Secondo Articolo


		    TCP/IP, protocolli ed altri misteri


						      Parte 2



     IP :  Internetwork Protocol

	  Nella prima  parte abbiamo  visto cosa  sono le  reti e come
      funzionano dentro,  quali sono  i vantaggi  e gli  svantaggi dei
      vari  tipi di  instradamento,  ed  abbiamo  concluso constatando
      l'inadeguatezza   delle  varie    politiche  di    routing  alla
      costruzione di reti di grandi dimensioni.

      In questa puntata perleremo di come sia possibile costruire reti
      gerarchiche con i mezzi che gi  abbiamo a  disposizione e quali
      problemi e caratteristiche possiamo aspettarci.


      Ma perch al mondo ci sono cos tanti tipi di reti ?  Perch non
      ci si mette d'accordo su una struttura  unica in  modo che tutti
      possano collegarsi con tutti ?

      Una rete unica non ha senso perche le esigenze degli utenti sono
      molto diverse fra di  loro: ci  sono reti  distribuite su grandi
      territori e reti che si estendono ad un  solo edificio:  ci sono
      reti che una volta installate non cambiano  pi ed  altre in cui
      avvengono continui cambiamenti giornalieri: ci  sono reti  i cui
      utenti  sono  fissi  ed  altre  in  cui  gli  utenti  sono mezzi
      mobili...e cos via.  Senza parlare poi dei tipi di dati e della
      quantit che le varie reti devono scambiare.

      Tutto questo spiega perch il mondo della trasmissione dati sia,
      per forza  di  cose,  formato  da  reti  decisamente eterogenee.
      Rimane comunque sentita da tutti  l'esigenza di  poter scambiare
      dati con  tutti gli  altri.  Proprio  per  dare  una  risposta a
      questa  esigenga stringente,  abbandonato ogni  velleitarismo di
      unificazione, all'inizio degli  anni 80   nata  una tecnica per
      collegare fra  di loro  le varie  reti che  si erano  formate in
      precedenza.   Tale  tecnica  si  chiama  INTERNETWORKING.  Dagli
      studi su questa tecnica  nato l'insieme di protocolli che vanno
      sotto il nome di TCP/IP.



       Abbiamo gi  pi volte  accennato all'IP,  che   uno dei tanti
      protocolli che compongono il TCP/IP, come se si trattasse di uno
      dei tanti tipi di rete esistente.

	In realt l'IP non  una rete !

		  Ŀ
		     L' IP  una RETE di RETI  
		  

	L'idea che l'IP realizza  molto semplice:

      Visto che non si riesce ad uniformare le varie reti cerchiamo di
      usare ognuna per quello che , un  mezzo per  trasferire dati da
      un punto ad un altro ed affiadiamo a macchine specializzate  ( i
      gateway) l'incarico di armonizzare le particolarit  di una rete
      con quelle di un'altra.  (fig.  1.2)

     La rete IP  una rete "LOGICA", tutta fatta in  software, che si
     appoggia alle varie reti fisiche  per l'effettivo  trasporto dei
     dati.

	       In una  tale ottica  ogni rete   vista  come un canale
      trasmissivo...  un pezzo di filo...  che collega due gateway fra
      di loro.

      (Fig 2.2)



	 Poi, all'interno  di ogni  gateway ci  saranno degli appositi
      programmi che decidono come instradare i messaggi da  un gateway
      all'altro.  I gateway sono i nodi di questa macrorete.

      Vediamo ora che tipo  di rete  viene fuori  dall'unione di tante
      reti diverse per principi di funzionamento,  velocit e  modi di
      indirizzamento


       Il  servizio Internet  consiste in  una rete  a commutazione di
      pacchetto inaffidabile e senza connessione.

      Detto cos suona un p male, ma, a ben guardare, non   poi cosi
      brutto.

       La  rete   INAFFIDABILE perch   la consegna  dei pacchetti al
      destinatario  non      garantita.     La  rete    non  realizza
      "connessioni" in quanto  non esistono  Virtual Channels.  Quindi
      siamo in presenza di una rete DATAGRAM.  Ecco qualcosa che  ci 
      gi familiare !

