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GRECIA:
Diario di Viaggio 
(Settembre 2006)

 

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Penso che il germe primordiale di questo strano desiderio di girovagare per terre sconosciute senza meta sia nato in seguito a due episodi; 
il primo, qualche anno fa, quando un mio caro amico mi venne a trovare con una grande moto: realizzai in quel preciso istante che POTEVO POSSEDERE UNA MOTO, se solo lo avessi voluto;
il secondo l'anno successivo quando, per puro caso, ospitai per qualche giorno una coppia di motociclisti tedeschi, Dirk e Diana, che, partiti dalla Germania, erano a Bari per imbarcarsi per la Grecia per poi proseguire in Turchia,Iran, Arabia, Emirati arabi, Australia, Nuova Zelanda e ritorno: realizzai che POTEVO VIAGGIARE, se solo avessi avuto il coraggio di salire in sella e partire.

Viaggiare per me  non e' fare il turista, non e' partire per rinomate e chiassose localita' a ferragosto ma e' riuscire a staccare la spina da tutto per tuffarsi in posti nuovi  e sconosciuti fino a dimenticarsi di tutto tranne di quello che e' sotto gli  occhi: la moto, il paesaggio, il cielo.
 
Anzi, a volte non servono neanche luoghi sconosciuti, basta saper vedere con luce nuova quello che si e' gia' visto.
Il vero fine non sono i nuovi posti in se quanto riuscire a sfruttarli per esplorare  se stessi.
Alla fine viaggiare e' anche, o soprattutto, introspezione, confrontarsi con cio' che e' all'esterno.

Perche' la Grecia? Non lo so, parlandone con qualche amico e' scattata la molla della curiosita'; e' come consultare un atlante nel buio: d'un tratto una luce ha illuminato questa terra.
E' scattata la prima fase: il viaggio con la mente; dal  momento in cui scatta questa molla il pensiero e' gia' in azione visitando luoghi, citta' e paesi di cui si e' sentito parlare o semplicemente si e' letto il nome sulla cartina;
poi finalmente arriva il momento di partire e girovagare che, chissa' perche', lascia sempre la sensazione
di aver lasciato indietro qualcosa; si vedono posti nuovi, odori, suoni e colori si imprimono nella memoria senza un motivo ben preciso.
infine il ricordo. E' per questo che voglio cercare di fissare i luoghi di questo girovagare per richiamare, magari tra qualche anno, quei suoni, colori, odori che il tempo tende a cancellare.

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73 de iz7ath, Talino Tribuzio

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