HOME PAGE

GRECIA:
Diario di Viaggio 
(Settembre 2006)

<< Pag precedente           Pag successiva >

DA CONTINUARE....per ora qualche foto qua:
http://picasaweb.google.it/quotealte/Albania2008

i video

giorno 1 (duress,Kruje,Elbasan)
http://it.youtube.com/watch?v=vBNPAAFmlPg

 

giorno 2 (Elbasan,sterrati,Lago di Ohrid -Macedonia)
http://it.youtube.com/watch?v=S7v8nfiyQ68

 

giorno 3 (lago di Ohrid,lago di Prespa,Korce,Tibet d'albania,Gijrokaster)
http://it.youtube.com/watch?v=AxlSBuvbySA

giorno 4 (Gijrokaster,sorgente occhio blu,lago e rovine di Butrint)
http://it.youtube.com/watch?v=JoNtCcmR-AM


giorno 5 (lago e rovine di Butrint,Saranda)
http://it.youtube.com/watch?v=Pddn-gE_xZI

giorno 6 (Butrint, costa, porto Palermo,Apollonia, Berat)
http://it.youtube.com/watch?v=iMIRkL6_dBo

 

giorno 7 (Berat, sterrati monte Tomorit,caduta pirla di Paolo)
http://it.youtube.com/watch?v=LBTe_E1i76c

 

giorno 8 (Berta- Bylis-sterrati Berat)
http://it.youtube.com/watch?v=RLb4sgRswxM


Albania - 25 aprile 2008
Mi sveglio con le luci dell'alba e decido di andare sul ponte.
Apro l'ultima porta e il sonnecchiante silenzio del ponte viene bruscamente interrotto per un attimo. Fuori il mare spumeggia impetuoso accarezzato dal vento.
Dirigo lo sguardo verso la prua,chiudo gli occhi e mi lascio sedurre dal caldo sole di questa nuova alba balcanica; intravedo le coste; il cielo è sereno: sto per sbarcare in questa sconosciuta (o meglio "conosciuta male") Albania ma non sono affatto preoccupato anzi, quasi sereno.


Sbarco a durazzo; alla dogana mi fanno andare avanti,poi mi fanno uscire senza timbro sul passaporto e sono costretto a tornare indietro; in 15 minuti comunque sono fuori e nessuno mi ha chiesto mance contrariamente a quanto succede in Tunisia. Fuori vengo assalito dai soliti cambiavalute,venditori di assicurazione ecc. uno di loro,un signore anziano vestito elegantemente mi intima lo stop x fare l'assicurazione fingendosi poliziotto; ormai la storia la conosco e con tono molto adirato gli ripeto: "ma tu chi sei" alla terza volta il tipo si scioglie e butta fuori un sorrisone da bambino che è stato scoperto: ok amico,adesso ti concedo di farmi l'assicurazione!
Comunque mi fanno pagare 1 euro per l'entrata in Albania e 12e x l'assicurazione;
Aspettando l'arrivo di Paolo faccio un giro a Durazzo e ne approfitto x cambiare un po' di moneta locale ( 200e equivalgono a 24.080 lek) e per pranzare. Torno al porto e non manca l'albanese che si avvicina per attaccar bottone; qui tutti sono stati in Italia ed hanno un parente che lavora da noi o in passato hanno perso qualcuno x nascondere soldati italiani durante la guerra. incontro finalmente Paolo e si va a Kruje per una veloce visita alla cittadella dove si tessono ancora tappeti col metodo tradizionale nelle botteghe.
Prendiamo la via per Elbasan passando per Tirana. Qui il traffico è il Caos! fortunatamente riusciamo ad uscirne.
La strada per Elbasan si inerpica dolcemente sulle montagne offrendoci vedute mozzafiato. Il cielo si va coprendo di cupe nubi e comincia pure a fare buio. Finalmente giungiamo a Elbasan che è notte: abbiamo contravvenuto la prima regola che ci avevano imposto: non viaggiare col buio; ma siamo ancora felicemente vivi.
Elbasan ha un'antica cittadella fortificata molto trascurata e nessun'altra attrattiva,ma nonostante questo gli alberghi sono tutti pieni; riusciamo a trovare una doppia in periferia presso l'hotel Universo a 25e compresa colazione: niente male visto l'albergo.Si va fuori a cena ma camminare a piedi è davvero un'impresa ardua perchè l'elettricita' va e viene continuamente. I paesani lo sanno e girano con una torcia in tasca.
Incredibile quanto sia difficoltoso camminare a piedi col buio qui,non sai mai se stai per mettere il piede sulla cacca di un cavallo,in una voragine che ti inghiottirà fino all'inferno o semplicemente un marciapiede.
Però mi tornano in mente ricordi di infanzia quando i black-out in paese erano piu frequenti e si rimaneva al buio a chiacchierare.