      Ricordate che nella prima  parte avevamo  visto che  per le reti
      Datagram   i pacchetti   possono essere   persi o   duplicati o,
      addirittura,  arrivare  al  destinatario   fuori  ordine.   Ogni
      pacchetto viaggia da  solo attraverso  la rete  e non  ha alcuna
      relazione  coi pacchetti  che lo  hanno preceduto.   La rete non
      conserva   memoria dei   pacchetti passati,   n si   accorge di
      eventuali pacchetti persi  o duplicati.   Tale rete  si limita a
      fare il  "miglior sforzo  possibile" per  consegnare i   dati al
      destinatario, ma se  qualcosa va  storto...bh...non sono affari
      suoi,...lei il massimo lo ha fatto.

      E' ovvio che ci sar un'altra entit a livello  superiore che si
      dovr accorgere dei datagram  persi o  fuori sequenza,  e questa
      entit di trasporto end-to-end  il TCP, ma  di questo parleremo
      nelle prossime puntate.

      I pacchetti per la rete IP  si chiamano  "Datagram" quindi d'ora
      in poi diremo che la rete IP trasporta  i datagram  dal mittente
      al  destinatario  instradando   ogni  datagram   da  un  gateway
      all'altro.

	 Le regole  che descrivono  il funzionamento  dell'IP, cio il
      protocollo, specificano con precisione il formato  dei datagram,
      come  questi debbano  essere trattati  da  ogni  gateway  e come
      debbano essere gestiti eventuali errori.

	 Dicevamo  che il  programma che  in ogni  gateway realizza le
      funzioni IP dovr, di volta in volta, adattarsi alle reti  a cui
        connesso.   Uno  degli  aspetti  che  saltano  immediatamente
      all'attenzione    che reti   diverse trasportano   pacchetti di
      lunghezza e formato anche molto  diversi fra  loro.  Per esempio
      una rete NETROM trasporta al massimo pacchetti da  256 caratteri
      mentre una  rete LAN  (loacal area  network su  cavo coassiale )
      puo' trasmettere pacchetti da 1526  caratteri al  massimo.  Ecco
      che  il  concetto   di  "Datagram"   si  separa   da  quello  di
      "Pacchetto".

      Per l'IP il "Datagram"  la sua unit minima  di messaggio.  Per
      poter spingere un datagram  su reti  che accettano  messaggi pi
      corti occorre  spezzare  il  singolo  datagram  in  segmenti pi
      piccoli  ed ognuno  di questi  verr trasportato   dai pacchetti
      della  rete  che  abbiamo  sotto  mano.   All'arrivo  al gateway
      successivo i   vari pacchetti   dovranno  essere   raccolti  per
      ricostruire il datagram originale.


		 Un altro  problema che  l'IP deve  risolvere  quello
      dell'indirizzamento.   Di indirizzamento  non ne  abbiamo ancora
      parlato, ma come la rete telefonica usa i numeri  che si trovano
      sull'elenco telefonico come  indirizzi di  rete   immediato che
      ogni rete abbia la sua tecnica di  "numerazione" per individuare
      in modo univoco ugni utente.

	    Le varie  reti esistenti  usano tecniche  molto diverse di
      numerazione, per esempio la rete ETHERNET, che  una LAN su cavo
      coassiale, utilizza indirizzi composti da 48 bit, mentre la rete
      NETROM utlizza i nominativi dei nodi pi  i nominativi  degli OM
      come indirizzi  di rete.   Ogni rete  ha sviluppato  dei modi di
      individuare  gli utenti   che possono   essere numeri   di vario
      formato o nomi simbolici.

	Capite che razza di problema sia mappare gli indirizzi da una
      rete ad un'altra !

      Ogni utente della rete IP ha un  suo indirizzo  "logico" di rete
      che in questo caso  un numero formato da 4  byte ed  avr anche
      un  indirizzo  "fisico"  della  rete  a   cui    effettivamente
      attaccato.  Sar compito appunto del protocollo mappare i due
      tipi di indirizzo tramite opportune tabelle.

      L'indirizzo di rete IP lo si rappresenta con 4 numeri decimali:
		     44.134.1.2   l'indirizzo  di IK1CHE
      ...un indirizzo molto noto ai cultori del TCP/IP.


       E qu  emerge uno  dei pi  gravi errori  fatti dai progettisti
      dell'IP !  con 4 byte non si possono poi fare tanti  indirizzi !
      ma a quei tempi (una quindicina  di anni  fa) nessuno sospettava
      che le reti avrebbero avuto una cos grande diffusione.  La cosa
      si  aggrava dal  fatto che  il numero  IP, non   solo identifica
      l'utente, ma anche la  rete a  cui   fisicamente connesso.  Per
      capire questo occorre esaminare la struttura degli indirizzi IP.

