ALTEZZA s.l.m. mt. 439
SUPERFICIE: Km2 27
C.A.P.: 62035
DISTANZA DA MACERATA: Km 47
PREFISSO TELEFONICO: 0737
municipio:
0737-44126 P.za Vittorio Veneto
CARABINIERI: 0737-44103
POLIZIA MUNICIPALE: 0737-44126
POSTO TELEFONO PUBBLICO: Bar White Green P.za
V.Veneto, 87 Tel.0737-44166
Orario: feriale 08:30 ÷ 12:30 – 15:00 ÷
19:00
festivo 08:30 ÷ 12:30
PROLOCO: Tel. 0737-44407
AZ. FAUNO VENATORIA Tel. 0737-44188
FRAZIONI: Campi, Capodaqua, Cesi, Colle
San Benedetto, Collefabbri, Colvenale, Convento, Cupa, Fiano,
Frontillo,
Fiorentini, Gallazzano, Isola, Pecciane, Quartignano, Roccamaia,
Roccamattea, San
Giovanni, San Giusto, San Maroto, Valdelati, Villarella.
CALENDARIO DELLE MANIFESTAZIONI:
Manifestazioni sportive, Concerto di musica sinfonica, Estemporanea di
musica, Mostra
dell'Artigianato.
Ottobre: Sagra delle castagne.
Dicembre: Concerto di Natale e Capodanno |
Adagiato in collina a 439 m. s.l.m., Pievebovigliana è
paese pedemontano dei monti Sibillini e nell'omonimo Parco Nazionale.
I segni dell'uomo risalgono ad un tempo antichissimo: insediamenti,
vasellame del neolitico, materiale fittile appartenente all'età del
ferro, dimostrano che l'uomo primitivo scelse a sua dimora la valle del
Chienti e dei suoi affluenti, tra cui il Fornace, da cui parte la storia
del paese.
Il nome "Pievebovigliana" racchiude secoli di storia: in pieno
medioevo, probabilmente nel periodo carolingio, il prenome plebs si
antepose all'antico bovellianum per indicare un territorio a popolazione
sparsa che qualcuno ha riferito a insediamenti di origine gallica,
diventato poi pagus romano e plebs cristiana.
Alla civiltà gallica, legata al culto del bove, raffigurato nello
stemma comunale (un bove in campo d'argento), ci si riferisce anche per
la seconda parte del nome, così come la centuriazione romana della valle del Fornace rimanda ad
epoche in cui nella zone si allevavano buoi, mentre la latinità dei
vocabolo Bovellianus fa pensare al nome di un romano abitante in questa
terra.
Durante il periodo delle signorie, Pievebovigliana fu tributaria
completamente alla vicina potente famiglia Da Varano, così che la sua
storia è strettamente legata alle alterne vicende del ducato: le mura
del castello del XIV sec., il castello di Beldiletto, casa Marchetti e
la torre colombaia, sono la testimonianza viva della presenza dei Da
Varano nel territorio.
Entrata a
far parte del Regno d'Italia, dopo essere stata sotto il dominio
pontificio nell'800-900, la sua stabilità politica fu assicurata da
famiglie nobili e
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borghesi
che, esercitando le funzioni
pubbliche, favorirono l'evoluzione del sistema economico tradizionale,
basato esclusivamente sull'agricoltura e sulla trasformazione di alcuni
suoi prodotti, con la realizzazione di manifatture di gran pregio.
La coltivazione della canapa alimentò la tessitura domestica, di cui
oggi rimangono i laboratori voluti dalla signorina Maria Ciccotti a cui
si dedicò per salvare una tecnica, espressione della creatività umana,
utilizzata da millenni tuttora in attività.
Pievebovigliana oggi non ha perso la memoria del suo passato: le case
torri, di cui restano segni significativi, il museo, la chiesa, la
cripta, il castello e soprattutto la gente, che ha preferito non seguire
l'ondata migratoria verso la città, sono l'espressione di una cultura
che non muore, in una valle, quella del Fornace, che ha un avvenire
poggiato sulla valorizzazione dei tesori del passato e proteso ad
offrire, in un ambiente incontaminato, serenità e genuinità dei
valori.
Nel palazzo comunale il museo "R. Campelli", la sala
consiliare con le collezioni di Gino Marotta (pittore e scultore) e le
xilografie di Maria Ciccotti sono una testimonianza di un paese ricco di
sensibilità per l'arte.
Pievebovigliana ha una struttura economica tradizionale di tipo
agricolo-artigianale; un agricoltura di sussistenza accompagnata da un
artigianato scaturito dall'esigenza di provvedere alle diverse necessità
della vita quotidiana. Il paese è rinomato in tutta Italia per la
produzione di liquori, per la tessitura al telaio su disegni antichi con
tecnica "a liccetti", per la lavorazione artigianale del legno
e del miele. La popolazione attiva è impegnata nei settori: agricolo e
artigianale di pregio. |