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Calendario
Gregoriano, Giuliano, Ebraico, Islamico e Repubblicano
Risolto
il problema della misurazione delle ore, come successione di istanti,
resta la questione della numerazione cronologica dei giorni a
partire da determinate date.
Così riferiti all'anno, come lo chiamavano i romani,
da annus, il cerchio che periodicamente riporta sui suoi passi
il motore del tempo, nascono i primi calendari impostati sul moto
di un astro, quasi sempre uno degli astri maggiori, o tutti e
due nel caso di calendari lunisolari.
Usato
dalle prime civiltà mediterranee quello
lunare,
di immediata concezione, è riferito alle fasi lunari, consentendo
così la gestione delle settimane e dei mesi con i loro
cicli di 7 e quasi 29 giorni. Ben presto però, ci si rese
conto delle limitazioni che esso comportava. Infatti, essendo
il mese lunare piu' corto di quello solare, necessita di frequenti
correzioni per riallinearlo al moto della Terra.
Quello solare dà invece con buona approssimazione il passare
degli anni, visto che si basa sul moto della Terra attorno al
Sole, ed è perciò sincronizzato alla durata delle
stagioni, che sono una conseguenza diretta dello stesso moto orbitale
del nostro pianeta. Anche
in questo caso occorre però una correzione, non essendo
tale periodo un numero intero. E' stato infatti necessario ricorrere
all'introduzione dell'anno bisestile, per garantire un certo sincronismo
fra l'anno civile e quello tropico. Il calendario gregoriano,
quello attualmente in uso da noi e nella maggior parte del mondo,
è appunto di questo tipo.
Il lunisolare invece si basa sul movimento combinato dei due
astri e perciò, non essendo i relativi periodi multipli
fra di loro, bisogna apportare degli aggiustamenti affinchè
il ciclo lunare e quello solare, e quindi quello stagionale, siano
fra loro sincronizzati. A questo si pose rimedio con la scoperta
del "ciclo di Metone", una corrispondenza fra
i cicli periodici dei due astri, ovvero del fatto che 19 anni
solari corrispondono a 235 lunazioni. I greci ad esempio integravano
ogni tanto un anno di 13 mesi per recuperare i giorni che mancavano.
E'
innegabile dunque che lo scorrere del tempo, e quindi il calendario,
siano in relazione con i maggiori cicli astronomici e perciò
avremo l'anno pari al ciclo stagionale, e quindi al periodo di
rivoluzione della Terra attorno al Sole, il mese basato sulle
fasi lunari e le settimane che fondano la propria origine, oltrechè
nel ciclo lunare e nella tradizione biblica della creazione, anche
nei babilonesi, che identificavano ogni giorno con una divinità
e quindi con uno dei sette astri maggiori (Sole, Luna ed i 5 pianeti
visibili). Da
tutto ciò si ottiene una progressione dei giorni a partire
da una data d'inizio, il Capodanno, che è stata anch'essa
protagonista di modifiche e di successive revisioni.
Gli
antichi romani ad esempio contavano l'anno a partire dalla primavera,
sino a che non fu deciso di iniziare dal primo di gennaio, probabilmente
perchè in prossimità di tale data il Sole, passando
per il solstizio d'inverno, segnava l'inizio di un nuovo ciclo.
Inoltre
ogni popolo ed ogni civiltà generalmente contano gli anni
a partire da un determinato evento. Così nel gregoriano
si contano a partire dalla nascita di Cristo, in quello
giuliano a partire dalla fondazione di Roma ed in quello islamico
dall'Egira. Esistono tuttavia dei popoli che numerano gli anni
raggruppandoli in cicli come i cinesi o gli eschimesi.
Anche
l'inizio del giorno è stato soggetto a variazioni. In passato
esso iniziava mezz'ora dopo il tramonto, all'avemaria, o a mezzogiorno
quando il Sole passa al meridiano. La sua suddivisione in 24 ore
risale invece all'epoca dell'Italia dei comuni, quando si introdussero
i campanili che con il loro scoccare segnavano il passare del
tempo.
Gregoriano
E'
un diretto discendente di quello usato dai romani dal quale discendono
anche i nomi dei giorni della settimana e dei mesi che rispettivamente
ricalcano, tranne qualche eccezione, i nomi delle loro divinità
o della loro successione numerica. Lo
stesso nome deriva da calendarium, il registro delle tasse,
che venivano riscosse ai primi di ogni mese ossia alle calende.
Queste
erano dei giorni che facevano parte della tradizionale suddivisione
del mese in calende,
none
ed idi, periodi
di nove giorni, a cui per colmare la differenza con il mese lunare
ne venivano aggiunti degli altri. Tale
sistema fu usato dagli antichi romani sotto la leggendaria monarchia
di Numa Pompilio, sino alla riforma operata da Giulio Cesare,
che introdusse il sistema in uso presso gli egiziani.