      I numeri IP individuano tre classi di reti:

		    Classe A   Reti giganti
		    Classe B   Reti medie
		    Classe C   Reti piccole

      Le reti di classe A hanno il primo bit del primo byte a  0.  I 7
      bit successivi individuano la  rete ed  i restanti  24 l'utente.
      (nella  letteratura  l'utente  viene  chiamato  Host,  ma    un
      retaggio del passato )

      Per le reti di classe B i primi 2 bit sono 1 0 ; i 14 bit
      successivi individuano la rete  ed i 16 restanti individuano
      l'Host.

	Per le reti di classe C i primi 2 bit sono 1 1 ; 22 bit sono
      riservati alla rete e 8 per identificare l'host.

       (fig. 3.2)





	Alla rete dei radioamatori  stato assegnato l'indirizzo 44,
      quindi, oh gaudio!, la nostra  una rete di classe A !
      Abbiamo quindi 24 bit per individuare i vari utenti e 2^24 = 16
      milioni di utenti, ... dovrebbero bastare per un p !



 I NUMERATORI

	Il  numeratore   una persona  o ente  incaricato di assegnare
      ufficialmente gli  indirizzi IP,  perch bisogna   garantire che
      tali  indirizzi  siano   unici.   L'autorit   mondiale  per  la
      numerazione della rete Internet  il Network  Information Center
      (NIC)  i quale  assegna a  delle autorit  locali la numerazione
      delle singole reti.

       Il numeratore  ufficiale della  rete 44   WB6CYT  .  La nostra
      rete, come altre, ha anche un nome: si chiama AMPRNET che deriva
      da Amatour packet radio net.   WB6CYT, lo  "zar dei  numeri", ha
      suddiviso  la  rete  in  una  serie  di  reti  nazionali  che si
      distinguono dal secondo  byte.  All'Italia   toccato  il numero
      134, per cui tutte le stazioni italiane hanno l'indirizzo IP che
      comincia con:

			     44.134.x.y

	    Il numeratore  ufficiale per  l'Italia   I2KFX che numera
      direttamente   la Lombardia   e si   appoggia a   dei numeratori
      regionali  per le  altre zone.   Nel riquadro  potete trovare il
      numeratore  per la   vostra zona.    Il compito   dei numeratori
      consiste nell'assegnare dei numeri unici  a chi  ne fa richiesta
      secondo le regole di numerazione in vigore e poi, periodicamente
      riportare  tali numeri  al numeratore  nazionale che  provvede a
      notificarli al numeratore mondiale.  Le politiche di numerazione
      sono responsabilt dei numeratori nazionali.

      La politica attualmente in vigore per l'Italia consiste nel dare
      al  terzo  byte  lo  stesso  numero  della  regione:  2  per  la
      Lombardia, 4 per l'Emilia ecc.  Il quarto byte  un progressivo,
      escluso lo zero e 255.  Una volta raggiunto il 254 il terzo byte
      aumenta di  10 per   cui la   Lombardia, per   esempio diventer
      44.134.12.y, e cos via.

      Questo modo di numerare   comodo soprattutto  per i numeratori,
      ma non  detto  che sia  il massimo  per facilitare  i possibili
      futuri gateway ad instradare i datagram, soprattutto  se la rete
      italiana si svilupper verso un'unione di sottoreti  connesse da
      gateway.  A questo proposito IW5CJB  e IK5FTK  hanno proposto un
      modo alternativo di utilizzare il terzo byte utilizzando i primi
      4 bit per individuare 16 "zone" (potrebbero essere pressapoco le
      regioni) e gli altri 4 bit per suddividere ulteriormente le zone
      in "aree".   Va qu  sottolineato che  la rete   IP    una rete
      logica, non una rete fisica.  Le strutture fisiche  sono le reti
      NETROM od altro che sono in corso di formazione.   Quando queste
      reti  saranno  ben  individuate  sar  opportuno  modificare gli
      indirizzi gi assegnati, (solo il  terzo byte)  per rispecchiare
      la struttura fisica delle reti.  Non  sembra possibile, infatti,
      data la conformazione orografica dell'Italia, far  coincidere le
      reti con le provincie o le regioni, se non in modo approssimato.
      Avranno  invece  pi  senso  ripartizioni  basate  su  bacini di
      "propagazione" dipendenti dalle pozizioni dei nodi.

