normativa, ha seguito scrupolosamente dai primi anni '90 i livelli indicati dalla Commissione 
internazionale competente in materia (ICNIRP). Da allora ha compiuto periodicamente adeguate 
misurazioni per tutelare anche i propri dipendenti operativi nel centro trasmittente, che in 44 anni 
non hanno mai segnalato conseguenze negative per l'elettrosmog. Le indicazioni della Commissione, 
aggiornate nel 1994, sono state fatte proprie nel 1999 dal Consiglio dell'Unione Europea, con la sola 
eccezione dell'Italia che nel 1998 aveva stabilito norme più restrittive. Le indicazioni della 
Commissione sono state sempre ritenute sicure per la salute delle persone dall'OMS, l'Organizzazione 
Mondiale della Sanità.
Le radiofrequenze della Radio Vaticana, dobbiamo dedurre, non fanno male in tutto il mondo : t
ranne che in Italia.

LA RADIO VATICANA E' IN LINEA CON I PARAMETRI EUROPEI.
 
4. NON E' VERO CHE LA RADIO VATICANA DISPREZZI LE LEGGI ITALIANE E SI 
   NASCONDA DIETRO LA EXTRATERRITORIALITA'

La Radio Vaticana non intende prescindere dalla legge italiana in merito ai tetti di radiofrequenza. 
Per questo ha chiesto la costituzione di  una Commissione con l'Italia per discutere la situazione 
che si è venuta a creare. La Radio ha già dimezzato unilateralmente dal 1 febbraio la potenza della sua 
antenna "principale" e ha ridotto anche altre emissioni, prima di qualsiasi ultimatum.
La Commissione bilaterale Italia-Santa Sede sta lavorando proficuamente, con la massima collaborazione 
delle due parti, proprio per risolvere i complessi problemi connessi con le misurazioni dei campi 
elettromagnetici, che si fanno con strumenti sofisticati e adeguatamente tarati e non con  gli 
apparecchietti-giocattolo che abbiamo visto in alcune trasmissioni, tanto strillate quanto calunniose e 
superficiali. Bisogna stabilire la fonte effettiva delle emissioni (ci sono in zona altri impianti che 
producono emissioni elettromagnetiche) nonché gli ambienti interessati da queste emissioni 
(secondo la legge italiana devono essere presi in considerazione non il muro di cinta della Radio Vaticana, 
come è stato fatto da alcuni, ma gli ambienti abitativi). Nello stesso tempo bisogna ricordare che il 
Centro esiste in base all'accordo bilaterale ratificato nel 1952, con il quale l'Italia si impegna ad 
"assicurare alla Santa Sede di effettuare trasmissione dirette a tutto il mondo cattolico".

5. NON E' VERO CHE IL CENTRO DI SANTA MARIA DI GALERIA SIA IL PIU' 
   GRANDE DEL MONDO E I SUOI TRASMETTITORI I PIU' POTENTI
 
Le antenne sono solo 33 e non 90 come è stato detto; inoltre non possono funzionare tutte insieme 
e in tutte le direzioni. Ci sono centri trasmittenti molto più potenti in Germania, Inghilterra e Francia per 
non parlare degli Stati Uniti e della Russia. Ma non fa niente: lo si ripete perché fa effetto.

6. LE CASE SONO STATE COSTRUITE E CONTINUANO AD ESSERE 
   COSTRUITE VICINO AL CENTRO E NON VICEVERSA

Un tempo, era il 1957, le antenne della Radio Vaticana si ergevano solitarie in aperta campagna. 
Oggi si vuole a furor di popolo costringere la Radio Vaticana a spostarsi. Ma la situazione si è creata 
anche per responsabilità delle competenti autorità italiane: non è stata la Radio Vaticana a costruire 
un Centro Trasmittente in città, ma la città a crescere vicino al Centro. Anche le Autorità italiane 
devono dunque collaborare a trovare le soluzioni soddisfacenti per tutti: cittadini e Radio Vaticana.

