Rocca D'Ajello |
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I Varano, per oltre trecento anni signori di Camerino, costruirono a difesa e controllo del loro territorio un formidabile scacchiere fortificato che si avvaleva di numerose costruzioni militari: rocche, torri e cinte fortificate. |
All'epoca dei Varano era la scuderia della guarnigione: tutto un lato è occupato da una serie di nicchie che servivano da mangiatoie per i cavalli. Era questo sicuramente il passaggio seminterrato che collegava le due torri. Ancora più in basso troviamo una serie di cellette scavate in parte nella roccia e sormontate da piccole volte a crociera, adibite anticamente a celle per i prigionieri, e in seguito usate per mantenere in fresco cibi e vino.
Attraverso un altro grottone con volta a botte, si passa al livello superiore, la grande Sala d'Armi, ove sono stati ritrovati pezzi di affreschi quattrocenteschi con decorazioni geometriche. Anche qui volta a botte in pietra arenaria e muri di grande spessore, a prova d'arma da fuoco. A questo livello si trova pure la cisterna per la raccolta delle acque piovane dai tetti, scavata nella roccia e collegata ad un pozzo tuttora visibile nella cucina del primo piano. Notevole il cortile con pozzo centrale, su cui si apre la porta originaria del castello, un tempo tutelata da ponte levatoio. Le stanze del primo piano e della torre principale, dalle volte affrescate fra il `700 e l'800, ospitano opere di Francesco Vitalini, pittore e incisore, nato a Fiordimonte nel 1865 e autore di un trattato sulle varie tecniche di incisione (l'incisione su metallo", Roma, 1904). Soggetti preferiti dei suoi acquerelli, quadri a olio e delle raffinate incisioni sono Roma e la campagna romana, le colline marchigiane, il Bosforo e i Balcani, meta dei suoi viaggi, paesaggi alpini. Proprio nelle Dolomiti trovò tragica morte nel 1905, a soli quarant'anni, cadendo nel burrone di Gravasecca vicino ad Auronzo, al ritorno da un'ascensione solitaria. La chiesa di San Biagio, antistante il castello, sorge sui resti di un'abbazia del IX secolo, dipendente dall'abbazia di Sassovivo a Foligno. L'affresco absidale, datato 1523, è opera di un pittore della scuola di Girolamo di Giovanni. Vi sono rappresentati, ai piedi del Cristo Crocifisso, Maria, Giovanni e il Vescovo San Biagio. Il giardino all'italiana, cinto di mura merlate, ospita una collezione di rose antiche, clematidi, arbusti e piante perenni, che ricoprono le vecchie pietre con le loro esuberanti fioriture e conferiscono un aspetto romantico a ciò che fu un tempo temibile strumento di guerra. Per arrivare a Rocca D'Ajello da Camerino: procedendo verso Castelraimondo, sup erare la frazione di Canepina, dopo circa 1 Km girare a destra su una stradina bianca con una casa in pietra all'incrocio. Proseguire per circa 2 Km fino al castello. Da Castelraimondo: andando verso Camerino, superare il bivio per Pioraco, dopo circa 1 Km girare a sinistra dopo il distributore API. Un particolare
ringraziamento va alla Signora Elisabetta Vitalini Sacconi per aver
permesso di attingere le informazioni dai suoi depliant.
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