	Dopo tutte queste argomentazioni dovrebbe venire in mente una
      domanda: ma allora gli indirizzi IP individuano il punto in cui
      l'utente  attaccato, la sua posizione geografica,  non lui
      stesso ?!

      Si !    proprio  cos !...   e questo   un  punto molto debole
      della numerazione  IP.  Se  un utente  si muove  da una  rete ad
      un'altra,  o  semplicemente  da  una  zona  ad  un'altra  il suo
      indirizzo di rete deve cambiare.  Queto fatto pone  dei problemi
      pratici molto grossi  e dipende  strettamente dal  fatto che una
      parte dell'indirizzo   dell'utente individua   la  rete   a  cui
      l'utente   connesso.   Pensate ad  un OM  solito  viaggiare per
      lavoro col suo computerino LapTop  che ha  nel suo  QTH abituale
      l'indirizzo 44.134.1.12 ; tale OM una sera si trova  a Firenze e
      vorrebbe collegarsi  alla rete  nazionale per  scambiare qualche
      mesaggio con  gli amici.   Tale  OM  sarebbe  impossibilitato ad
      usare la rete  IP perch  dovrebbe avere  un indirizzo  per ogni
      localit  in cui  si sposta  e tali  indirizzi  dovrebbero anche
      essere  noti ai  suoi corrispondenti  (cosa pi  difficile).  La
      cosa diventerebbe altrettanto  difficile per una  eventuale rete
      CER di soccorso.




       ͻ
                                                                 
           I2KFX  [44.134.2.2] Numeratore Italiano  TCP/IP       
                                                                 
                          Numeratori regionali                   
                                                                 
          I0VUQ Alessandro  Surian Via  San Paolo Apostolo,65    
          00040 S.Maria delle Mole (Roma) tel.  06-9351825       
                                                                 
          I1EXH Danilo  Benedetto Strada  del Salino,51 10133    
          Torino tel.  011-6967755                               
                                                                 
          I2KFX  Pino Zollo  Via Negrelli,21  20052 Monza tel.   
          039-833431 BBS @ik2anp-8                               
                                                                 
          IV3PFF  Furio Merco  Via Meutana,47  33100 Udine tel.  
          0432-35544                                             
                                                                 
          IW4ANU Giorgio  Tovoli Via  Andrea Costa,129 40134     
          Bologna tel.  051-424477                               
                                                                 
          I5SGG Marco Paesani P.zza G.DaMilano,14 50126 Firenze  
          Tel.  055-689959                                       
                                                                 
          I6LMQ  Lello Mastropietro  Via Monfalcone,7 66023      
          Francavilla al Mare tel.  085-810498 BBS @i6lmq-8      
                                                                 
          IW7BBB Mariano Caputo Via Gianicolo 10/6 70053 Canosa  
          di Puglia tel.0883-612279                              
                                                                 
          I8EJC  Cesare Cordopatri  Via Anile  15 88026 Pizzo    
          Calabro (CZ) tel.  0963-531591 BBS @i7psk-8            
                                                                 
          IT9EYQ  Cosimo Flaccomio  Via G.Garibaldi,508 98050    
          Barcellona tel.  090-9743149                           
                                                                 
       ͼ




  HOSTS e GATEWAY

      Abbiamo visto che la rete  IP   formata da  tante reti separate
      interconnesse attraverso  i GATEWAY.   Gli utenti   finali della
      rete IP sono gli HOST.  Gli Host possono collegarsi sia ad altri
      host sulla stessa rete sia ad host di altre reti.
      (Fig. 4.2)

      In figura potete vedere due reti (A e B) interconnesse tramite
      il Gateway G.

     I gateway  hanno la  particolarit di  affacciarsi su  due o pi
     reti,  quindi hanno  due o   pi indirizzi   IP.  Gli   host, al
     contrario hanno un solo indirizzo IP.