7. CHI DIFENDE CON PIU' CORAGGIO LA RADIO VATICANA ? RISPOSTA : 
   GLI SCIENZIATI
 
Gran parte dei mass media e alcuni politici sono riusciti ad influenzare l'opinione pubblica facendo leva 
sulle preoccupazioni per la salute stravolgendo la verità dei fatti. Un gruppo di scienziati, piccola ma 
autorevole voce, ha scritto una lettera a Ciampi, Amato, Prodi e Veronesi in cui affermano testualmente 
che "la scienza nel nostro Paese rischia di essere non solo incatenata ma anche calpestata". 
Questi scienziati sostengono che "le norme sull'elettrosmog sono destituite di ogni fondamento scientifico" 
e "sono contrarie agli interessi del Paese". 
Denunciano quindi il tentativo di "creare dannosi allarmismi mediante la diffusione di notizie totalmente 
contrastanti coi più recenti rapporti scientifici" ; sospettano che si stia commettendo il reato di 
"procurato allarme" in relazione alla "irresponsabile" campagna che alimenta un panico che non ha 
ragione di essere. Inoltre affermano che in questo modo vengono sottratti soldi per risolvere questioni 
più importanti come l'inquinamento provocato dal traffico che, questo sì, provoca certamente tumori !

8. ALTRI ESEMPI DI DISINFORMAZIONE : IL RAPPORTO DOLL

Certa stampa per dar credito a quanti affermano la pericolosità delle antenne della Radio Vaticana 
ha citato il più recente rapporto sulle emissioni elettromagnetiche, quello dello scienziato inglese 
Richard Doll. Clamoroso errore in quanto Doll prende in esame le emissioni dei cavi  dell'alta tensione 
che sono molto differenti dalle radiofrequenze. Ma non solo. Sulla stampa si è letto che Doll avrebbe 
sostenuto nel suo rapporto che "vi sono prove che prolungate esposizioni a livelli più alti di campi 
elettromagnetici sarebbero associate ad un modestorischio di leucemia nei bambini". 
Doll ha smentito seccamente questa frase a lui attribuita : "è assolutamente falsa".

9. PERCHE' NON VENGONO CONSIDERATE ALTRE POSSIBILI FONTI INQUINANTI 
   PRESENTI IN ZONA?

Nella zona di Santa Maria di Galeria ci sono anche : il principale centro di raccolta di scorie radioattive 
n Italia dell'Enea (Nucleco di Casaccia) che ha immagazzinati circa 7mila metri cubi di rifiuti radioattivi; 
un grande elettrodotto; un grande impianto della Marina militare (e due degli otto casi di leucemia infantile 
sono vicini a questi impianti). In più il terreno vulcanico della zona emette naturalmente il "radon", 
sostanza radioattiva. Nella zona c'è tutto questo. Perché non si studiano anche questi problemi ? 

10. PERCHE' TANTE BUGIE E TANTA DISINFORMAZIONE PROPRIO ORA?

Ci sono precisi interessi che sono venuti a coincidere in questo momento 
particolare:

- INTERESSI EDILIZI. SI CONTINUA A COSTRUIRE ANCHE ADESSO VICINO ALLE ANTENNE.
- INTERESSI ECONOMICI. MIGLIAIA DI MILIARDI SONO IN GIOCO PER LA PAURA 
  DELL'ELETTROSMOG. 
Messa a norma di elettrodotti, centrali elettriche, antenne radio-televisive e telefoniche, rete ferroviaria, 
elettrodomestici
- MAGGIORE VISIBILITA' IN CAMPAGNA ELETTORALE.

  Diversi politici, pure in disaccordo con questa campagna diffamatoria, ci hanno detto di non voler 
intervenire perché "in questa fase" non bisogna contraddire l'opinione pubblica.

- I MASS MEDIA FANNO PIù AUDIENCE CON GLI ALLARMISMI CHE PARLANDO CON 
  OBIETTIVITA' E RAGIONEVOLEZZA.

11. LA RADIO VATICANA HA A CUORE LA SALUTE DELLE PERSONE 
E RIBADISCE LA CHIARA COSCIENZA DI NON FARE DEL MALE A NESSUNO. 

INTERVISTA CON IL NOSTRO DIRETTORE GENERALE, P. PASQUALE BORGOMEO (12 marzo 2001) 
Lunedi 12 marzo è la data per la quale era fissata l'udienza del processo intentato dalla Procura di Roma 
a tre dirigenti della Radio Vaticana, per presunto inquinamento elettromagnetico nell'area circostante 
il Centro Trasmittente di Santa Maria di Galeria.

