"ANTENNE A MASSA"
Di I3ZJV Tiveron Carlo

 Carissimo,
mi ha fatto molto piacere la tua richiesta sulle antenne sul condominio.
Io ti espongo il mio pensiero, anche perche' ho sempre avuto la certezza
che l'argomento ha fatto paura a molti, e che poi in effetti non vi e' niente
che possa ostacolare le norme sia per colui che vuole l'antenna sia per colo-
ro che non la vogliono.Ti diro' in anticipo che il mio pensiero in materia
abbraccia l'intera mia vita, essendo io radiotelegrafista di mestiere sia
sul mar giallo, sia sui mari cinesi, sia sull'oceano indiano, sia sul mar
rosso, sia in mediterraneo, sia su antenne di casa, sia sull'esperienza di
quelli che non hanno voluto prendere precauzioni.
Ho 83 anni e fin dal 1927 trasmetto col tasto alzato.Ho usato sia il kwatt
e mezzo Marconi sulla cannoniera fluviale "Sebastiano Caboto", sia col 3 KW
sull'esploratore "Quarto", poi sul "Manin", sul "Nullo "in Spagna ,sia
da congedato dopo le tre guerre in mare, sia col tasto telegrafico, sia con
antenna rotante che avevo sul tetto, sia con un dipolo quando ero a Palaz-
zolo dello Stella.Quando andavo in Cina col "Quarto nel 1932-33, ricordo
benissimo che con tanto di antenna a T, entrando in pieno oceano indiano
dentro un temporale a nembi bassi e minacciosi in zona torrida, mi prendevo
il divertimento di accendere una lampadina da 110 volt che avevamo a bordo.
L'accensione era fatta dal temporale stesso.Quando nubi basse sfiorano 
l'antenna, questa si carica e manda a massa la carica elettrica. Questa con-
dizione comporta negli oceani e a latitudine sotto i dieci gradi di sentire
anche il brontolio della carica stessa oltre che l'accensione di viva luce 
della lampadina.
Ma se in
luogo di mettere il coltello di massa (nelle navi da guerra vi era sopra
la testa dell'operatore un coltello che si metteva in trasmissione a mano,
e in ricezione pure a mano :io parlo degli anni 1933-34 ; ora e' tutto 
automatico) a massa stessa, lo poni staccato da essa, e fra questo coltello
e massa interponi una lampadina questa si accende e come !!! Questa prova
noi la facevamo per vedere se era possibile metterci in ricezione o no.
Quando ero a Susegana capostazione avevo tanto di rotante sul tetto della
stazione, e a pochi metri dai fili di trazione dei treni elettrici.
Questo per dirti la mia esperienza su tale materia.Dopo la prima esperienza
di Marconi, la nostra corazzata "Carlo Alberto" del secolo scorso a vapore
aveva installato antenne a ventaglio, con molti fili che partivano dalla
stazione radio e si diramavano sia verso poppa, sia verso prora in alto verso
il cielo, con uno spettacolo insolito per una nave da guerra.Questo per dirti
che questa nuova sistemazione di una corazzata non ha scandalizzato nessuno
sia per la forma dell'antenna, sia per le sue dimensioni.Oggi invece trovi
scandalizzati ad ogni pie' sospinto, basta che sia un radioamatore che abbia
fatto l'antenna. A Padova avevo l'antenna sul tetto, autorizzata dai supe-
riori, ma c'era sempre quello che sentiva le scosse anche quando io ero in
vacanza !! Questo per dirti la mancanza di cognizioni di tutti su cio' che
e' e che comporta un'antenna. Il problema secondo il mio modesto parere
viene risolto in questo modo : Niente proibizione di antenna, ma controllo
tecnico sia di omologazione di apparati sia di potenza. Mi son sempre do-
mandato cos'e' questa potenza ? Io ho fatto collegamento da qui(Bassano)
con la Nuova Caledonia FK8 con dieci watts 145.850 onda ottica via Oscar 10.
Quando si va sulle HF 40 watts in cw sono piu' che sufficienti, basta avere
una 5 elementi rotante e nessuna perdita o quasi niente sui cavi di discesa
Detto questo risulta evidente che un'antenna 4 o 5 elementi in HF con 40 watt
puo' benissimo convivere con quelli che ascoltano la tv, anche se sono una
decina di alloggi. Mi dirai :" e se si aumenta la potenza, portandola magari
a 100 watts ? Se si va in cw non e' necessario averne tanta, se invece si
va in ssb, perche' avere tanta potenza cioe' 100 watts ? Non bastano 70 ?
