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EPATTA
La
Pasqua cristiana, una delle più importanti festività
del nostro tempo, trae le proprie origini da quella ebraica,
anche se poi, con il passare dei secoli, essa ha finito per
l'assumere una connotazione diversa da quella originale. Così
se gli ebrei, continuano ancora oggi a commemorare nella solennità
pasquale la liberazione dalla schiavitù d'Egitto, festeggiandola
nel mese di Nisan del loro calendario, le prime comunità
cristiane, che ricordavano con essa la resurrezione di CRISTO,
cominciarono sin dai primi anni a diversificare la data di tale
celebrazione, senza tuttavia attribuirle una precisa collocazione
nel calendario giuliano. Ciò
avvenne nel 325 DC, con il concilio di Nicea, che stabilì
definitivamente la data della celebrazione pasquale alla prima
domenica successiva al plenilunio seguente all'equinozio di
primavera (compreso), che fù a sua volta fissato per
convenzione al 21 Marzo.
Nacque
allora l'esigenza di trovare uno strumento capace di poter determinare
anzitempo la data pasquale, a prescindere dall'osservazione
astronomica, e che fosse in un certo modo alla portata di tutti.
La
festività, così come era stata determinata, veniva
in effetti a dipendere da due fattori, il ciclo lunare e la
successione periodica dei giorni della settimana, che a loro
volta potevano essere espressi rispettivamente secondo:
-
il ciclo di Metone, astronomo ateniese vissuto nel V°
secolo AC, che aveva scoperto come le fasi lunari si ripetono
alle stesse date del calendario, dopo un periodo di 19 anni,
pari a 235 lunazioni;
-
il ciclo solare, di 28 anni, che rappresenta invece quel
periodo, trascorso il quale, le date del calendario ritornano
a corrispondere con i giorni della settimana.
Tramite
il primo, era dunque possibile risalire alle date della Luna
Piena di ogni anno, il quale veniva a sua volta identificato
nell'ambito dello stesso ciclo, da un valore compreso fra 1
e 19 e denominato "numero d'oro", a partire
dall'inizio del 1° ciclo, nell'1 AC, così come stabilito
da Dionigi il piccolo, il monaco che ebbe l'incarico di occuparsi
dell'elaborazione del computo pasquale. Conoscendo
tale valore, bisognava trovare una corrispondenza tra i giorni
della settimana e le date del calendario, e per fare questo,
ci si avvalse della "lettera domenicale".
Assegnando
infatti, a partire dal 1° giorno di ogni anno, le prime
sette lettere dell'alfabeto (a,b,c,d,e,f,g) ai primi sette giorni
di Gennaio, e poi nuovamente ai successivi sette, e così
via fino al 31 Dicembre, ogni Domenica veniva allora identificata
per quell'anno da una sola lettera.
Negli
anni bisestili, che con l'introduzione del giorno in più
comportavano uno slittamento della sequenza, si adottarono invece
due lettere domenicali: la prima sino al 29 di Febbraio, e l'altra
per tutti i mesi successivi. Nell'ambito
del periodo di 28 anni, si veniva così a creare un'unica
corrispondenza di quest'ultimo valore con le date del calendario
ed i giorni della settimana, così che la stessa lettera
avrebbe identificato solo per una volta la stessa Domenica.
Conoscendo
le date del plenilunio, e quelle in cui cadevano le Domeniche,
era facile allora, tramite delle tabelle, calcolare la data
pasquale. Tuttavia,
la riforma gregoriana del calendario del 1582, che introduceva
quelle opportune correzioni affinchè l'anno civile continuasse
a corrispondere con quello tropico (cancellazione di 10 giorni
del calendario ed introduzione della consuetudine di non considerare
più bisestili gli anni secolari, che non fossero divisibili
per 400), unitamente alla consapevolezza di una leggera imperfezione
del ciclo di Metone (che risultò essere più lungo
di circa 2 ore), comportarono l'esigenza di rivedere il sistema
di calcolo. Luigi LILIO, un medico calabrese che si occupò della promulgazione
della riforma voluta da papa Gregorio XIII, propose allora l'introduzione
dell'epatta, l'età della Luna al 31 Dicembre,
ovvero i giorni trascorsi dall'ultima Luna Nuova dell'anno sino
alle ore zero del Capodanno successivo.
Tramite
l'introduzione di questa nuova variabile, era possibile dunque
risalire alle date dei pleniluni di ogni anno, ma assumendo
le lunazioni successive alla prima, sempre calcolata di 30 giorni,
pari alternativamente a 29 e 30. Sapendo inoltre che in un anno
solare vi sono 12 lunazioni (di 29,5 giorni ciascuna), per un
totale di 355 giorni, l'epatta dell'anno successivo sarà
quindi piu' "vecchia" di 11 giorni.
Basta
allora consultare una tabella, la "Tabula Paschalis",
di 7 colonne (le 7 lettere domenicali) per 30 righe (i 30 possibili
valori di ogni lunazione), per risalire alla data della Pasqua,
considerando la differenza fra il valore usato per la durata
di ogni lunazione, 29,5 giorni, e quello reale, pari a 29,53059,
che pur comportando un'esigua differenza, necessita comunque
delle correzioni.
Di
conseguenza, facendo un rapido calcolo risulterà un'intervallo
entro il quale può cadere questa solennità, che
va appunto dal 22 Marzo al 25 Aprile.
Da
sottolineare infine, che, sebbene questo metodo si basi su dei
riferimenti astronomici, possono risultare delle discrepanze
da questi, in quanto il computo degli stessi avviene basandosi
sulla cosiddetta "luna ecclesiastica", la cui
fase di Luna Nuova decorre dall'avvistamento della prima falce
lunare e non dalla congiunzione col Sole, come in effetti avviene
nel calcolo delle effemeridi.
Anno |
2000
|
2001
|
2002
|
2003
|
2004
|
2005
|
2006
|
2007
|
2008
|
2009
|
Ciclo
solare |
21
|
22
|
23
|
24
|
25
|
26
|
27
|
28
|
1
|
2
|
Lettera
Dome
nicale |
b-a
|
g
|
f
|
e
|
d-c
|
b
|
a
|
g
|
f-e
|
d
|
Numero
d'oro |
6
|
7
|
8
|
9
|
10
|
11
|
12
|
13
|
14
|
15
|
Epatta |
24
|
5
|
16
|
27
|
8
|
19
|
30
|
11
|
22
|
3
|
Pasqua |
23/04
|
15/04
|
31/03
|
20/04
|
11/04
|
27/03
|
16/04
|
08/04
|
23/03
|
12/04
|
(Calcoli
effettuati con l'aiuto del software Alpha Centaure 1.23)
N.B.
- Chi volesse effettuare il calcolo della Pasqua direttamente
dall'anno solare, può consultare la seguente pagina web,
The Date of Easter, dove troverà degli algoritmi
adatti, oltre ad ulteriori approfondimenti sull'argomento.
Documenti
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