Luca Collodi ha chiesto a padre Pasquale Borgomeo, direttore generale della Radio Vaticana, 
perché fino ad ora l'emittente ha mantenuto il silenzio sulla vicenda: Il silenzio della Radio Vaticana, 
che ci è costato moltissimo finora, soprattutto sotto l'aggressione di 
trasmissioni televisive, di articoli di giornali ecc., è stato motivato da un'esigenza di correttezza, sia 
nei confronti della magistratura, sia nei confronti del governo italiano con il quale siamo in dialogo, 
in trattative già da alcuni mesi, anche se - devo dirlo con un certo rammarico - la stessa riservatezza non 
è stata sempre osservata dall'altra parte.

Quello che adesso mi induce a parlare è il fatto che proprio un ministro, il ministro Bordon, e alcuni 
sottosegretari del governo italiano, hanno fatto dichiarazioni abbastanza dure nei confronti 
della Santa Sede. Questo mi meraviglia, anche perché dalle loro parole appare una mancanza di 
informazione sull'andamento dei colloqui tra le due delegazioni, Italia e Santa Sede, su questa vicenda.

Bisogna sapere quindi che, per quello che riguarda le misure, si sono già presi accordi, 
lo scorso settembre, per misurazioni congiunte dei campi elettromagnetici nell'area. 

Non è che la Radio Vaticana voglia sottrarsi a un processo. La Radio Vaticana non riconosce - 
e prima della Radio Vaticana, la Santa Sede - la giurisdizione della magistratura italiana su persone 
come i tre indagati, i quali sono nell'esercizio di una attività che è regolata da rapporti internazionali 
tra Italia e Santa Sede, addirittura da una legge del Parlamento italiano del 1951, in applicazione a sua 
volta dei Trattati Lateranensi.

Questo lascia capire che c'è forse una implicazione, un coinvolgimento, voglio dire qualche responsabilità
anche da parte del governo italiano. Ad esempio per il fatto che si è edificato in un'area che 44 anni fa, 
quando iniziarono le trasmissioni, era aperta campagna. Adesso, soprattutto a Cesano in concomitanza 
con la ferrovia Roma-Viterbo, la FM3, si moltiplicano le case. Anche dopo il Decreto italiano del 1998, 
che restringeva drasticamente il livello limite per le emissioni elettromagnetiche assunto da tutta 
la Comunità Europea - 14 Paesi su 15, quindi l'Italia solitaria rispetto agli altri 14 - anche dopo questo 
decreto cosi restrittivo, non si sono viste misure atte ad arrestare la costruzione di case, le quali 
letteralmente continuano ad avvicinarsi al Centro trasmittenti di Santa Maria di Galeria.

Padre Borgomeo, con un problema cosi complesso sul piano tecnico, scientifico, giuridico, che cosa 
si può rispondere alla gente che telefona preoccupata alla Radio Vaticana per sapere notizie più 
certe su tutta questa vicenda?

Diciamo che, in linea generale, non hanno ragione di temere per la propria salute - parlo della salute - 
perché sono in un certo  senso salvaguardati da misure protettive, quali quelle che la Radio 
Vaticana applica da molto tempo prima che in Italia ci fosse una legislazione in merito. E questo è 
bene sottolinearlo. 

Altra cosa è invece l'interferenza, il disturbo - diciamo così - l'induzione che i campi elettromagnetici 
possono avere su apparecchiature elettriche spesso non a norma. Perché lì si apre il campo smisurato 
dell'ignoranza che spesso però - e questo è doloroso - viene utilizzata sia per fini di strumentalizzazione 
politica, sia per interessi economici, che sono abbastanza evidenti anch'essi.

Qual è una delle manifestazioni di questa ignoranza? Moltissime persone, nel percepire dei disturbi 
su certe apparecchiature pensano che l'effetto che si ha su un'apparecchiatura corrisponda e sia anzi 
minore di quello che si ha sul corpo umano. Invece è il contrario, l'effetto è infinitamente maggiore sulle 
apparecchiature elettriche che sono apparecchi per natura loro sensibili, ipersensibili ai campi 
elettromagnetici! 
Certo alcune molestie ci sono, e vorrei ricordare che non poche volte i tecnici di Santa Maria di Galeria 
sono venuti in soccorso per la schermatura di certe apparecchiature. Ma non si può trasferire così, 
sic et simpliciter, l'effetto che può avere un campo elettromagnetico su un citofono che non è a norma - 
cosa che, tra l'altro avviene spessissimo - e quello che può avere sulla salute. 

