| Unione Europea | Repubblica Italiana | Regione Marche | Provincia di Macerata | | Comune di Matelica |


ABITANTI: 10.180
ALTEZZA s.l.m. mt. 354
SUPERFICIE: Km2 81,04
C.A.P.: 62024
DISTANZA DA MACERATA: Km 49
PREFISSO TELEFONIC0: 0737
MUNICIPIO: 0737-781811 P.za Mattei
CARABINIERI: 0737-84784
POLIZIA MUNICIPALE: 0737-781822
POSTE ITALIANE: 0737-797229
POSTO TELEFONO PUBBLICO: Bar della Torre Via G. Leopardi, 3 Tel.0737-786063
                                           Orario: feriale 08:30 ÷ 12:30 – 15:00 ÷ 19:00
                                                     festivo 08:30 ÷ 12:30

FRAZIONI: Colferraio, Piane. Pogetto, Terricoli, Vinano

CALENDARIO DELLE MANIFESTAZIONI:
Febbraio: Carnevale con Gruppi Mascherati nel Centro Storico
Marzo-Aprile: Venerdì Santo, Processione dei Cristo Morto
Luglio: Incontro con l'autore, Incontro internazionale di Gruppi Folk
Luglio/Agosto: Tutti i sabati Mercatino serale dell'Antiquariato
Agosto: Stagione Teatrale Estiva Itinerante
Agosto/Settembre: Municipium Romanum
Settembre: Ciclo Pellegrinaggio Matelica-Loreto
http://www.matelica.sinp.net
E-mail: [email protected]


Matelica (Castrum Sancti Adriani)
Matelica è posta nella verde valle dei fiume Esino, tra il monte S. Vicino ed il Monte Gemmo. E' ad un'altitudine di 354 m. sul livello del mare.
Conta 10. 180 abitanti.
Fu abitata dagli umbri, antico popolo di stirpe italica, come attesta Plinio il Vecchio, anche se recenti scoperte archeologiche all'interno dei Teatro Comunale e nelle località Zefiro e Brecce sono di epoca picena. In seguito nell'anno 664, divenne "Municipio di Roma", cioè venne assoggettata da Roma mantenendo però il diritto di amministrarsi da sola e non invece quello di godere dei diritti politici dell'Urbe.
Il territorio di Matelica durante il Triumvirato fu diviso in centurie, che venivano assegnate a coloni e a soldati veterani. Del periodo romano rimangono alcune iscrizioni: la lapide di camurio, l'iscrizione di Sabino e quella di Caio Arrio, una porzione di terme romane all'interno del teatro comunale Piermarini, visibili al di sotto del palcoscenico, inoltre mosaici sono visibili nel piano terra del Palazzo dei Governo e dei Palazzo Ottoni; altri reperti possono essere ammirati al Museo Piersanti e nella Pinacoteca Comunale "R. Fidanza".
Matelica fu Sede Vescovile dal V al VI sec., venendo poi assoggettata nell'anno 578 alla Diocesi di Camerino. I vescovi che risiedettero a Matelica e dei quali ci resta notizia furono: Equizio, che partecipò al concilio di Roma del 487, e Florenzio che mancò dalla città per molti anni per accompagnare Papa Virgilio a Costantinopoli nel 548.
Dopo la distruzione da parte dei Longobardi, Matelica risorse e nel basso Medio Evo, fu soggetta al dominio dell'Imperatore di Germania, dal 962 anche re d'Italia. Le attività agricole e artigianali hanno caratterizzato la sua vita fino al secondo dopoguerra.
Matelica essendo sita in una delle regioni più industrializzate d'Italia, ha raggiunto un livello economico che può considerarsi soddisfacente.
L'economia cittadina si è sempre basata su attività industriali e preindustriali, che si svolgevano principalmente nel centro urbano, e l'agricoltura nella forma prevalente della mezzadria. Certamente però dal Medio Evo all'unità d'Italia è la lavorazione dei panni lana la prima fonte di reddito dei Matelicesi; attività che si svolgeva lungo l'Esino, come quella delle concerie.
Le conce hanno rappresentato il lavoro per i maatelicesi dal Cinquecento fino alla fine degli anni '80, quando ha chiuso la conceria

Roversi nella quale avevano lavorato generazioni di matelicesi.
Dopo la seconda guerra mondiale, delle attività economiche sopravvivono solo due concerie, qualche piccolo calzaturificio, gli ultimi hanno chiuso negli anni settanta, che insieme all'artigianto e all'agricoltura non riescono a dare lavoro a tutti, il tenore di vita si abbassa notevolmente, il numero dei disoccupati aumenta, come l'emigrazione, dopo la seconda guerra mondiale, con l'avvento di Mattei all'E.N.I. verso Milano e Roma.
Nel 1954 sorgeva in Matelica, per merito del Sen. A. Merloni, uno stabilimento per la costruzione di bombole per il gas liquido. A metà degli anni '70 nasce un grande stabilimento di confezioni "La Lebole" da cui si generano altre fabbriche simili.
Nel frattempo anche l'agricoltura si specializza soprattutto nei vigneti nei quali nasce un pregiato vino D.O.C., il Verdicchio di Matelíca. Sorgono piccole attività collaterali e vengono potenziate quelle già esistenti con conseguente notevole aumento del numero dei dipendenti.
Mostra Archeologica
L'importanza di Matelica nell'ambito della ricerca archeologica è documentata dalla mostra di recente apertura, allestita nelle sale del secondo piano di Palazzo Ottoni, dal titolo: Archeologia a Matelica.
Nuove acquisizioni, in cui sono illustrati i contesti archeologici emersi in occasione delle ultime campagne di scavo condotte nel centro storico e nel territorio comunale.
Attraverso un percorso cronologico/espositivo, ampiamente illustrato da pannelli e didascalie, si possono ammirare i ricchi corredi funerari relativi alla civiltà picena della necropoli di Crocifisso e di Villa Clara, databili tra l'VIII-VII sec. a. C. e i materiali provenienti dagli scavi degli abitati protostorici di via Tiratori e di via Spontini.
Alla fase del Municipio romano di Matelica si riferiscono i materiali rinvenuti nell'area urbana, relativi alle strutture e agli edifici di epoca romana, e le tombe scavate nell'area del cimitero comunale in località Fonticelle.
Le ceramiche di epoca Medievale e rinascimentale, rinvenute principalmente nei pozzi dell'ex Palazzo Chierichetti, documentano una continuità di occupazione dell'area urbana che va dall'età del ferro - attraverso l'epoca romana, medievale e rinascimentale -fino ad oggi.
La Mostra è curata dalla Sovraintendenza Archeologica delle Marche.


Testi e foto per gentile concessione di Progetto Italia s.r.l -Cagli (PS) Tel. 0721-781693

Impaginatura a cura di IK6COX Zeno Della Ceca

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