SOME MODIFICATION to the old popular FT-250 Rig (some of them only proposed).

ESPERIMENTI E MODIFICHE AL “VECCHIO” FT-250

REDDE CAESARI CAESARIS, ovvero ... non disfatevi dell'apparato "sorpassato".

E' sorprendente quanto si può ottenere, semplicemente facendo fare al "computer" il suo mestiere, che é quello di controllare, memorizzare, ed alla bisogna riemettere i dati, in questo caso intervenendo nella sintesi delle frequenze ; all'Rx il suo, i cui ferri si chiamano preselector, RF gain, il cui compito si esaurisce dunque nel duplice obiettivo canonico: a) ricevere il segnale desiderato, e b) non lasciarsi sedurre da quelli indesiderati ("porta patens esto ...") ; coadiuvato in questo dai filtri, delle più diverse fatte, dai filtri LF (50 KHz o viciniori), ai meccanici (455 o 500 KHz), a cristallo (8-9 MHz), più o meno lineari in fase, ai magici DSP (audio o MF), da cui però non si può pretendere di rimediare da soli a certe carenze proprie dell'Rx.

Inoltre molti apparati, specie quelli previsti per l'accoppiamento in transceiver, hanno la possibilità di connettere VFO e quarzi esterni, ed altre cosucce più o meno folli (come quarzare il VFO interno per operare a frequenza fissa), se lette nell'ottica originale, ma alquanto stimolanti la fantasia dello sperimentatore se esaminate nella prospettive aperte dal sintetizzatore digitale.

In tale ottica, non desterà meraviglia l'opera cui mi accinsi, cioé di "riciclare" (se così possiamo dire) una delle glorie della vecchia guardia, il valvolare Sommerkamp FT 250 (o FT 200), indistruttibile apparato, nave scuola di tante leve del radiantismo. Tale proposito uscì rafforzato poiché da varie parti mi si ricordò che un valvolare é meglio tenerlo, inoltre le valvole stanno tornando di moda (Hi-Fi). Il discorso può estendersi, correggendo il tiro alla bisogna, a tutta una vasta gamma di apparati della passata generazione. Occorre comunque premettere che, senza farsi prendere la mano da vere od ipotetiche difficoltà o imprevisti, che comunque si presenteranno e cui bisogna essere almeno psicologicamente preparati, non si tratta di lavoro adatto ai principianti.

In particolare, non esito a definire critica la messa a punto in alta frequenza, data la comunanza di alcuni circuiti tra le funzioni Rx e Tx, il guadagno spinto degli stadi Tx, conseguito esasperando il fattore di merito Q dei circuiti (in assenza di un amplificatore RF tra mixer e driver) ; l'optimum della messa a punto Rx, si scosta pertanto da quella Tx.

L'apparato, com'é ovvio, deve essere in buone condizioni, senza tubi semiesauriti né condensatori in perdita ; ricordiamo l'invecchiamento dei componenti, e le perdite dielettriche che crescono con la frequenza ; a tal proposito un amico, OM di vecchia data, per il surplus e l'usato in genere, suggerisce di sostituirli TUTTI (ammesso, aggiungerei, di riuscire a trovare gli equivalenti).

VENTILAZIONE

Per un migliore raffreddamento dei finali ho fissato esternamente, sul lato posteriore dello chassis, una ventolina aspirante alimentata a 12 VDC in gabbia rettangolare delle dimensioni di mm 95x95, per attivare la quale ho rettificato la tensione 12.6 V dei filamenti, prelevata a valle del pin 1 dello zocccolo J8 "ACC" (estratto il relativo spinotto, con jumper, i finali si spengono, rendendo inutile la ventilazione !) ; il diodo rettificatore, l'elettrolitico da 2200 microFarad, ed una resistenza da 25 Ohm che riduce leggermente la tensione per non far correre troppo veloce la ventolina, che così oltretutto diverrebbe molto rumorosa, trovano posto su una basetta porta contatti posizionata sotto lo stampato, vicino a J8.

ALIMENTAZIONE

L'introduzione della ventilazione forzata mi ha suggerito di mettere in atto l'accorgimento accennato nel manuale (pag. 16) circa l'alimentazione a 800 V dei finali , collegando il ponte raddrizzatore (lato D501 D505) alla presa siglata 600V del trasformatore T101. Suggerisco, a seguito tale modifica, di ripassare la neutralizzazione.