Non ci sono certezze scientifiche: questa è una cosa che nessuno ha il coraggio di dire, ma è così. 
La comunità degli scienziati italiani è indignata per questo: non ci sono certezze scientifiche sulla 
dannosità dei campi elettromagnetici, ma è prudente prendere delle misure e quindi adottare una filosofia, 
una cultura della precauzione - ed è quello che noi facciamo - e siamo in buona compagnia a livello 
europeo e internazionale (n.d.r. avendo adottato i limiti sull'elettrosmog decisi a livello europeo). 
Come possiamo pensare che 14 Paesi su 15, il quindicesimo essendo l'Italia, siano retti 
da persone incompetenti o irresponsabili?

Padre Borgomeo, sul piano umano, che cosa la cruccia di tutta questa vicenda?

Guardi, la prima cosa che mi fa proprio soffrire è pensare che ci siano persone che vivono in una specie 
di angoscia che è immotivata e che qualche volta, invece, è utilizzata strumentalmente. 
Questa è veramente una sofferenza. 

Poi c'è - e questo anche fa molto soffrire - l'accusa di indifferenza che viene lanciata; indifferenza, 
freddezza, insensibilità sia della Radio Vaticana in prima battuta, ma anche della stessa Santa Sede, 
per il fatto che noi siamo praticamente già giudicati. Noi siamo in una situazione in cui la sentenza è 
già stata emessa dall'opinione pubblica, la quale non vuole assolutamente sentire le ragioni 
degli accusati. E devo anche dire che non vedo un grande interesse sulla grande stampa italiana per 
chiedere a noi quali siano le ragioni, non solo del perché ci sottrarremmo alla magistratura italiana, 
ma del perché ci sentiamo tranquilli in coscienza nel fare questo lavoro che facciamo. 

Questa è un po' la situazione. E non riusciamo a dire le nostre ragioni, perché c'è - diciamo - una specie 
di onda un po' fanatica e un po' strumentale, che viene denunciata - ripeto - anche dai nostri scienziati. 
Ed è molto pericolosa poi per il bene della comunità, perché si rischia di versare enormi, ingenti 
somme in attività di ricerca o di prevenzione non giustificata, mentre invece ci sono emergenze 
veramente accertate, per le quali non si fa niente, nemmeno come ricerca. 

Poi, naturalmente, c'è lo sconcerto dei cattolici, dei nostri ascoltatori, di persone laiche di buona fede,
 i quali non riescono a trarre qualche conclusione. Non hanno gli strumenti perché non viene loro 
presentato tutto il quadro nella sua complessità e nella sua obiettività. è un'onda emotiva, facilmente 
manipolabile, con una psicosi che viene indotta, e questo fa soffrire le persone e di questo anch'io, 
personalmente, soffro.
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                                                                                          a cura di Flaviano, I2MOV
 
 

COMUNICATO STAMPA DELLA RADIO VATICANA

2 MAGGIO 2001

La Radio Vaticana è soddisfatta che il Consiglio dei Ministri abbia riconosciuto la serietà e la credibilità del lavoro che si sta svolgendo secondo il calendario concordato con la rappresentanza italiana nella Commisione Bilaterale Italia-Santa Sede.

Ribadisce la sua piena e leale volontà di collaborazione per risolvere le questioni ancora aperte nel tempo più breve possibile, come è stato più volte dichiarato.

Per quanto riguarda la delocalizzazione della trasmissione in onde corte a cui si riferisce il comunicato finale del Consiglio dei Ministri, e che è stata individuata come responsabile di alcuni superamenti dei limiti stabiliti dalla normativa italiana, la soluzione è già pronta. Essa consiste nel fare tale trasmissione da altre antenne dello stesso Centro Trasmittente di Santa Maria di Galeria che si è verificato che non causano superamenti dei limiti di legge.