      Ovviamente  il software  dei gateway   diverso  da quello degli
      host, in   quanto diverse   sono le   funzioni che   ognuno deve
      compiere.  Se l'host H1  vuole collegarsi  all'host H3 (entrambi
      sulla stessa rete A)  l'IP di  H1 dovr  individuare l'indirizzo
      fisico di H3 (  ricordate che  la rete  B ha  un suo particolare
      modo di costruire gli indirizzi  ).  Supponiamo  che l'IP  di H1
      abbia una  tabella nella  quale gli  indirizzi  IP corrispondono
      agli indirizzi fisici della rete B.  Dopo  aver letto  in questa
      tabella l'IP di H1 chiede al modulo  software che effettivamente
      interfaccia la   rete di   connettersi col   suo  corrispondente
      sull'host H3.
      (Fig. 5.2)



      In figura l'indirizzo fisico di H1  8427 e quello di H3  9015.
      Quindi,  H1  (IP=  128.3.2.18),   per  collegarsi   ad  H3  (IP=
      128.3.2.27),  costretto a  far si  che avvenga  una connessione
      fisica sulla rete B fra gli indirizzi 8427 e 9015.

      La cosa  pi complicata se  H1 vuole  connettersi con  H5 che 
      sulla rete  A.  H1  non sa  niente della  rete A:   conosce solo
      l'indirizzo logico IP di H5.  Poich H5  su  un'altra rete l'IP
      di H1 legger nelle sue tabelle che tutti  gli host  alieni sono
      raggiungibli tramite il gateway G che ha indirizzo IP 128.3.2.5.

      Come nel primo esempio H3  cercher prima  nelle proprie tabelle
      l'indirizzo fisico di G e  poi chieder  al proprio  software di
      rete di collegarsi all'indirizzo 7245 trovato in precedenza.

      Il gateway G verr cos a sapere che i datagram  che arrivano da
      H3 devono essere  instradati ad  H5, quindi,  poiche H5   sulla
      rete A occorrer prima individuare qual'  l'indirizzo fisico di
      H5 (7F4a) e poi passare la richiesta al  software di  rete, lato
      A, di effettuare la connesione fisica con H5....e cos via.

	Le tabelle di H3 quindi hanno tre colonne:

		    Ind. IP    Ind. fisico     Gateway
		
		   128.3.2.18     8427          no
		   166.12.3.2     7245        128.3.2.5
		   ...            ...          ...

	  Nell'implementazione attuale  NET.EXE per  PC queste tabelle
      vengono introdotte a mano con i comandi : ARP e ROUTES.

      NET.EXE  un software da Host, non pu fare da Gateway nel senso
      discusso in precedenza perch puo' avere un solo indirizzo IP.

	Per rendere le cose ancora pi complicate NET.EXE pu vedere
      la rete radio fisica sottostante in tre modi diversi, o meglio
      un host IP pu connettersi via radio ad un altro host (della
      stessa rete) in tre modi diversi:

	- Tramite pacchetti AX.25 di tipo UI
	- Tramite una completa connessione AX.25
	- Tramite i nodi NETROM

      I primi due modi sono possibili se i due host sono in portata
      radio e si distinguono a seconda del comando "mode" dato:

	Se 144  il nome dell'interfaccia a cui  connesso il TNC
      allora:

			mode 144 datagram
      per l'uso di frame UI, e

			mode 144 vc
      per l'utilizzo dell'AX.25 completo.

      La scelta dei nomi genera molta confusione perch qu "datagram"
      e "vc"  (virtual  channel)  si  riferiscono  solo  a connessioni
      dirette punto-punto e non al modo di  funzionamento di  una rete
      multinodale, n al modo di funzionamento dell'IP  che  comunque
      una rete Datagram.

      Ma allora  quale dei  due usare  ?  dipende...   se due stazioni
      sono vicine ed i segnali sono  forti, quindi  non ci  sono quasi
      mai  pacchetti  corrotti  allora  l'uso  dei  frame   UI    pi
      efficiente, al  contrario se  il canale  radio    scarso allora
      l'AX.25  pi  efficiente.  Spero  che ragionando  su quello che
      gi sapete di packet radio possiate capire  questa affermazione.
      La cosa  sar comunque  pi chiara,  spero, alla  fine di questa
      serie di articoli.

      Il terzo modo di usare la  rete fisica  si utilizza, ovviamente,
      quando i  due host  non sono  in vista   radio e   quindi devono
      appoggiarsi ai  nodi  NETROM.   In  seguito  torneremo  anche su
      questo argomento.