Esso
era basato sull'anno di 12 mesi e 365 giorni, ai quali ogni 4
anni, per colmare la differenza fra il valore intero e fittizio
di 365, e quello decimale e reale di 365,25 giorni, veniva aggiunto
un giorno nel mese di Febbraio, precisamente il sesto prima delle
calende di Marzo, che in tal modo veniva a cadere per due volte
e perciò era chiamato bisesto, da cui anno bisestile.
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Il
calendario fu chiamato giuliano in onore di Giulio Cesare,
che si dedicò anche il mese di Luglio da Julius, imitato
poi da Augusto che battezzò con il proprio nome il mese
successivo, Agosto, da Augustus. I nomi del Sabato e della Domenica
sono invece di epoca successiva e derivano da shabbat,
il sabato ebraico, e da domini dies, il giorno del signore,
di estrazione cristiana.
Nonostante
varie riforme, esso rimase in vigore dal 46 a.c. sino al 1582
d.c., con la differenza che se prima gli anni erano contati "ab
urbe condita" dalla fondazione di Roma, avvenuta nel
753 a.c., dal 532 d.c., con il cristianesimo trionfante sulla
religione pagana dei romani, si decise di contare gli anni a partire
dall'anno successivo alla nascita di Cristo, il 1 d.c.
E
per questo che non esistendo l'anno zero il terzo millenio è
iniziato con il 2001 e non con il 2000 come da molti erroneamente
creduto. A
lungo andare però la mancanza di un potere politico e l'anarchia
che regnarono in tutta Europa durante il Medioevo, fecero si che
ognuno contasse i giorni secondo un proprio sistema. Se a questo
aggiungiamo che 365,25 era un valore medio dell'anno solare, differente
da quello reale di circa 10 minuti (365,24219), come risultato
vi furono significative differenze delle date con il percorso
reale delle stagioni.
A
tutto questo marasma pose rimedio nel 1582 papa Gregorio
XIII,
quando la differenza fra il tempo giuliano e quello solare ammontava
ormai a 10 giorni, con una riforma che introduceva le necessarie
correzioni. Fu
deciso infatti di non considerare piu' bisestili gli anni centenari
le cui prime due cifre non fossero divisibili per 4 e di azzerare
i giorni mancanti, con la cancellazione di 10 giorni dal 4 Ottobre
1582 al 15 Ottobre dello stesso anno. Battezzato gregoriano in onore del promotore della riforma, è
tuttora in vigore in tutto il mondo.
Giuliano
Bisogna
comunque dire che il calendario giuliano non scomparve
del tutto è rimasto infatti, ed è tuttora in uso
in astronomia, come numerazione progressiva dei giorni dal 4713
a.c. in poi, con l'inizio del nuovo giorno a partire da mezzogiorno
del tempo universale, e senza la classica divisione in giorni,
mesi, anni e secoli. Esso
fu introdotto dall'astronomo J.Scaliger
nel 1583, che
assunse la stessa data d'inizio così lontana nel tempo,
in modo da comprendere ogni avvenimento storico od astronomico
conosciuto. E' molto utile anche per porre a confronto date
di calendari diversi.
Ebraico
Risale
all'incirca al 300 d.c. E' di tipo lunisolare ed è strutturato
secondo la classica suddivisione dell'anno in mesi e settimane.
Essendo però il ciclo solare e quello lunare di diverso valore,
esso è composto da anni alternativamente di 12 e 13 mesi, che
a loro volta possono essere composti da 29 o 30 giorni, in modo
tale da riallinearlo al ciclo stagionale. Ciò avviene riferendosi
al ciclo di Metone, in modo tale che 19 anni corrispondano a
235 lunazioni. Gli anni sono contati a partire dal 3762 A.C.,
mentre l'inizio del giorno parte dal tramonto del Sole.
Islamico
Esclusivamente lunare, si compone di mesi che corrispondono
esattamente ad ogni lunazione e sono perciò all'incirca di 29
giorni a cui, essendo una lunazione pari a 29,5 giorni, vengono
intercalati mesi di 30 giorni. La
data d'inizio del mese parte da quella di visibilità della prima
falce lunare subito dopo la Luna Nuova. Gli anni sono di dodici
mesi lunari e sono contati a partire dall'Egira, 622 d.c., anno
che commemora il trasferimento di Maometto dalla Mecca a la
Medina. L'inizio di ogni nuovo giorno decorre dal tramonto del
Sole.
Repubblicano
Approvato
a Parigi dalla Convenzione Nazionale il 24 novembre del 1793,
rimase in vigore fino al 31 dicembre 1805. L'anno
era composto da 12 mesi di 30 giorni ciascuno, che a loro volta
erano suddivisi in tre periodi di 10 giorni. Il Capodanno era
invece fissato al 23 settembre, data dell'equinozio d'autunno.
Ad ogni anno venivano aggiunti 5 giorni in piu', 6 per l'anno
bisestile, per renderlo sincronizzato con l'anno tropico.
I
nomi dei mesi erano, a partire dal primo dell'anno, il 23 settembre:
Vendemmiaio,
Brumaio, Frimaio, Nevoso, Piovoso, Ventoso, Germile, Fiorile,
Pratile, Messidoro e Termidoro.
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