ATTENZIONE : il manuale avverte anche sulla possibile eccessiva dissipazione dei finali.

Ho altresì inserito un fusibile di protezione, in adatta custodia isolante, sul collegamento che porta dal condensatore di filtro C101 al bocchettone J101, completando l'opera dal lato Tx, con l'inserimento di una robusta impedenzina RF da 3 mH del tipo Geloso 557 o simile, inserita tra il lato uscita del pi-greco (L21-VC3) e la massa. Il solo compito di tale impedenza, in caso di perdita nel condensatore di blocco HV, é quello di scaricare gli 800 V a massa (altrimenti li ritroveremo di filato sul bocchettone d'antenna !), permettendo così l'intervento del fusibile di protezione ; in tutti gli altri casi, RF compresa, é come se non ci fosse (1).

Analogamente un fusibile da 16A é stato inserito sull'alimentazione filamenti (sa mai ...) nel collegamento tra le prese di T101 siglate 0V (in basso nello schema).

Ho stabilizzato con tubo OB2 la tensione negativa di polarizzazione inserendo la valvolina a gas (anodo a massa) al posto della R516, riducendo la resistenza R513 a 4,3 KOhm (ne avevo una surplus che faceva al caso, di buona dissipazione ed oltretutto al 5%) ; il trasformatore all'accensione fornisce una tensione sufficiente alla ionizzazione ; il bias a regime passa a -108 V, sarà bene ritoccare la corrente a riposo dei finali.

Non ho invece provveduto a stabilizzare i +150 Vgs per il P.A., il cui circuito, alimentando la maggior parte delle valvole, presenta un notevole assorbimento. Una buona spruzzata di vernice trasparente su ambo i lati della basetta e su tutto il lato inferiore dello chassis alimentatore, e comunque ove NON vi siano contatti in vista (come commutatori, ecc.) aiuta a prevenire eventuali perdite di isolamento e conseguente arco voltaico dagli effetti imprevedibili, come la "cottura" del trasformatore di alimentazione, che costa caruccio.

REGOLAZIONE ECCITAZIONE DEL DRIVER

La tensione di griglia schermo di V5 é stata resa variabile sostituendo la R33 con un potenziometro a grafite (di quelli vecchia maniera) da 500 KOhm con una resistenza da 1500 Ohm in serie al cursore, posizionato sul pannello posteriore, accanto a VR8 "CARRIER" ; per il cablaggio non occorrono grosse acrobazie, dacché deriva i +300 V dal lato freddo del trasformatore d'uscita, nella parte superiore dello chassis, e soprattutto raggiunge la g.s. attraverso il collegamento con R110 accessibile sul lato superiore dello stampato, senza bisogno di passare fili tra gli stadi RF, che potrebbe creare non pochi problemi ; ad ogni buon conto, bypassare con un buon condensatore da 10.000 pF. L'introduzione di tale comando non si è però rivelata troppo efficace.

 ALLARGAMENTO "GRID" TUNING

Uno degli obiettivi prefissi con questa serie di modifiche, é stato quello di poter operare sulle gamme WARC/79 oltre a quelle originarie, determinate in modo abbastanza rigido dalla struttura progettuale dell'apparato. Questo sarà possibile, accettando peraltro lievi riduzioni nelle prestazioni. La corsa del comando "GRID", assai dolce, corrisponde infatti ad un'escursione piuttosto limitata nelle frequenze dei circuiti oscillanti, a differenza di quanto avviene nei corrispondenti comandi preselector, exciter tune, driver, ecc. di altri apparati aventi ampia escursione di banda, ma adeguatamente demoltiplicati. Le due sezioni di maggiore capacità del variabile VC1, originariamente sono impiegate nella sola gamma degli 80 m, nei due stadi mixer e driver, attraverso i condensatori rispettivamente C30 da 350 pF e C37 da 300 pF, inseriti da S1f ed S1g. Ho eliminato tali condensatori, mentre le predette due sezioni di VC1 sono state parallelate alle sezioni principali, mediante due ponticelli in rame argentato da 1,2 mm in testa al variabile. La modifica é più facile da realizzarsi che da descriversi, la parte noiosa é il riallineamento delle induttanze su tutte le gamme, oltre adattarsi ad un comando un po' meno dolce (2).

