I1DVO Enrico Davanzo

 

Il 7 gennaio 2000 è stata commemorata in sezione la figura di Enrico Davanzo, uno dei tre speleologi scomparsi sul Monte Canin i primi giorni del gennaio 1970. Davanzo, I1DVO (allora tutti erano I1), fu socio della sezione ARI per oltre dieci anni, ricoprendovi le cariche di segretario e di consigliere. Pioniere di quella che oggi si chiama protezione civile, stava sperimentando proprio sul Canin dei sistemi di comunicazione radio finalizzati al soccorso in grotta. Già nel luglio del 1968 DVO riuscì a collegare la sede dell'Alpina delle Giulie, allora in piazza Unità con Col delle Erbe (m. 1896) ingresso dell'abisso Gortani, e da li ad una profondità di 600 metri con la squadra di esplorazione all'interno della cavità. Utilizzò una postazione a 2.250 metri di quota sul Pic di Grubia, a circa due chilometri dal Gortani, e dalla quale i segnali radio riuscivano a superare il Monte Canin (2.500 metri) che altrimenti avrebbe schermato i segnali in direzione di Trieste. Si trattò del primo esperimento del genere in Italia, ne fu data notizia anche al telegiornale nazionale, considerato che nel 68' c'era da poco la teleselezione ed i cellulari non erano neanche ipotizzabili. Ci furono radioamatori da tutto il nord Italia, dall'Austria e da quella che allora era la Jugoslavia che chiamarono per poter collegare gli speleologi all'interno dell'abisso. All'avanguardia per l'epoca  l'utilizzo delle gamme VHF, oltre alle tradizionali onde corte. Quando il destino lo strappò alla vita, insieme ai suoi due compagni, aveva con se le consuete apparecchiature radio e la macchina fotografica. All'arrivo della primavera, con i loro corpi la neve restituì anche un rullino fotografico su cui rimase impressa l'ultima foto, fatta il giorno della disgrazia, di Davanzo alle prese con le sue apparecchiature. Una lapide, posta da IV3DEW, suo partner nelle varie sperimentazioni fatte, e presente come ospite all'assemblea,  ricorda sul luogo dove furono ritrovati i corpi, il vuoto che anche tra i radioamatori fu lasciato da Enrico Davanzo.

 

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La foto mostra I1DVO alle prese con le sue apparecchiature, nei pressi dell'abisso Gortani. La foto è stata ottenuta dal rullino dell'apparecchio fotografico di DVO, trovato con i corpi nella primavera successiva. In pratica la foto risale a poche ore prima della tragica slavina che avrebbe travolto i tre ragazzi a poche centinaia di metri dal rifugio Gilberti, sopra Sella Nevea, all'arrivo della funivia del Canin.