26 aprile
Facciamo un rapido giro tra le mura di Elbasan, abbiamo capito che qui in Albania non esistono divieti per le auto,si va dove si vuole,le citta' storiche,i castelli,i siti archeologici sono solo luoghi dove convivono disordinatamente storia e modernita', auto, animali e persone,sacro e profano.
Si va in direzione Pogradec,sul lago di Ohrid,al confine tra Albania e Macedonia; La strada è abbastanza tranquilla,decidiamo di fare una deviazione verso l'entroterra su una statale secondaria,ma ci accorgiamo subito che la cosa non è poi cosi semplice; la strada si fa sterrata e molto fangosa,a volte molto pietrosa;
quando il tuo "speriamo di non sporcarmi" diventa "speriamo di uscirne" allora capisci che (ma lo capisci solo alla fine) stai facendo una strada che ti farà sudare,tribolare,disperare ma alla fine ti lascerà soddisfatto.
Ed infatti è cosi,vuoi per le mille peripezie affrontate per andare avanti,vuoi per i paesaggi,le persone,gli usi e i costumi osservati.
Attraversiamo piccole comunita' sperdute dove la strada fa anche da fogna, mercati per la strada dove le persone devono spostarsi per permettere il passaggio a camion e auto; la gente "parcheggia" gli asini fuori e si reca al mercato,poi carica tutto sopra e tranquillamente torna ai villaggi.Ne incontriamo parecchi di questi antichi viaggiatori che ci mostrano la giusta via quando siamo in difficolta'.
Riusciamo a trovare uno degli antichi ponti che segnava la via Egnatia, sfortunatamente continua per un sentiero fangoso e quindi impraticabile con le moto; abbiamo cercato anche di raggiungere delle antiche tombe non menzionate in alcuna guida,ma ottenere informazioni è davvero difficile perche' spesso le persone che incontriamo sanno poco di quello che c'è 20-30 k oltre il loro villaggio
La stanchezza un po' si fa sentire ma viene completamente dimenticata quando, dall'alto, si apre in basso la vista del lago di Ohrid e della interminabile e sinuosa strada sterrata che vi conduce. Pogradec non ha molto da offrire,perciò proseguiamo subito per il confine Macedone;
Sono in Macedonia per la seconda volta: la strada si fa asfaltata e ben curata,le case,i cartelli,le auto,tutto è ben sistemato e in ordine,sembra quasi una piccola svizzera; mi piace la Macedonia,la vita costa davvero molto poco,si vive bene e tranquillamente e le citta' sono ben curate. Troviamo da dormire presso una simpatica signora nella cittadella antica di Ohrid a 5E compresa un'abbondante colazione.
Cena di rito in un ristorante sul lago,visita del centro e poi a nanna,un'altra giornata è terminata.


27 aprile
Lasciamo Ohrid e dirigiamo verso l'Albania attraversando il parco nazionale della Galicica; la strada è subito piena di tornanti in salita e dall'alto si ha una meravigliosa vista del lago di Ohrid; neanche il tempo di arrivare in cima che gia' si apre la vista del lago di Prespa dall'altro versante.
Superiamo la frontiera e siamo di nuovo in Albania: ce ne accorgiamo dalla strada che si fa di nuovo sterrata e piena di enormi buche;il paesaggio si fa piu' rurale e trasandato: ricordo che mi ha colpito la vista di un contadino che arava il campo con un cavallo con un aratro formato da quattro tavole con dei sassi sopra per fare peso: roba da preistoria!
La prima cittadina albanese degna di nota che incontriamo è Korce,dove fanno un'ottima birra scura; Oggi è la Pasqua ortodossa e ci sono parecchi matrimoni (ad esser sincero è dal primo giorno che ho notato "l'abbondanza" di matrimoni) e quindi c'è parecchio movimento in giro;davanti una chiesa ho pure visto un tipo che portava al guinzaglio un orso bruno. Un veloce pranzo a base di byrek e korca scura e poi comincia un percorso,forse il piu' bello di Albania,che ci portera' fino a Girocastro e che da qualcuno è stato denominato,non a caso, Tibet d'Albania; la strada è gustosissima,tra le piu' belle ch'io abbia fatto ed anche lo stato dell'asfalto non è male,tenendo conto che siamo in albania; 

