| Unione Europea | Repubblica Italiana | Regione Marche | Provincia di Macerata | | Comune di Penna San Giovanni | |
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ABITANTI: 1.341 FRAZIONI: Guerci, Pilotti, Magli, Saline, Caselunghe, San Bartolomeo, Aucca, Morrone, Aiello, Biordi, Fosse CALENDARIO DELLE MANIFESTAZIONI: |
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Nelle immediate vicinanze del Comune di Penna San San
Giovanni si trova una delle contrade più suggestive: Villa Saline, che
si estende fino all'omonimo fiume Salino. Sulle rive del Salino sgorgano
delle sorgenti di acque minerali salso-bromo-iodico-sulfuree naturali,
le cui proprietà curative vennero scoperte già nel 1876. Agli inizi
del XX secolo, in uno stabilimento edificato dalla famiglia Gentulucci,
si iniziò ad usare le acque a scopo terapeutico. Il sopraggiungere
della guerra pose fine allo sfruttamento delle acque stesse; nonostante
i loro benefici effetti. L'attuale Amministrazione Comunale, per
valorizzare la qualità delle stesse, che nonostante siano da tempo
inutilizzate hanno mantenuto intatte le loro proprietà chimiche, ha
ritenuto utile sfruttarle notevolmente a beneficio dell'intera
collettività. Il 4 Dicembre 1996, infatti si è costituita la
"Saline Terme s.p.a." che si configura giuridicamente come
società a capitale misto (pubblico e privato). |
influenza durante l'alto Medio Evo. Diverse località ancora oggi denominate col termine Penna sono poste appunto in alture scoscese, nella Spagna, nella Bretagna e anche nell'Italia settentrionale. D'altra parte il nome di Appennini deriverebbe da medesima radice linguistica. Nel secolo XIII la nostra località veniva poi chiamata indifferentemente Penna San johannis e Monte San johannis. Appellativo, quest'ultimo, utilizzato anche da altro sito del territorio circonvicino. Probabilmente proprio per evitare confusioni di sorta Penna San johanni rimase l'unico nome. Il riferimento a San Giovanni, usufruito come segno distintivo rispetto alle altre "Penne", come l'Urbinate, quella d'Abruzzo e di Ripatransone, nasce dal primo tempio che i Pennesi eressero sull'altura. Proprio a San Giovanni essi si rivolsero, cercando di guadagnarsi la sua protezione. Assai suggestiva, e non priva di elementi credibili, è l'ipotesi di Giuseppe Colucci, storico autoctono e umanista eccellente dei primi del XIX Secolo. Egli ritiene che Penna fosse centro Urbano confinante con la colonia romana in terra faleronese. Liscrizione di una facciata esterna della chiesa di Sant'Antonio Abate ne sarebbe presupposto: "C. Sillus C.L. Princeps hie requiescit-Nobilis de suo posuiC. Della famiglia Sillia si hanno due lapidi proprio a Falereone, a testimonianza che in tale località questa gens romana si era stanziata. Ma l'iscrizione di Sillio Principe, che probabilmente per vicende personali prese dimora a Penna, ha una particolarità, in essa compare la caratteristica formula cristiana hic requiescit. I due monumenti faleroneschi recano invece l'invocazione Diis Manibus, rivolta ai virtuosi defunti, secondo una tipica usanza pagana. Ragioni di stile, inerenti ai caratteri dell'iscrizione, inducono inoltre ad avvalorare la tesi della risalenza della stessa al tramonto del primo secolo dopo Cristo. Cosicché considera il Colucci «non sarebbe mica un picciol vanto per la mia Penna di possedere il monumento cristiano più antico di tutta la provincia, e quasi sincrono agli Apostoli stessi, e che il suo più vecchio cittadino che si conosca sia stato il primo Cristiano Piceno a noi cognito. |
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Testi e foto per gentile concessione di Progetto Italia s.r.l -Cagli (PS) Tel. 0721-781693 |
Impaginatura a cura di IK6COX Zeno Della Ceca |