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 BALCANI 2007:
Viaggio attraverso la Grecia,
  Macedonia, Kosovo e Montenegro

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Mercoledì 19 settembre


Sono in strada già dalle 7,la strada e’ tanta voglio sfruttare al massimo questi pochi giorni; costeggio verso sud il lago di Ohrid passando vari paesini; sulla costa del lago ci sono un sacco di alberghi e casino' mentre nei paesini tutt'intorno la gente ammucchia la spazzatura per le strade;
giungo fino al monastero di Sv Naum,al confine albanese,dove trovo un piccolo bunker,unica e sola risposta slava alla miriade di bunker albanesi dislocati sull’altra riva del lago .
Poi prendo la strada che attraversa il parco nazionale di Galicica,che dal lago di Ohrid mi porta sul lago grande di Prespa.

 


La strada è davvero gustosa e pieni di panorami anche perche' il lago e’ circondato dalle montagne, abbastanza alte, quindi si gode di una vista spettacolare costeggiando il lago dall’alto; non ho incontrato anima viva per tutto il tragitto.
Giunto sul lago di Prespa lo costeggio direzione Nord per poi prendere la strada locale che scende fino al confine greco ma non ho visto nulla che valga la pena raccontare,tranne paesi molto arretrati e un sacco di alberi di mele.
non ho ancora fatto colazione perciò ne approfitto ad un distributore per fare il pieno e mettere sotto i denti una stecca di cioccolato; con mia somma sorpresa nella bustina si materializza un oggetto biancastro; lo butto via facendo notare la cosa al proprietario il quale annuisce ma poi fa finta di nulla...ancora? ma allora ci considerate veramente dei polli da spennare!
Non ho voglia di polemizzare ma da buon meridionale metto su una sceneggiata: comincio a parlare ad alta voce con fare adirato e tiro fuori il cellulare fingendo di comporre un numero; immediatamente il tipo mi porta una bella confezione di cioccolata ed io,fingendo sorpresa: "Oh,thank you".
Ah, allora basta poco..che ce vo’.
Arrivo fino a Ljubojno,sperduto villaggio all'estremo sud macedone dove parcheggio la moto davanti una caratteristica catapecchia e chiedo ad un anziano signore di farMI una foto:lui annuisce e si mette in posa; vabbe’, click!
Ok ora tocca a me,ma lui vuole ancora la parte da prima donna: ok,click,click e ancora click e lui continua a posare; hei Raz Degan, ora basta!


Ripercorro la stessa strada al contrario passando per il parco nazionale del Pelister: direzione villaggio Valacco di Maloviste;
Ma chi mai saranno sono questi valacchi? Penso siano rumeni, o discendenti da questi; il caos delle razze e’ davvero incredibile nei balcani.
Comunque questo si raggiunge percorrendo una sperduta stradina tra le montagne;
al mio arrivo trovo poche baracche e gente sui cavalli intenta a raccogliere e tagliare legna.
Bene,ho visto quel che dovevo,torno a Ohrid,parcheggio la moto nella Sobe dove ho dormito ieri e mi dedico alla visita della citta’ vecchia;
il padrone di casa mi presidia nuovamente cercando di farmi capire che:
1 notte = 10E, 2 notti = 20E.
Lo so,lo so! Ma lui ripete e cerca di essere piu’ chiaro:
1 notte = 10E, 2 notti = 20E.
Nonostante io annuisca si pianta in camera con me e non vuole andarsene:vuole i suoi 10E.
Stanco di questa ripetuta sceneggiata mi inpunto: non avrai una lira se non esci di qui!
Persona simpatica e cordiale,come tutti i macedoni,ma quando si tratta di denaro...
Dicevamo? ah,certo,Ohrid;
merita sicuramente una visita il castello,le cui fortificazioni sono state in gran parte ricostruite ma al suo interno ci sono scavi aperti.


La basilica è anche bella: anche qui si tratta di un cantiere aperto con decine di operai al lavoro.E' interessantissimo vedere venire alla luce in quel momento reperti, resti di colonne,basamenti.
Infine il teatro antico.
Ohrid si merita in fin dei conti di essere patrimonio mondiale dell'unesco, con i suoi vicoletti, i suoi monasteri, le rovine, il lago; è però strano vedere la città antica cosi maltrattata da auto,cemento,trascuratezza.
Ma in fin dei conti è proprio questa la cosa bella: essere testimoni di una città che sta scoprendo i propri tesori e le proprie radici in questo momento.
Altro monumento importante di Ohrid sono i peperoncini rossi: appesi alle finestre di ogni casa,presenti in ogni menu; ad ogni ora per i suoi vicoli antichi si sente odor di peperoncini in cottura proveniente da qualche cucina.


La giornata termina in un ristorante sul lago osservando il calar del sole e il tranquillo svolgersi della vita quotidiana: gente che va e gente che viene per la strada,la signora della casa di fronte che innaffia le piante; atti di serena tranquillita’; come è possibile che solo pochi anni fa sia arrivata la guerra qui? Non mi pare che sia nel DNA di questa gente: ogni paese ha la sua moschea ed il suo monastero,segno di una convivenza millenaria;per strada si incontrano donne col velo nero e ragazze scollatissime; le case non hanno inferriate o grosse porte ma sembrano integrarsi con la strada.
Oggi si è annuvolato ed è venuta giù anche un po' d'acqua,fortunatamente l'ho scampata.
Temperatura comunque tra 25 e 30c.



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73 de iz7ath, Talino Tribuzio

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