L'albania è un paese prevalentemente montuoso,con cime oltre i 2000 mt e la strada si snoda tra vette innevate sia alla nostra destra che sinistra; aggiungete la primavera inoltrata per capire che percorrere decine e decine di km tra tutti quei colori ed atmosfere montane ne vale proprio la pena;
superata Permet la cartina riporta una strada panoramica; purtroppo è un susseguirsi di cantieri che ne hanno deturpato completamente quell'aria di sperduta stradicciola montana; bisogna affrettarsi perche' tra pochi anni credo che ci troveremo un'anonima strada statale.
Finalmente Girocastro; ci arrampichiamo con le moto nella citta' vecchia dove fanno bella mostra di se le case ottomane; è un peccato vederne alcune in completa rovina; trovata una dignitosa sistemazione in una di queste case ci dedichiamo alla visita della citta'; la cosa che più mi ha colpito è la quasi totale assenza di turisti e la difficolta' a trovare ristoranti o bar aperti; alla fine riusciamo a cenare in un'anomino ristorante di cui eravamo gli unici clienti grazie ad un ragazzino locale che ci fa da guida; è un peccato perchè Girocastro avrebbe delle enormi potenzialita' turistiche. Finiamo la serata con una passeggiata attraverso un tunnel che attraversa il castello,in pieno buio,dimenticando completamente di essere in Albania,terra di ladri,contrabbandieri e rapinatori (ma quando?)


28 Aprile
Visita al castello che dall'alto domina Girocastro; all'interno c'è un piccolo arsenale militare storico,acqua che trasuda da tutte le parti e strutture che stanno andando in rovina e ricoperte di erbacce:insomma,il classico luogo storico albanese sopravvissuto perche' abbastanza solido e di utilita' pratica. Abbandoniamo Girocastro alla volta di Saranda,cercando di trovare la tanto decantata sorgente dell'occhio blu; siamo a due passi dal confine greco ed infatti i cartelli sono bilingue,le persone parlano il greco e si vedono tante targhe greche in circolazione.
Troviamo la sorgente dell'occhio blu (come al solito ci hanno piazzato un guardiamo con biglietteria annessa); si tratta di una voragine dalla quale fuoriesce continuamente acqua che si raccoglie poi in alcuni laghetti di un azzurro molto intenso.Proprio sulla sorgente hanno costruito un bar ristorante e delle piccole baite; tutto sommato un posto incantevole.
Si prosegue per Saranda,vivace cittadina sul mare che però ha un'aria troppo deturpata dal cemento e dagli scheletri dei palazzi in costruzione che ci costringe a trovare un luogo per dormire molto piu a sud,accanto alle rovine di Butrinto; Da Saranda in giu si respira aria di Ellade,d'altra parte l'isola di Corfu' è maestosamente presente a pochi km; 

Lasciate le valigie in albergo visitiamo le rovine di Butrinto,molto estese ed affascinanti; poi prendiamo le moto e quando la strada finisce saliamo su una chiatta che ci traghetta sulla sponda opposta dove la strada (sterrata) riprende per finire a pochi km in Grecia;
dall'alto di una collina si ammira la grande distesa paludosa vicino al lago di Butrinto che con  i luccichii dell'acqua sotto la luce del tramonto e i campi ricoperti di giallo chiaro riempiono il cuore di una statica pace e serenità.