   POLITICHE di INSTRADAMENTO


      Abbiamo visto che la rete  "logica" IP   una  rete DATAGRAM, ma
      non abbiamo ancora esaminato come i  gateway (nodi)  decidono la
      strada da far fare ai datagram.

       Ogni  gateway ha  delle sue  tabelle di  instradamento e queste
      tabelle possono essere sia  impostate a  mano dal  gestore umano
      della rete (Sysop)  in una  politica isolata,  sia aggiornate in
      modo dinamico qualora i gateway siano capaci di parlarsi  fra di
      loro ed implementare una politica distribuita.

		 Va evidenziato  che i  gateway analizzano  solo i bit
      dell'indirizzo IP che specificano la rete,  quindi diremo  che i
      gateway  implementano una  commutazione  inter-rete.  Ovviamente
      nessuno impedisce di suddividere una rete in sottoreti, cosicch
      la rete 44.x.y.z  difatto suddivisa nelle varie  reti nazionali
      44.134.x.y , 44.129.x.y ,  44.131.x.y ecc.   quindi un eventuale
      gateway  fra nazioni   dovrebbe essere   instruito ad   usare il
      secondo  byte come  discriminatore, mentre  un ipotetico gateway
      fra regioni italiane contigue dovrebbe usare il terzo byte.

	 Una  volta che  il datagram  ha raggiunto il gateway connesso
      fisicamente alla rete  dell'host destinatario  allora si  che il
      gateway guarda anche i restanti bit dell'indirizzo, ma solo allo
      scopo  di  ottenere  l'indirizzo  fisico  a  cui  recapitare  il
      datagram stesso.

      Anche gli host hanno le loro tabelle di  instradamento, ed anche
      qu lo   scopo     determinare  se   un  dato   destinatario  
      raggiungibile direttamente  tramite la  rete fisica  o  si debba
      ricorrere ai servigi di un gateway, e, se si, quale.

       Gli  utenti del  TCP/IP sono  gi abituati  a dare  a NET.EXE i
      giusti  comandi    per  la    costruzione  delle    tabelle   di
      instradamento, non sempre, per,  chiaro il significato di tali
      comandi e su cosa influiscono.

      Sono due le informazioni che ogni  host (o  gateway) deve sapere
      per prendere le sue decisioni.

      La prima informazione riguarda  la "strada"  (col comando ROUTES
      ADD ) per raggiungere il destinatario, in termini di connessione
      diretta oppure verso un certo gateway.

       La seconda  informazione   l'indirizzo della  rete fisica (col
      comando ARP ADD) verso cui inviare il datagram.

	   Entrambe sono  necessarie.  Se  un host  non   in grado di
      calcolare  l'indirizzo fisico  di un  destinatario (appartenente
      alla stessa  rete) tramite  le proprie  tabelle ha  un  modo per
      procurarselo chiedendolo al destinatario stesso.  La cosa sembra
      strana,   ma un   apposito protocollo   di  nome   ARP  (Address
      Resolution Protocol) permette di realizzare tale funzione.  (Che
      confusione  di  nomi  !)  .   Non  esamineremo  qu  come questo
      protocollo funziona, ma va evidenziato che la sigla "ARP"  ce la
      ritroviamo in contesti diversi ma simili.

      Per esempio:
	       route add [44.134.1.1]/24  144   ir1svt

      dice all'host di ruotare tutte le connessioni verso host i cui
      primi 24 bit sono 44.134.1 sul gateway ir1svt.

	       arp add ir1svt  ax25  ir1svt-2

      dice all'host che se  vuole raggiungere  ir1svt lo  pu fare con
      una connessione AX.25 con la stazione con indirizzo ir1svt-2.

      Si noti che attualmente ir1svt non  un vero gateway, ma solo un
      "IP router" e come tale  solo capace di reinstradare i datagram
      sulla  stessa rete  ma su  connessioni di  rete  fisica diverse.
      L'IP-router fa pi o meno quello che  fa una  NETROM con  i suoi
      pacchetti instradandoli da una connessione AX.25 ad un'altra.

	 Come  l'IP   effettivamente realizzato  e come  sono fatti i
      datagram sar  l'argomento della  prossima puntata,   insieme ai
      concetti che ci permetteranno  di comprendere  il TCP  ed il suo
      posizionamento nel modello di riferimento OSI.