Come tocco finale, ho spostato i trimmers a mica TC1 TC2, originariamente collocati sotto lo chassis (in posizione davvero poco felice) ed operanti solo in 40 m, direttamente sulle predette due sezioni di elevata capacità del variabile VC1, ove operano su TUTTE le bande ; l'allineamento diventa un po' più laborioso, ma per contro più accurato, cosa apprezzabile soprattutto nelle varie sottobande dei 10 m. Ad evitare autooscillazioni nella banda dei 40 m, debbono rimanere inserite, sui corrispondenti contatti di S1f ed S1g le resistenze di smorzamento R73 ED R72, DA 10 KOhm.

PRESA VFO ESTERNO

Questa parte è stata pensata in funzione dell'adozione di un VFO esterno, preferibilmente del tipo sintetizzato, soluzione più che proponibile date: a) la sostanziale indipendenza funzionale ed elettrica di tale variante circuitale dal restante complesso dell'apparato ; b) la vasta disponibilItà dei più diversi tipi di tali accessori sia come schemi e relative modalità di comando ed operative, sia come kit o complessi montati. Per tale motivo non insisto sui relativi particolari.

NB: essendo nel frattempo passato all'uso di altro apparato, tale soluzione non l'ho poi effettivamente adottata, limitandomi ad effettuare alcune prove seguite da sito positivo, con l'impiego di un semplice VFO esterno transistorizzato già in mio possesso.

Occorre anzitutto descrivere le conversioni di frequenza originariamente adottate, riportate in tab. 1. Si é ritenuto, quando in uso, far lavorare il VFO esterno, preferibilmente come detto del tipo sintetizzato, direttamente sulla frequenza pre-mixata (V3 / S1c-d / L3-L6), pertanto la connessione del cavetto schermato, che connetteva lo zoccolo "AUX" J9 a C802, é stato spostato dopo il filtro passa basso PB-1044, collegandosi ora direttamente all'uscita del medesimo (C605 / R602) in modo da consentire l'iniezione (da VFO) o il prelievo (per frequenzimetro) di qualsiasi frequenza del range direttamente sulla griglia 1 di V3, che in tal caso opera solamente come amplificatrice (analogamente a quanto avviene in 80 e 20 m) causa contemporaneo spegnimento dell'oscillatore interno a quarzo ; Infatti occorre intervenire sui collegamenti del commutatore S8 e di J9, in modo tale da spegnere il VFO interno e l'oscillatore a quarzi ; a tal fine l'alimentazione di quest'ultimo, anziché direttamente dai +9 V, é derivata direttamente dall'estremità del passante C420, che fuoriesce dallo scatolino del VFO ; e così pure (per comodità) l'alimentazione del circuitino VR6-VR7 corrispondente al "CLARIFIER" (che sarebbe comunque inattivo quando é spento il VFO interno) ; sarebbe comodo altresì poter attivare contestualmente l'oscillatore esterno, eventualmente mediante un relé reed azionato da un segnale di consenso via J9 (2).

OSCILLATORE A QUARZI

Per rivitalizzare un po' tale circuito (impiegante in tutto ben 1 transistor), il cui segnale si é affievolito assai nelle bande alte, ho ridotto la resistenza di emitter R203 applicandole in parallelo una ulteriore resistenza da 150 Ohm.

Modifica ideata ma mai tentata : sostituzione del commutatore dei quarzi opzionali per la banda dei 10 m. con uno comprendente anche le posizioni per le bande WARC

segnare sul pannello le nuove posizioni

sistemare la zoccolatura x 3 nuovi quarzi

AGC SLOW IN SSB

Mettere a massa, attraverso la posizione "SSB" del commutatore "FUNCTION" S3a, rimasta libera, il terminale positivo di un condensatore il cui valore é da stabilire per tentativi nel range 300.000 pF - 1 microFarad, in base al ritardo desiderato ; l'altro terminale va collegato alla linea dell'AGC, nel punto di collegamento con C124, a ridosso di V104 ; commutando tra la posizione "SSB" e quella "CW", che rimane originale, cioé alquanto "fast", ci si può rendere conto della differenza ; in alternativa si può "abbrutire" il frontalino con un microinterruttore dedicato ; occorre inoltre inserire un diodo (del tipo per piccole correnti) in antiparallelo (catodo, segnato con "+", al morsetto positivo) allo strumento S-meter, ad evitare qualche sventola nel passaggio Rx/Tx in grado di mandare la lancetta oltre i limiti della scala.

