ALTEZZA s.l.m. mt. 608
SUPERFICIE Km2 99,8
C.A.P.: 62039
DISTANZA DA MACERATA: Km 68
PREFISSO TELEFONICO: 0737
MUNICIPIO: 0737-95421 Via Gaola AntiNORI, 1
CARABINIERI: 0737-972019
POLIZIA MUNICIPALE: 0737-95421
POSTE ITALIANE: 0737-95529
POSTO TELEFONO PUBBLICO: Bar Sibilla P.za Capuzzi, 58 Tel.0737-972038
Orario: feriale
08:30 ÷ 12:30 – 15:00 ÷ 19:00
festivo
08:30 ÷ 12:30
PRO LOCO: (Inf.Turistiche)
Tel. 0737 9239
FRAZIONI: Aschio, Borgo San Giovanni,
Borgo Sant'Antonio, Chiusita, Croce, Cupi, Fematre, Macereto
Mevale,
Molini, Orvano, Ponte Chiusita, Rasenna. Riofreddo
CALENDARIO DELLE MANIFESTAZIONI:
Giugno: 24 Festa del Patrono
Luglio/Agosto: Torneo delle Guaite
Agosto: Sagra dei Ciauscolo
Agosto: Tutti i mercoledì mercatino antiquariato
Agosto: Sibilla & Ovini
Settembre: Appenninia "le Terre dei Ciauscolo"
Settembre: Festa della Madonna Bruna |
Le origini di Visso si perdono nella notte dei tempi.
Sembra infatti che la città, identificabile con l'antico Vicus
Elacensis, sia anteriore a Roma ed a Roma abbia dato uomini illustri
quali Vipset (da cui prese il nome Visso), che fu console romano. Ai
primi del '200 l'abitato, che nel frattempo aveva preso il nome di Visso,
fu semidistrutto da un terremoto. Fu allora abbandonata la
collina e le nuove case vennero costruite nella conca fra le rive dei fiumi, Ussita e Nera.
Unita al Ducato di Spoleto, dipese poi da Conti feudatari dell'Alto
Nera, finché, organizzatosi in Comune autonomo fiero e bellicoso, fu
sempre in lotta, fino alla metà del '500, con i comuni confinanti di
Camerino, Montefortino e Norcia con la quale ebbe a sistemare ogni
questione con la celebre battaglia di Pian Perduto, vinta dai Vissani
(1522). Nel 1538 Gregorio III, elevò Visso a sede dei Governatorio,
alle dipendenze del Legato Pontificio dell'Umbria.
Nel 1828 fu fregiata del titolo di Città da Leone XII. Nel 1860 Visso
venne staccata dall'Umbria e passata alle Marche.
Parchi e Giardini
Da Via Roma, deviando per la strada che conduce a
Castelsantangelo, si accede all'angolo più ridente riposante di Visso: il GIARDINO DEL LAGHETTO.
La natura e la mano accorta dell'uomo hanno saputo creare un complesso
quanto mai armonico ed accogliente che esercita un irresistibile
richiamo sul turista o villeggiante desiderosi di quiete e di svago.
Si inizia con il magnifico campo da tennis circondato da una fitta
cornice di pioppi svettanti e fiancheggiato da eleganti aiuole fiorite e
da scroscianti corsi d'acqua.
Attraverso viali ombrosi e dovizia di fiori si raggiunge, a destra il
bocciodromo coperto e a sinistra il suggestivo piccolo laghetto, intorno
al quale è gradita la sosta.
Segue il centro sportivo con ampia piscina e solarium, altro campo da
tennis ed un regolare campo di calcio. Altri luoghi tranquilli, ricchi
di ombre e di verde, sono il GIARDINO PUBBLICO, lungo la via Roma, il
PIAZZALE attiguo alla Porta Ussita ed il viale che lo prosegue, il parco
annesso al Monumento ai Caduti, il PARCO JAJA.
L'Arte
L'origine
medioevale della città ed il suo sviluppo nei secoli successivi sono testimoniati
dall'impianto urbanistico, dalle notevoli porte del '200 e '300 e dagli
edifici pubblici e privati che si fronteggiano sulle piazze o lungo le
sue strette vie. |
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Le case di Visso sono costruite in pietre, talvolta
intonacate con eleganti portali e finestre in pietra dove frequenti
campeggiano motti latini e stemmi di antiche famiglie, Risale al sec.
XIV il Palazzo dei Governatori (ma rimaneggiato nella seconda metà del
'500) con portici esterni, sulla facciata un epigrafe ricorda il
governatorato di Pietro Mazzarino - padre del più famoso Giulio,
ministro di Luigi XIII - mentre uno stemma della famiglia Boncompagni
richiama l'origine vissana di Gregorio XIII.
Del 1482 è invece il Palazzo dei Priori, ora Palazzo Comunale,
trecentesco all'origine ma ricostruito dopo l'incendio del 1477, con
portale gotico e finestre rinascimentali. All'interno una Madonna in
trono affresco di Paolo da Visso, e un elegante arrengo in pietra.
Altri interessanti edifici medioevali e rinascimentali prospettano sulla
piazza Martiri Missari, Piazza Capazzi e Via Galliano; di particolare
pregio il portichetto quattrocentesco in via Boncompagni.
Di notevole interesse la collegiata di Santa Maria, dei sec. XII ma
ampliata nei due secoli successivi, sovrastata dal campanile alleggerito
da un ordine di bifore e uno di trifore. Sul fianco c'è un bel portale
in pietra dall'accentuata strombatura ornato da colonnine tortili e alla
base da due leoni. Nella lunetta l'Annunciazione, affresco attribuito a
Paolo da Visso. Nell'interno, rimaneggiato nel secolo XVII, si possono
osservare affreschi del secolo XIV e XV, resti dell'originale e più
ampia decorazione, ed un soffitto ligneo dipinto.
Notevoli l'acquasantiera appartenente alla chiesa del sec. XII, un
bell'affresco distaccato della Spagna, una Madonna col Bambino detta la
Madonna Bruna, eccezionale gruppo ligneo di anonimo del sec. XII-XIII,
ed inoltre un affresco di Paolo da Visso (l'Assunta e gli Apostoli) ed
una Madonna del Rosario di Camillo Angelucci (sec. XIV).
Di notevole interesse anche la cappella del Battistero del sec. XIII,
Nella sacrestia preziose croci astili del '400 e dei '500.
La vicina chiesa di Sant'Agostino, ora non più ufficiata, prospetta su
una piazza con una semplice ed eleganta facciata cuspidata. Adibita a
Museo-Pinacoteca, custodisce molte pregevoli opere d'arte tra le quali
non si possono non ricordare la Madonna di Mevale, tavola del sec.
XII-XIII, proveniente dalla Pieve di Fematre.
La chiesa gotica quattrocentesca di San Francesco si presenta con una
facciata di tipo abruzzese nella quale si aprono un portale ogivale e un
bel rosone; nell'interno: un antica navata protetta da un tetto a
capriate, un grandioso tabernacolo ligneo cinquecentesco. |