Alla cortese attenzione della rubrica

"La Posta di Città Nuova" 

Leggo sul numero 2/99 l'intervento, dettato da comprensibile preoccupazione, di una famiglia in tema di inquinamento elettromagnetico, e sono mosso a scrivere in parte nell'intento di rassicurare almeno un po' gli interessati, in parte dal tentativo di fare chiarezza sulla delicata e controversa materia, almeno per quel poco che mi sia possibile.

Dalle caratteristiche sommariamente descritte nell'articolo, si dedurrebbe che l'impianto in questione costituisca parte di una stazione di radioamatore, definizione questa cui corrispondono connotati ben precisi sia nella legislazione nazionale, che nei regolamenti internazionali ; spesso peraltro confusa con l'utenza della banda cittadina o "CB", che di fatto e di diritto, è altra cosa. Il Servizio di Radioamatore ha pertanto finalità di istruzione individuale, da realizzarsi secondo modalità prestabilite, e soprattutto senza fini di lucro.

Nell'ipotesi ragionevole che il titolare ne faccia uso secondo le normative vigenti (non potendo comunque, almeno in linea di principio, escludere il contrario) la relativa emissione elettromagnetica ha caratteristiche di intensità inferiore ad un dato limite, ed in genere di discontinuità ; la dimensione delle antenne impiegate è legata non solamente all'intensità del campo prodotto od alla distanza che si intenda coprire, ma anche ad altre caratteristiche fisiche, non essendovi tra tali parametri un legame necessario ed univoco. In altre parole, non è detto, ed in genere di fatto non è, almeno nel caso dei radioamatori, che un'antenna dalle dimensioni ragguardevoli costituisca un altrettanto temibile sorgente.

Ben diverso è ovviamente il caso di altre emissioni, aventi natura varia ma comunque accomunate dalle finalità commerciali (credo però non sia questo il caso segnalato), laddove vincoli di bilancio e di continuità del servizio impongono l'ottimizzazione delle risorse impiegate.

Colgo infine, se mi è consentito, l'occasione per aggiungere che l'interesse verso il mondo della radio, ed a maggior ragione il suo esercizio attivo, sempre s'intende nel rispetto delle regole sia scritte, che dettate dal buon comportamento e dal buon senso, può rappresentare una strada per dischiuderci la conoscenza e quindi l'apprezzamento di una determinata parte dei fenomeni naturali, e dunque della Creazione, che non esiterei a definire affascinante.

I Radioamatori Italiani sono riuniti in Associazione, con sede in Milano, cui ci si potrebbe liberamente rivolgere per ogni più dettagliata notizia.

  Con i migliori saluti.

 Cagliari, 10 marzo 1999

 

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