La soluzione può essere attuata in tempi brevissimi e la Radio Vaticana aveva già assicurato che la avrebbe attuata appena terminate le misurazioni congiunte nei prossimi giorni.

Il Consiglio dei Ministri riconosce che la soluzione per le onde medie, per altro già allo studio, richiederà qualche tempo in più. A questo proposito la Radio fa notare che in questo caso i residui superamenti dei limiti sono veramente molto ridotti e tali da non comportare rischi sanitari.

La Radio Vaticana si augura che il compimento del lavoro della Commissione bilaterale possa veramente condurre alle soluzioni che ricostituiscano quel clima di reciproca fiducia e serenità che tutti giustamente auspicano.

COME CAMBIANO LE TRASMISSIONI DELLA RADIO VATICANA
DAL 1 SETTEMBRE 2001


In attuazione degli impegni assunti con il Governo Italiano in seno alla Commissione Bilaterale Italia - Santa Sede, la Radio ha portato a termine il piano di adeguamento delle onde medie al D.M. 381/98 in data 31 agosto.
Come già specificato nel comunicato finale del 18 maggio scorso, le soluzioni adottate per le trasmissioni in onde medie hanno richiesto un piano più articolato e impegnativo rispetto alle onde corte, il cui necessario adeguamento era stato effettuato già a quella data.

Primo, la Radio Vaticana, a seguito di negoziati intercorsi con diversi paesi europei, ha concluso un accordo con 'Montecarlo Radiodiffusion' per la ritrasmissione sulla frequenza di Onda Media 1467 kHz di Montecarlo, con la potenza di ben 1000 kw, dei programmi Ungherese, Ceco, Slovacco, Polacco, Tedesco.
Pertanto dal 1° Settembre le trasmissioni di detti programmi verranno inviati via satellite verso detta stazione di trasmissione. I suddetti Programmi quindi a partire dal 1° settembre p.v. saranno ascoltabili nei consueti orari serali sulla nuova frequenza di 1467 kHz. Proseguono intanto le trattative per ampliare la fascia di trasmissione ad altri programmi.

Secondo, i programmi sull'onda media di 1530 kHz, dopo opportune modifiche sui trasmettitori del Centro di Santa Maria di Galeria, saranno trasmessi con una potenza che è stata ulteriormente ridotta a 150/100 kw, dai 600 kw iniziali. Le trasmissioni saranno direzionali, in modo da favorire l'ascolto nelle aree interessate dai diversi programmi.

Infine, in seguito a nuovi accordi, la Radio Vaticana dal 1° settembre dispone di un nuovo canale satellitare in chiaro sul Satellite Eutelsat Hot Bird 2, per la diffusione dei suoi programmi sull'area europea, accessibile tramite comuni apparecchi oggi in commercio.
Tale canale è attivo con le seguenti modalità di ascolto e di recezione del segnale: Eutelsat Hot Bird 2 (13° Est) - Transponder 54 (Bouquet RAI) - Polarizzazione verticale, Frequenza: 11804 MHz, Canale audio a 128 Kbit/s.

 
     

RADIO VATICANA
Città del Vaticano, 19 febbraio 2002

 

COMUNICATO STAMPA

 

Comunicato della Direzione della Radio Vaticana
in occasione della nuova udienza del Processo per il presunto inquinamento

elettromagnetico prodotto dal Centro trasmittente di Santa Maria di Galeria

   

Nell’udienza odierna il Giudice Andrea Calabria della 1° Sezione del Tribunale Penale di Roma, ha accolto l’eccezione, sollevata da Radio Vaticana, di difetto di giurisdizione del giudice italiano nei confronti di tre Dirigenti dell’emittente pontificia accusati di “getto pericoloso di cose” ex art 674 Codice Penale per le emissioni elettromagnetiche del Centro Trasmittente di Santa Maria di Galeria e ha dichiarato la conseguente improcedibilità del giudizio promosso a loro carico.