29 Aprile
Lasciamo Butrinto, propaggine piu meridionale dell'Albania in direzione nord,percorrendo la strada che costeggia il mare;questa in alcuni tratti è stretta e affascinante,attraversando ora piccoli centri inerpicati sulla costa ora boschi,ora campi coltivati ad ulivo o piante tipiche del mediterraneo; altrove è invece un susseguirsi di cantieri aperti con lo scopo di raddoppiarne la carreggiata;
capisco l'esigenza di migliorare la viabilità Albanese (più che esigenza direi necessità) ma penso che tra qualche anno perderemo completamente quell'atmosfera di strada sperduta rimasta indietro nel tempo per assumere quella di scorrevole quanto monotona statale;
La parte più bella della strada è forse il passo di Llogara; ad un certo punto la strada comincia a salire con un susseguirsi di tornanti a zig zag che tagliano la montagna; la strada è larga e l'asfalto è buono.
In alto è uno spettacolo godersi la vista del mare e del litorale.
Sosta in un ristorante con veduta panoramica,inutile specificare che il menu è ovviamente a base di carne di agnello.
La strada riprende tutta in discesa.Arriviamo in serata a Berat

Continua....

30berat monte tumorit attaverso strade sterrate

1 berat,bylis attraverso strade sterrate,vecchia sui monti che ci saluta con "halo camerat"

2 berat,tirana durazzo

Porto di Durazzo, ore 18:30.Saluto Paolo che parte per Ancona e mi dicono che è meglio che vada a fare una passeggiata perchè prima delle 20 il check-in non apre.
Cosi lascio il porto e con andare rilassato percorro per l'ennesima volta il lungo vialone che attraversa Durazzo rimanendo assorto nei pensieri; 1..10 20 km e sono già abbastanza lontano; la strada si allontana sempre piu dalla costa cosi decido di deviare verso questa e tornare indietro; la strada (si puo chiamare cosi?) si fa sterrata ed attraversa una serie di bar,case ed edifici in costruzione,ogni tanto attraverso una pineta. Sono solo su un'anonima stradina sterrata albanese ma non ho la minima paura o sensazione di essere in pericolo.Mi fermo sulla spiaggia di durazzo dove le ragazze passeggiano,i bimbi giocano a calcio sulla sabbia ed i vecchi chiacchierano animatamente,tutto questo mentre il giorno ruba gli ultimi istanti alla notte.
Ecco,adesso che si conclude questa piccola avventura in Albania trovo l'ispirazione per buttare giu due note.
Albania: terra di contrabbandieri,ladri,assassini,uno dei paesi piu insicuri e pericolosi,ultima bad land in terra europea....ma chi? ma dove?Mi tornano in mente i racconti di chi vi ha viaggiato negli ultimi anni e mi viene da pensare che siano tutte balle per rendere il racconto piu avvincente;
La sicurezza: allora ovunque ho visto ragazze in vestiti anche abbastanza ose passeggiare tranquillamente da sole col buio; le banche sono dei normali uffici senza vetri blindati,i bancomat a volte sono degli armadietti "semi-portatili" all'esterno della banca;
la polizia è corrotta? ho incontrato decine di posti di blocco o telelaser e al massimo i poliziotti ci hanno salutato con un cenno di mano; in dogana nessuno mi ha mai fatto problemi, al massimo hanno tenuto gli spiccioli senza darmi il resto; sempre gentili ed educati
Le strade sono un problema: si sono pietose ma non come descritte; quelle statali di maggiore importanza (forse una sola che fa il giro di tutta l'albania) sono strade quasi normali; quelle nazionali secondarie hanno un asfalto pessimo,soprattutto nei pressi dei centri; quelle riportate in giallo sono strade sterrate, se piove spesso diventano fangaie; quelle minori sono spesso mulattiere di montagna; di sicuro sono lontane dagli standard europei e richiedono parecchia attenzione; vi si trova di tutto: fossi,tombini aperti,asini,cavalli,bambini; sull'autostrada da Tirana a durazzo abbiamo trovato galline e carretti trainati da cavallo contromano! Ma dopo un po ci si fa l'abitudine.
Continua

<< Pag precedente           Pag successiva >

 

Torna a Viaggi

73 de iz7ath, Talino Tribuzio

HOME PAGE