RECEIVE ONLY

Questo apparato possiede una caratteristica davvero interessante : l'accensione dei filamenti del Tx, alcuni in serie tra loro (probabile retaggio dell'alimentatore da batteria DC 200/250), ha un circuito indipendente, evidenziato sul lato destro dello schema (V4, V5, V6, V7, V107), che ben si presta ad essere separato dalla parte Rx. A tal fine ho individuato la sezione del commutatore S6 che in "OPER" connette S3b con R76 e C85, la cui unica funzione sembra essere quella di impedire che la pressione casuale del tasto telegrafico mandi in Tx ; ovviamente, ciò non potrà accadere a valvole spente ; ho pertanto reso fissa la precedente connessione, destinando tale sezione di S6 (peraltro abbastanza robusto) al sezionamento dei filamenti parte Tx. Ciò sembrandomi più economico (oltre che ecologico) spegnere la parte trasmittente qualora si decida di fare solo ascolto ; inoltre prolunga la vita dei tubi, malgrado il perdurare della presenza di Va e Vgs che evidentemente non sembra sollecitarli stante comunque la condizione di interdizione data dalla presenza dei –108Vg1, e contribuirebbe anche a risparmiare la batteria in caso di un eventuale uso campale. Naturalmente presuppone una "tattica" operativa consistente nel preriscaldare le valvole della sezione Tx al momento opportuno (se in aria c'é qualcosa di davvero valido, ne avremo tutto il tempo, siamone certi !)

VARIE Tx

- Infilare 2-3 perline in ferrite nel conduttore che va dal PA al relé d'antenna RL1, ed altrettante da questo al bocchettone J6 (anti TVI).

- Diodo LED "on air" : ai capi dell'avvolgimento del relé RL2, con in serie una resistenza da qualche KOhm ; posizionare secondo i propri gusti (da me esce sul pannello frontale, tra "RF/AF-GAIN" e la manopola del VFO).

- Sostituzione dello schermo della 7360, valvola di non proprio facile reperibilità, con uno più alto, che protegga maggiormente la valvola (costosetta) da eventuali urti.

- Aggiunta sul retro di una presa microfonica (jack RCA), collegata con cavetto schermato direttamente al bocchettone "MIC" ; originariamente per introdurre un segnale CQ automatico, ma può servire per prelevare l'ingresso audio per esami oscillografici.

VARIE Rx

- Un cupo ululato, occorrente con "AF GAIN" un po' elevato, specie in AM, mi mette in guardia circa la microfonicità della valvola V102 ; ripassare le saldature dello zoccolo, isolamento antivibrante in gomma, ed altri accorgimenti del caso.

- Aggiunta sul retro, del bocchettone per Rx esterno (basta uno spinottino piccolo tipo RCA) collegata con cavetto RG178 alla conessione del relé d'antenna RL1 con L12 e C306 (calibratore) ; può "mangiare" un po' di segnale.

- Personalizzazione della manopola VFO, appesantita e bilanciata, liberata inoltre del feltrino posteriore, così da risultare più scorrevole ; sempre per mia comodità, ho tolto il pernetto, scavando un po' con una fresa per potervi roteare l'indice.

- Attenuazione degli acuti nell'audio RX, attivato in parallelo all'ANL approfittando di una via libera nel doppio deviatore posto sul retro del potenziometro VR1, mettendo a massa attraverso un condensatore da 100.000 pF l'anodo del finale BF (pin 6 di V101) ; tale collegamento si effettua più comodamente dal primario del trasformatore d'uscita T1.

- Per migliorare un po' l'acustica (assai metallica) del box alimentatore ed altoparlante, ho riempito con una discreta quantità di lana di vetro lo spazio che restava tra esso ed il complesso impedenze / capacità di livellamento.

ATTENZIONE

Mi sembra corretto, non offuscante l'immagine dello sperimentatore, indicare le modifiche non andate a buon fine, come la "cottura", non a microonde ma alle .. HF, di un preamplificatore a semiconduttori per 10-15 m incautamente inserito sullo stadio d'ingresso Rx, non ricordando che i relativi circuiti accordati sono comuni con il driver Tx, perciò sottoposti a 120 V RF pp.