L’eccezione di difetto di giurisdizione é stata sollevata dal Collegio di difesa di Radio Vaticana sulla base dell’art 11 del Trattato del Laterano del 1929 tra la Santa Sede e l’Italia che assicura agli enti centrali della Chiesa cattolica, e quindi anche alla Radio Vaticana, l’esenzione da “ogni ingerenza da parte dello Stato italiano”. L’attività svolta dai tre Dirigenti dell’emittente pontificia è una attività istituzionale della Santa Sede e perciò essi non possono essere giudicati per gli atti compiuti nell’esercizio delle loro funzioni, in forza delle immunità previste dell’art. 11 del Trattato Lateranense.

La auspicata e opportuna conclusione della causa penale non significa tuttavia in alcun modo che la Radio Vaticana cesserà di adottare le misure precauzionali intese a venire incontro alle preoccupazioni della popolazione in campo sanitario ed ambientale, misure attuate in accordo con le Autorità italiane. E’ opportuno ricordare il proficuo lavoro svolto in tal senso in quella che è l’unica sede appropriata per affrontare tali questioni, cioè la Commissione bilaterale Italia - Santa Sede istituita ad hoc e destinata a continuare il suo lavoro.

Per quanto riguarda le preoccupazioni sanitarie della popolazione circostante è in ogni caso doveroso ricordare ancora una volta che nessuno studio attendibile ha dimostrato l’esistenza di danni alla salute connessi alla attività trasmittente del Centro di Santa Maria di Galeria e che quindi non vi sono ragioni fondate di allarme. In particolare i risultati dello studio svolto dal Gruppo internazionale istituito dall’allora Ministro della Sanità Veronesi, e pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità (Rapporti ISTISAN 01/25, www.Pubblicazioni Istituto Superiore della Sanità>), sono tali da riportare la questione nei suoi termini oggettivi, indicando in quali direzioni può essere utile proseguire le ricerche scientifiche a livello nazionale e internazionale, ma contestando allo stesso tempo radicalmente ogni plausibilità delle

 

 

 

accuse di danni alla salute in base ai dati scientifici disponibili sul Centro della Radio Vaticana, in particolare per quanto riguarda le leucemie infantili.

Si deve infatti notare che nel Gruppo di studio il Ministro Veronesi aveva invitato specificamente alcuni esperti di chiara fama proprio nel campo delle leucemie infantili. Inoltre, bisogna ribadire ancora che la Radio Vaticana non solo ha sempre rispettato le raccomandazioni internazionali sulle emissioni elettromagnetiche, ma ha anche attuato entro i tempi previsti (31 agosto scorso) le misure necessarie perché le emissioni elettromagnetiche delle trasmissioni del Centro di Santa Maria di Galeria rientrassero nei limiti previsti dalla normativa italiana. In tal modo ha adempiuto, per parte sua, agli impegni presi nei confronti del Governo italiano nell’ambito dell’accordo raggiunto dalla Commissione bilaterale Italia – Santa Sede lo scorso 18 maggio. La Radio fa presente che a tal fine la potenza delle trasmissioni in Onde Medie 1530 kHz – ritenute la causa principale del problema e perciò già assai ridotte in precedenza nella durata - è stata ulteriormente diminuita da 300 a soli 100 kilowatt, con inevitabili sensibili conseguenze per l’ascolto dei programmi, solo in parte compensate dal trasferimento di alcune trasmissioni al centro trasmittente estero della Montecarlo Radiodiffusion. L’unica trasmissione in Onde Corte che causava inconvenienti era stata già da tempo trasferita ad altra antenna, cosicché per le Onde Corte il problema era già risolto stabilmente dal mese di maggio.

La Radio Vaticana ha chiesto da tempo alla controparte italiana di svolgere una nuova campagna di misurazioni congiunte, con i metodi e le procedure utilizzate proficuamente in occasione delle misurazioni congiunte dei mesi di aprile-maggio 2001, per verificare nel modo più affidabile la situazione attuale, che i calcoli scientifici relativi alla potenza di emissione indicano essere in regola con le normative italiane. Tale campagna di misurazioni è in corso e i suoi risultati dovranno essere sottoposti alla Commissione bilaterale appena possibile.

La Radio Vaticana auspica dunque che, sgombrato l’orizzonte da accuse ingiuste e infondate nei suoi confronti, la sua attività possa continuare con serenità, nel contesto di un responsabile e corretto rapporto con le autorità italiane e con la popolazione circostante, rassicurata sulla assenza di rischi sanitari.