Una nuova frontiera
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Ports: | Speed: | Mode: | Destination: | QRG (MHz): | Links: |
1 | 1200 baud | AFSK | Users | 432.625 | ![]() |
2 | 4800 baud | Manchester | Users & Forward | 433.450 | IW1FNW |
3 | 9600 baud | G3RUH | Users & Forward | 436.000 | IK1MAP |
4 | 38400 baud | Manchester | Forward | UHF | IW1ELO |
Il nodo utilizza un PC Pentium 90 MHz, gentilmente
donato per questo scopo da Gian Maria, IW1AU: tale PC si e' rivelato ideale per
questo impiego dimostrando una stabilità eccezionale ed ottime capacita' di
sopportare elevati carichi di traffico. Il
bbs è collegato fisicamente al nodo tramite un collegamento via cavo seriale
KISS full duplex a 19200 baud, che rende possibile accedervi direttamente e con
elevate velocità di trasferimento.
L'avvento del nodo è stato accolto
entusiasticamente dagli utenti packet locali, i quali si sono subito accorti di
avere a loro disposizione un mezzo che ampliava enormente i loro orizzonti,
potendosi collegare a BBS, DX-Clusters, PMS, ed anche sistemi TCP/IP, non solo a
livello locale o regionale, ma anche nazionale ed internazionale...ed il tutto
con ottime caratteristiche di stabilità e velocità di collegamento.
E siamo ai giorni nostri....giorni strani, che a pensarci lasciano l'amaro in bocca. In realtà non è accaduto nulla di particolare, ma per una strana congiuntura cosmica, sembra che tutti gli interessi, i progetti, i sogni, gli entusiasmi, gli sviluppi legati a questo settore del radiantismo (...e non solo a questo...) si siano quanto meno "congelati". Dopo anni vivacizzati da un susseguirsi di novità sia in campo software (nuovi programmi, nuovi driver, ecc...) che hardware (nuovi modems, tnc, radio, ecc...) siamo arrivati in una fase di stanca totale. Molti accusano il proliferare della telefonia cellulare e degli accessi ad InterNet di aver causato una demotivazione nel radioamatore che preferirebbe utilizzare i servizi offerti già funzionanti su scala planetaria, piuttosto che arrovellarsi il cervello per fare le stesse cose con le proprie apparecchiature e capacità tecniche. Ma secondo me c'é dell'altro: alcune recenti vicende hanno messo in particolare rilievo la totale inadeguatezza della legislazione italiana del nostro settore che rende tutti noi seguaci delle tecnologie digitali, radioamatori che hanno sostenuto un esame teorico-pratico e ricevuto una regolare licenza, alla stregua di un qualsiasi pirata dell'etere, mentre appena oltre le nostre frontiere le stesse sperimentazioni da noi effettuate sono adeguatamente regolamentate ed, in taluni casi, anche incoraggiate. No, mi spiace doverlo ammettere, ma il radiantismo non è affatto "entrato in Europa", anzi...ritengo che in alcuni stati del terzo mondo i radioamatori godano di maggiori attenzioni, per non parlare degli Stati Uniti d'America, dove sono da sempre considerati una "risorsa nazionale". Ebbene, io credo che molti si stiano stancando di questa situazione, che da molti, troppi, anni ci assicurano cambierà (ed ormai non ci crede più nessuno) ed abbia deciso di "staccare la spina" e smettere di impegnare tempo, intelletto e denaro in un campo in cui non si sa bene cosa sia considerato legittimo fare o non fare, con il rischio di vedersi comminare delle multe o il ritiro della licenza semplicemente per aver offerto un qualche servizio alla comunità radiantistica. Il gioco non vale la candela e me ne sto accorgendo anch'io; i miei progetti sono finiti in un cassetto in attesa di tempi migliori (?) ed ormai mi limito solamente a curare la manutenzione di quanto è stato realizzato ed installato finora, sperando che duri. Ovvio che senza possibilità di sviluppo e sperimentazione subentri la noia e, conseguentemente, la decisione di abbandonare il campo. Esattamente ciò che sta avvenendo a molti di noi.
Il radioamatore è sperimentatore per definizione e, nonostante l'attuale situazione di incertezza, qualcosa continua a muoversi anche sul fronte delle comunicazioni digitali: l'APRS sta prendendo sempre più piede e sono sempre più coloro che ne comprendono le potenzialità specialmente in ambito delle comunicazioni di emergenza. Il Gruppo Packet Nizza Monferrato sta infatti partecipando alla realizzazione di un digipeater APRS che avrà la possibilità di coprire gran parte della Pianura Padana e quindi permettere un reale sviluppo di una rete di questo tipo. Per quanto riguarda il sistema FlexNet sono già state annunciate da Darmstadt alcune prossime novità e sviluppi...staremo a vedere. Ma io continuo a credere in un'implementazione sempre maggiore del protocollo TCP/IP e delle relative possibili applicazioni, soprattutto in ambiente Linux che sembra essere il candidato numero uno a divenire il sistema operativo per applicazioni radioamatoriali di comunicazione digitale. Sul fronte hardware invece saranno richieste velocita' sempre maggiori e, di conseguenza larghezze di banda maggiori e frequenze sempre piu' alte.....ed è un cane che si morde la coda, perchè queste cose, in Italia, senza un'adeguata nuova legislazione, non si possono fare....mentre in Slovenia si viaggia a 1,2 Mb ormai da anni!
Un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno reso possibile quanto è stato realizzato finora, a quanti (numerosi!) ci hanno aiutato nei momenti difficili, ed a quanti continuano a sostenerci e spronarci a proseguire in questo settore.
Packet
Group A.R.I. Nizza Monferrato (AT) SYSOP's TEAM |
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IK1IYU op. Piero Forno | IW1CWV op. Vittorio Quaglia | IW1ELO op. Mauro Zunino |