Inoltre avevo inserito un paio di resistenze apparentemente di adeguato wattaggio in serie ai filamenti delle valvole finali RF in teoria per proteggerli meglio ed allungarne la durata ; in pratica le resistenze scaldando aumentavano di valore, riducevano ulteriormente la corrente di filamento dei finali, quasi azzerandone la resa, così da ritenerli precocemente esauriti ... rimosse le resistenze, tutto è tornato normale (feb. 2002)

 

PER CONCLUDERE ...

Se qualcuno vorrà cimentarsi in queste od altre modifiche, mi farà cosa gradita mettendomi al corrente ; ringrazio inoltre quanti con assistenza materiale (parti di scarsa reperibilità) e morale (suggerimenti, riviste, ecc.) mi hanno aiutato nell'opera. Resto naturalmente a disposizione per eventuali commenti ed anche (gradite) critiche.

NOTE :

(1) circa le protezioni HV, vedere ad es. :

RSGB Radio Communications Handbook ed. 1976

Amplificatori con tubi TV-riga in Radio Rivista 6/70 p. 261

(2) ulteriori modifiche suggerite (da provare e verificare) :

- Introdurre una demoltiplica appropriata sul comando "GRID", intervenendo dall'interno, senza perciò rovinare l'estetica del pannello frontale.

-Stabilizzare con zener di adatto voltaggio e potenza le tensioni di griglia schermo delle finali.

- Sostituire il relé d'antenna RL1 con uno coassiale.

- Ottenere tutte le alimentazioni di bassa tensione da un banale alimentatore a 9 V DC, seguito da integrato stabilizzatore, in grado di alimentare anche eventuali accessori esterni (frequenzimetro, VFO del tipo a PLL, ecc.) ; infatti l'alimentazione BT originale, ricavata dai +150 V tramite resistenze di caduta (R55 ed R75), non é assolutamente in grado di fornire l'intensità di corrente richiesta ; non l'ho fatto per ragioni di compattezza, essendo arduo ricavare sul cavo di alimentazione e sui bocchettoni J7 - J101 l'ulteriore collegamento necessario.

- Un led per indicare corrente di griglia (il led, a differenza degli indicatori a lancetta, è per sua natura privo di inerzia meccanica, come pure l'occhio magico adottato per indicare il livello di modulazione sui TX Geloso di un tempo !)

tab. 1

QUARZI E CONVERSIONI

BAND m.

XTAL MHz

Fv (vfo) + or -

V3 MHz =

SSB U/L + or -

Fw (work) =

USB/ LSB

dFw/dFv (*)

SCALE

Add band

80

-

-5.0 5.5

-5.0 5.5

+9L

4.0 3.5

LSB

-

BLACK

-

40

11.0

+5.0 5.5

16.0 16.5

-9U

7.0 7.5

LSB

+

RED

-

30

14.0

+5.0 5.5

19.0 19.5

-9L

10.0 10.5

USB

+

RED

Add

20

-

+5.0 5.5

+5.0 5.5

+9U

14.0 14.5

USB

+

RED

-

17

32.5

-5.0 5.5

27.5 27.0

-9L

18.5 18.0

USB

-

BLAK

Add

15

35.5

-5.0 5.5

30.5 30.0

-9L

21.5 21.0

USB

-

BLAK

-

12

39.0

-5.0 5.5

34.0 33.5

-9L

25.0 24.5

USB

-

BLAK

Add

10(a)

42.5

-5.0 5.5

37.5 37.0

-9L

28.5 28.0

USB

-

BLACK

Opt.

10(b)

43.0

-5.0 5.5

38.0 37.5

-9L

29.0 28.5

USB

-

BLACK

-

10(c)

43.5

-5.0 5.5

38.5 38.0

-9L

29.5 29.0

USB

-

BLACK

Opt.

10(d)

44.0

-5.0 5.5

39.5 38.5

-9L

30.5 29.5

USB

-

BLACK

Opt.

 

(*) segno di dFw/dFv ; nelle bande contrassegnate con (-) ad un incremento della frequenza VFO (Fv) corrisponde una diminuzione della frequenza di lavoro (Fw)

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