Io direi di si.Riepilogando :
A) Autorizzazione sempre da concedere,mai da proibire
B) omologazione del ricetrasmettitore (che non sia autocostruito perche' puo'
   avere difetti,e se e' autocostruito che venga omologato pure questo). 
   (esperienze in merito vengono dagli U.S.A.).
C) Controllo tecnico della potenza nei seguenti casi:
   quando il condominio ha piu' di una famiglia con tv serali attive.
D) obbligare di porre in atto un'antenna direttiva e non mettere il dipolo
   anche se con balun.(Il dipolo puo' difettare nel ROS)
E) non superare i 40 watt in cw e i 70 watt in ssb.
F) Istruire con norme dell'ufficio tecnico comunale i vari inquilini del
   palazzo su questi requisiti necessari per una ottima convivenza sia di
   quelli che guardano la tv , sia di quello che trasmette per hobby perso-
   nale.
G) Nella domanda di concessione esercizio, precisare dove viene installata
   l'antenna se condominiale o no, e se condominiale aventi utenti tv.
Questi sono secondo me le norme da porre in atto. Io per esempio faccio
packet su 144.775 con 20 watt, e mia moglie guarda la tv indisturbata.
Naturalmente tutti coloro che fanno qrp, non hanno problemi. In questo caso
solo il controllo tecnico dell'ufficio comunale sarebbe sufficiente.
(Controllo dell'apparato omologato QRP, cioe' con soli 3 o 4 watts).
(Conferma del radioamatore sottoscrivendo le norme imposte)
Ho sempre avuto un sospetto che queste norme non siano ben capite dalle
alpi alle piramidi, e dal manzanares al reno. Voglio dire con questi termi
ni sia nei condomini e sia nella magistratura inquirente, non vi e' debita
cognizione, e non si suppongono neanche dove sono le precauzioni oggetto di
osservanza da parte del radioamatore, precauzione per i temporali.
Massa. Cos'e' questa massa ? La cosa e' semplice : Quando il boom e' a
massa, allora l'antenna fa anche da parafulmine. Quindi solo antenne che
abbiano questi requisiti ; voglio dire, che il fulmine percorra due vie,
la massa di sostegno e in piccola parte sui cavi che sono poi a massa.
Nota che ci sono due masse. Questa e' la precauzione principale.
Discesa in cavo di rame,
cioe' i soliti sei fili di rame attorcigliati fra loro, che dalla base
dell'antenna sul tetto parta allontanandosi dal caseggiato. Se cio' non
e' possibile, la discesa su isolatori grossi come noci, sono di per se suf-
ficienti. La distanza sempre sul mezzo metro dai muri esterni ; la si ottiene
con distanziatori di legno, possibilmente dalla parte dove l'occhio non posa.
A Susegana utilizzavo la massa che gli operai I.E. avevano sistemato per gli
apparati di comando. E' necessaria, e come !! Guai se manca !!
La classica massa terrena e' di una lastra di rame profonda um metro
ponendovi sopra e sotto carbon coke, cioe' quello che una volta perdevano le
locomotive, che oltre ad essere conduttivo, assorbe l'umidita'tenendosela
sempre addosso.Questa potrebbe essere sostituita con palo di ferro che si
infilza sul terreno almeno due metri di profondita',purche' sia terreno
all'ombra, non al sole, cioe' asciutto.
Le norme principali sono quelle di porre a massa la discesa dei cavi,
meglio con sistemazioni fuori finestra, che interna.Ma non e' detto che la
messa a massa interna debiliti il tutto.Io metto a massa d'estate tutte
le mie antenne anche se mi sposto di poco da casa.Questa e' una norma
che devono pretendere tutti e che il radioamatore deve sottostare ed obbe
dire in silenzio, sia a garanzia dei suoi apparati che costano milioni, sia
a garanzia del caseggiato cui ha il dovere da proteggere, non solo la sua
abitazione, ma anche gli alloggi limitrofi.
Detto obbligo da sottoscrivere sia dal radioamatore sia dagli inquilini,in
firme singole per gli effetti di legge.
