Sta tra Marche ed Umbria,
nell'entroterra maceratese a quasi 500 mt. s.l.m., Pieve Torina. Sta nel Parco Nazionale dei Monti
Sibillini, al centro di un comprensorio pedemontano annegato da verde
intenso, che guarda i "monti azzurri" e Camerino. Nella sua
gente e nei suoi abitanti ritrovi i caratteri antichi d'una terra di
confine, percorsa dai popoli protoitalici diretti dalle valli umbre alle
piane adriatiche, dai pastori e dai greggi nomadi, dagli Etruschi e dai
Romani inseguiti da Annibale dopo la battaglia del Trasimeno, dai
Longobardi di Spoleto e dai monaci Benedettini, dai Francescani e dai
pellegrini d'ogni epoca in cammino per Loreto e per Assisi.
Una terra discreta, sconvolta da eserciti di Principi e Duchi e
rasserenata dal succedersi, senza scampo, del sole e della luna.
Ci sono mete, come Pieve Torina, che si trovano fuori e discoste. Ma è
come fossero dentro, nell'intimo di ogni viaggiatore attento.
E l'armonia dei paesaggio, dalle valli sottili che si fanno colline
prima e montagne poi, s'addensa in originale equilibrio ambientale,
storico ed artistico di testimonianze inattese, necropoli umbro-picene e
castelli medievali, templi rinascimentali e chiesine rurali, centri
accrocchiati e storie avvincenti che soffiano come un vento leggero e
misterioso.
Il Capoluogo:
Sormontata dalla trecentesca
torre campanaria, la Plebale è uno dei monumenti di maggior rilievo.
L'antica struttura duecentesca dell'abside poligonale è stata
successivamente abbassata facendone tempio a tre navate interamente
affrescate dalla scuola camerinese di Cola di Pietro.
Ladiacente parrocchiale di Santa Maria Assunta, settecentesca, conserva
una tela del Savonanzi (1636). Nella Pinacoteca di San Giovanni della
Rocca sono custodite, tra l'altro, una tavola di Andrea de Magistris
(1540), tele del Pellegrini (1617) e pala d'altare di S. Teodora.
Nel Borgo, nella chiesa gotica di Sant'Agata (con annesso ospedaletto
dei "poveri pellegrini") si trovano affreschi del
Quattrocento.
ITINERARI:
Nei primi dintorni appena fuori il capoluogo lungo la statale 209, in
località Roti, il SANTUARIO DELLA MADONNA DI CARPINETO,
affrescato dal Bontulli, risale almeno al Trecento.
Poco più avanti, al bivio con
Montecavallo, il SANTUARIO DELLA MADONNA DI CASPRIANO, tempio a pianta
ottagonale costruito nel 1587 sul modello (e probabilmente dalle stesse
maestranze) di quello di Macereto intorno ad una cappella con l'immagine
della Vergine affrescata nel '400 ed annesso palazzo della
confraternita.
Per la strada comunale che s'immerge nei boschi, suggestivo è
l'itinerario che scopre ANTICO, castello del feudo dei Baschi, e le
restaurate frazioni di Gallano e Bazzano.
La valle del S. Angelo:
Lungo il diverticolo della via Flaminia, che da |
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Colfiorito raggiunge Pieve
Torina, si incontrano i centri di Valsantangelo, con la chiesa di San
Vito, Fiume, Giulo, i resti del castello di Prefoglio, il suggestivo
Romitorio dei Santi, tempietto pagano con ara e colonne in cipollino,
denso di leggende e, sottostrada, il ponte romano a campata unica.
Verso Visso:
Nell'alta valle del Chienti, a Casavecchia, la pieve di S. Oreste del
XIII sec. conserva i dipinti, di Durante Nobili e Simone de Magistris, e
la chiesina di San Rocco la 'Madonna e Bambino" di Giovanni Boccati. Capriglia, la cui torre
campanaria era parte dell'antica rocca, guarda intensamente Torricchio,
castello che conserva l'impianto urbanistico originale, le tre torri, le
mura le porte e le viuzze fin sulla chiesina di Santa Caterina in cima
al colle.
Appena sopra Capodacqua, che detta i natali al Cardinal Giori, la chiesa
di Sant'Angelo di Torricchio dagli altari barocchi, con dipinti di
Savonanzi e dell'Angelucci.
A Tazza, nella parrocchiale, ancora affreschi dell'Angelucci e dei
Bontulli.
Passata Vari, la cui parrocchiale conserva gli affreschi dell'Angelucci
ed una tela di Andrea de Magistris, Appennino lievita sul valico delle
fornaci. Appennino presenta la struttura dell'importante castello (perno
del quadrilate,ro feudale del Malagotti), la poderosa cinta muraria, la
monumentale porta trecentesca, il rincorrersi di vicoli fin sulla sommità
ove si staglia la chiesa di San Pietro.
Il Museo
della Nostra Terra Nel quattrocentesco convento
agostiniano di Sant'Agostino, il "Museo della Nostra Terra"
della civiltà agricola e pastorale conserva le testimonianze della
gente dell'alta collina e montagna maceratese.
Oltre cinquemila oggetti ed attrezzi esposti in ambienti della casa
rurale e delle botteghe artigiane ricostruiti (granaio, cantina, cucina,
camera, tessitura, scuola ... ), inseriti in un itinerario che segue i
cicli della terra.
Una raccolta unica provvista di ampia documentazione cartacea e
fotografica.
Il mulino dei Fiume, sede distaccata del Museo, dal caratteristico
edificio settecentesco con laghetto e cascatelle, ancora funzionante nei
suoi meccanismi a palmenti originali, offre una originalissima
testimonianza dell'antica lavorazione dei farinacci (orario: martedì -
giovedì - sabato 16-18; luglio e agosto lunedì - sabato 16-18; tel.
0737 518032 - 0737 51308).
Riserva Naturale integrale montagna di Torricchio Oasi di protezione faunistica
Istituita nel 1971 dall'Università
di Camerino e dal WWF, comprende un territorio montano di 317 ettari con
pascoli, prati e boschi. Nella parte bassa sono sviluppati cedui di
Roverella e Ornella, nella parte alta faggete. Nei pascoli montani si
trovano esemplari di faggi secolari. Tra la fauna: tasso, lepre,
scoiattolo, volpe, donnola, faina, starna e cuturnice. Per visite
guidate rivolgersi all'Università degli Studi di Camerino. |