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Amplificatore da 1 Kw con una 3-500z operante in 6 metri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Massima potenza di dissipazione anodica 500 W

Massima tensione anodica 4000 V

Massima corrente anodica 400 mA

Massima frequenza di utilizzo 110 Mc

Alimentazione di catodo 5 V - 14, 5 A

Capacità di ingresso 7, 4 pF

Capacità griglia – anodo 4, 1 pF

Capacità di uscita 0, 07 pF

Condizioni tipiche in amplificatore con griglia a massa :

Tensione anodica 3000 V

Corrente anodica 370 mA

Corrente di griglia 115 mA

Carico anodico 5000 ohm

Potenza di pilotaggio 30 W

Il circuito è classico, ma con alcune personalizzazioni costruttive dettate dalla esigenza di assoluta purezza spettrale di risposta, in frequenza e fuori, effettuate da prove e tests strumentali. L'alimentazione del catodo avviene dal trasformatore di filamento, posizionato nel contenitore del P. A., attraverso due condensatori passanti da 1000 pF, e seguita da una bobina, accordata in frequenza, in tubetto di rame da 6 mm. che va ad un piede del filamento, e da una anima nello stesso in filo di rame, di adeguata sezione, isolato in Teflon, che va all'altro capo del filamento.

Per la costruzione della bobina, si prende uno spezzone di circa 50 cm di tubetto di rame da 6 mm., gli si infila all’interno uno spezzone di filo ricoperto in teflon che gli vada comodo, ma non troppo, della lunghezza di circa 70 cm, e poi si avvolge il tutto su un supporto da 22 (va bene il manico della scopa in legno) per un numero di 6 spire. L'eccedente si taglia con l’apposito tagliatubi di piccole dimensioni, ed agli estremi si saldano, dopo averli arrotolati per un paio di giri, due reofori.

Ovviamente i rispettivi capi andranno saldati ove indicato nello schema elettrico. Per esperienza personale, l’ingresso di radiofrequenza, va applicato, a mezzo di condensatore da 1000 pF, in mica argentata, direttamente sul piedino del filamento ove va saldato uno dei capi della bobina in tubetto di rame. In tale modo abbiamo potuto ottenere 1 : 1,1 di R.O.S. di ingresso, ma nulla toglie che, qualora i risultati fossero diversi, sperimentalmente si possa trovare altro punto di attacco ottimale sulle spire della bobina di accordo-alimentazione filamento.

Altra particolarità è la bobina di accordo del pi-greco. Infatti abbiamo preferito, dopo innumerevoli prove, usare una bobina ad U, che ci ha dato la migliore risposta di singolo dip di accordo in frequenza, e quindi con assoluta assenza di dip falsi, cosa che invece abbiamo avuto con le usuali bobine a spire.Abbiamo inoltre sperimentato che con adeguata e debole polarizzazione catodica (vedi trimmer di Bias e negativo di ritorno dal – di alimentazione anodica) si è potuto ottimizzare al meglio la resa di amplificazione della 3–500Z.Infatti il controllo di Bias, posizionato il trimmer a circa 22 ohm, permette il corretto assorbimento di griglia ( circa 120 mA) e di anodo (circa 470 mA con alimentazione anodica di 3000 V) Il colore rosso ciliegia dell’ anodo è il colore di normalità di funzionamrnto della valvola. La linea anodica indicata nello schema non è altro che un choke di soppressione costituito da una striscia di ottone di 5 mm di larghezza che collega anodo - choke di alimentazione, con un parallelo due resistenza da 100 ohm / 2W ad impasto saldate al di sopra, ma che, sperimentalmente possono essere scelte anche di valore leggermente inferiore.

Le caratteristiche costruttive del choke di anodo sono indicate nella tavola di disegno, e così anche le impedenze indicate IAF (per i "sofisticati" andrebbero le Z–50 OHMITE / valore = 7 microH), ma vanno bene anche delle surplus a nido d'ape da 500- 600 mA con valori di induttanza anche diversi). Per quella posta poi sul connettore di uscita, vanno bene anche valori fino a 2 mH.Una potenza di pilotaggio di circa 60 - 70W sono bene indicati.

Tale P.A. è stata la conseguenza costruttiva del P.A. - PT9783. Con il pilotaggio di catodo la potenza in eccesso si ritrova in anodo come "potenza passante", e quindi il range di potenza di ingresso per la 3–500Z è compresa fra 30 e 100 W. Il primo condensatore variabile del pi-greco deve avere una bassissima capacità residua che deve aggirarsi intorno ai 4 pF massimi, altrimenti diviene difficoltoso l'adattamento di impedenza di uscita della 3–500Z sul pi-greco.