Giova qui ricordare a tutti i radioamatori che l'antenna yagi permette di
avere due masse : quella del palo di sostegno e quella del cavo coassiale
che proviene dal radiatore, e che essa antenna protegge dai fulmini.Se l'an-
tenna e' alta dieci metri da terra protegge un'area di circa 25 metri da
essa.Essa si puo' paragonare ad uno spillo che fora un palloncino di gomma,
rispetto alle nuvole basse cariche di elettricita' atmosferica.Io stesso a
bordo delle navi da guerra ho sentito il brontolio delle scariche senza che
intervenga il fulmine vero e proprio, quindi non e' vero che l'antenna attiri
i fulmini. E' vero invece che essa sgonfia le nuvole basse cariche di elettri-
cita'in un raggio anche di trecento metri.Particolare importante e'l'asta da
porre alla sua sommita', asta a tre punte utilizzando l'alluminio, quello che
non si ossida esposto alle intemperie, e che si trova gratis presso le locali-
ta'sedi dei rottami di ferro.
Le ville dei nobili, hanno tutte il parafulmine, sono invece quelle dei poveri
che non lo hanno.
Il passaggio dei cavi ,sempre nel tratto piu' corto possibile, discosti dal
muro di mezzo metro, fissati e sporgenti sopra le grondaie mediante soste-
gni di legno muniti di un isolatore all'estremita' sporgente.Se il cavo 
entra dal tetto, questi farli passare a mezzo metro dalle pareti, e come ho
detto prima munire la stanza di trasmissione di una massa, e mettere questi
cavi sempre a massa d'estate, quando ci sono i temporali e d'inverno la cosa
non e' piu' necessaria, mancando i fulmini.D'estate bisogna fare molta at-
tenzione di porre sempre a massa i cavi anche perche' si puo' presentare
in certe condizione il fulmine sporadico senza preavviso di tuoni !!
Qui sta la perizia del radioamatore !! Provvedere a tempo !!
L'antico motto e' sempre stato ai miei tempi, e sempre rimarra' tale :
 "SE HAI MILLE DOLLARI, CON NOVECENTONOVANTANOVE TI FAI L'ANTENNA E CON UN
  DOLLARO TI COMPRI IL RICETRASMETTITORE !!":
 L'antenna protegge la casa quando e' fatta a regola d'arte !!
 Se ci fossero antenne alte due o tre kilometri,non si sentirebbero piu'
 i fulmini in quei paraggi dove si trovano, perche' esse da sole togliereb-
 bero l'elettricita' statica delle nubi prima che esse dieno origine ad
 alte tensioni, e quindi alla scarica verso terra.Dico verso terra ma non
 e' vero. Il fulmine parte dalla terra e scarica la nuvola.Da qui la pre-
 cauzione di fare la presa di terra almeno tre metri dalla casa. La treccia
 di rame della presa di terra sia del diametro almeno di cinque millimetri, 
 senza metterci nulla in serie, scaricatori o altro. Una antenna con tanto 
 di massa protegge sia la casa del radioamatore, sia
 quelle viciniori. Quest'ultime dovrebbero essere grate al radioamatore.
 Giova qui ricordare che il fulmine sulla frequenza di ascolto 144.050 mhz,
 d'estate quando esso fulmine e' lontano sui 300 km e che si sente solo in
 cuffia, riflette le trasmissioni radiotelegrafiche in atto esse pure lontane
 300 km dalla parte opposta di chi riceve. Infatti si sentono una o due 
 lettere radiotelegrafiche miste alla piccola scarica in atto, ma ponendo il
 noise attivo, la scarica diminuisce di intensita' e si sente piu' nitido il
 segnale radiotelegrafico ! Quindi il fulmine riflette le onde !
 Fatevi antenne yagi, e mai di altri tipi,vi troverete contenti !.
  "Se il tuo occhio si scandalizza per vedere l'antenna, cavalo, e' meglio
 per te  dare libero corso alla tecnologia avanzata, che scandalizzare la tua
 pupilla, ignara pur essa col tuo cervello di tecnologie sempre al trotto !!"
  Ti saluto caramente e ti ringrazio della tua sollecitudine su questo pro-
 blema che e' diventato un argomento di cui ogni radioamatore non puo' farne
 a meno. La tabella frequenze concesse nel suo dettaglio segmento per segmen-
 to brilli sempre in ogni stanza di trasmissione assieme alla licenza conces-
 sa dal Ministero.
 Usque ad mala.
       Ti saluto, ciao, 73, Carlo.


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Italian Amateur  Radio Station IK8XLD - Loc.  JN70VO - POTENZA South Italy