La spaziatura fra le armature deve essere non meno di 4 mm. Va bene un condensatore surplus opportunamente slaminato per ottenere sia la spaziatura necessaria, sia il valore di capacità residua innanzi accennato. Il secondo condensatore variabile non è critico. I due variabili vanno comandati a mezzo giunti isolati..La clips del cappuccio anodico deve essere di buona qualità e alettata per dissipare il calore. Per le valvole a riscaldamento diretto, non è tanto importante la tensione di alimentazione, quanto invece quella di assorbimento in corrente, che nel caso è opportuno misurarla, e deve essere proprio di 15 A. La ventola a chiocciola per il raffreddamento della 3–500Z che avviene attraverso il camino della stessa (il camino è ricavato da un boccaccio, tipo "Bormioli", dopo averne fatto tagliare il fondo da un vetraio) viene commutato in velocità più bassa in ricezione per non essere disturbati dal rumore. Il primo relè comandato dal P.T.T., pilota sia il secondo relè, di potenza, per la commutazione della polarizzazione del catodo della 3–500Z e della ventola di raffreddamnto, sia i relè coassiali di commutazione antenna. Inoltre vi è il comando di ST. BY / OPERATE, ad interruttore, posizionato sul pannello frontale dell'apparato.Da tale complesso circuitale parte anche la tensione che va a comandare il circuito temporizzatore, posizionato nel contenitore dell'alimentatore di Alta Tensione, per l’avvio.

Il circuito elettrico di alimentazione di alta tensione è classico.Il trasformatore è da 1000 VA minimi, considerando che all'uscita del circuito raddrizzatore, in duplicazione, dovrà essere erogata una tensione, sotto carico, di 3000 V con assorbimento di circa 500 mA massimi sotto i picchi di modulazione. Sul trasformatore sono previste uscite a tensione più bassa per permettere la possibilità di "spingere meno" il tubo elettronico. Ma il tubo, soprattutto se con anodo in grafite, è così robusto che, anche alimentato a 3000 V, ha una durata notevole per un uso radiantistico.Per il circuito temporizzatore potrà esserne usato uno qualsiasi. Esso viene comandato dalla circuiteria dei servizi, e, a mezzo relè, dovrà inviare la tensione di rete sul trasformatore di Alta Tensione dopo circa 3–5 minuti, per permettere alla 3–500Z il tempo di adeguato riscaldamento di regime del filamento. L’ interruttore manuale, da usare solo in emergenza, è preferibile incassarlo e coprirlo da uno sportellino avvitato, per evitare accidentali accensioni dell'alimentatore. L'alta tensione viene trasferita alla unità P.A. attraverso cavo coassiale e connettori di buona qualità nei riguardi dell'isolamento (il connettore da pannello per l’ imgresso della Alta Tensione, posto sul retro del P.A., è maschio per motivi di sicurezza).onde non confonderlo con quello di antenna.

Il contenitore è autocostruito e di seguito le caratteristiche costruttive:

- Il pannello frontale in lastra di alluminio dello spessore di 2 mm., di cm. 40 x 27.

- IL piano dell'amplificatore in lastra di alluminio dello spessore di 2 mm., di cm. 40 x 35.

- Le fiancatine inferiori sono cinque longheroni di alluminio, dello spessore di 2 mm., trafilato ad U, di cm. 8 di altezza, di cui due della lunghezza di cm.40, e tre della lunghezza di cm.35. Queste fiancate, due laterali, una mediana, e le altre due, una anteriore ed una posteriore, vanno opportunamente tagliate e rivettate, o avvitate con viti svasate e dadi, negli angoli con angolari sempre in alluminio, e tali da formare un preciso quadrilatero molto robusto, diviso nel senso frontale in due comparti. In uno verrà il complesso della circuiteria dei servizi con il trasformatore dei filamenti e quello dei relè, e nell'altro il complesso della circuiteria valvolare con l'ingresso per la ventilazione forzata.Su tale quadrilatero è rivettato il piano di alluminio previa foratura per lo zoccolo della valvola (diametro di 12 cm / diametro leggermente inferiore a quello del camino o del boccaccio sopra menzionato) che verrà posizionata nel centro del quadrante anteriore laterale, e ingresso ventilazione della ventola a chiocciola (rotonda o quadrata, in base al tipo di ventola in possesso) che verrà posizionata nel quadrante posteriore dallo stesso lato della valvola.

- Fissare poi sul pannello frontale previa foratura, gli strumenti (corrente di griglia, corrente di anodo, voltmetro di uscute R.F.), e le lampade spia (H.V., PWR, ST.BY). La foratura per l’interruttore generale del P.A., dell’ interruttore di ST.BY, e portafusibili di rete e H.V. va praticata dopo il fissaggio del pannello, prendendo le giuste misure (dovranno essere forati gli spessori del pannello frontale e della fiancata anteriore.di appoggio del pannello in contemporanea). Fare attenzione alla giusta misura per i fori (che verranno con boccola riportata, eventualmente ricavati da vecchi potenziometri) degli alberini di uscita comando variabili.

- Tre portafusibili, di cui, uno di Alta Tensione (posto sul negativo / vedi schema nella tavola del P. A.) e due di rete del Trasformatore dei filamenti, sono posti sul pannello frontale.

- Tre portafusibili, di cui, uno per la ventola a chiocciola, e due di rete del trasformstore dei servizi, sono posizionati sul retro.

- Il pannello frontale verrà irrobustito, nella parte alta, da fiancatine a squadretta, opportunamente sagomate e avvitate.

- Il coperchio verrà incernierato posteriormente, sulle fiancatine di due angolari di alluminio fissati sui bordi laterali del piano del P.A., a mezzo di viti e dadi autobloccanti, in modo da poterlo ribaltare per ispezionare l'interno, e avvitato nella parte anteriore alle stesse o agganciate con appositi attacchi a scatto.

- Il coperchio inferiore è avvitato, con viti autofilettanti, intorno e sul bordo del divisorio centrale per permettere una buona tenuta per la ventilazione forzata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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