Tests and final considerations
Alcuni suggerimenti per le prove, e considerazioni finali
The multiband operability of
the IEK Antenna can be achieved simply switching the
only tapped coil ; there are no capacitors (that means, at least in theory,
more power capability !) ; switching may be manual, by lowering and raising the
antenna because of its small size and weight, or remote, by means of relais or other.
IEK Antenna test range
Antenna IEK – zona di
prova
L’operatività
multibanda dell’Antenna IEK può essere conseguita
semplicemente commutando delle prese sull’ avvolgimento
; questo ovviamente è facile, in quanto vi è un’unica bobina da commutare e non
vi sono condensatori (perciò può anche, almeno teoricamente, gestire notevoli potenze !).
Tale commutazione può essere effettuata
mediante relais, o simili (di idonea qualità elettrica e meccanica,
adeguatamente protetti contro gli agenti atmosferici) telecomandati dal posto
operativo (stazione).
In alternativa, operando manualmente (ad es.
mediante connettori, spinotti, pinzette a coccodrillo, ecc.) sull’antenna
medesima, raggiunta materialmente mediante scalette o simili, o più
semplicemente riportata sul piano di lavoro mediante un sistema di funi e
carrucola (dato anche il peso e le dimensioni relativamente ridotte), indi
nuovamente issata, con il medesimo sistema, in posizione operativa. Questo è
certamente possibile anche con la semplice sostituzione di un’Antenna IEK monobanda con un’altra, adatta alla nuova banda.
For a
more extended frequency range, which may require excessive tuning compromises,
considerate the construction of more antennas, one for each band or group of
bands, which could be interchanged.
Qualora il campo
di frequenze desiderato fosse troppo esteso, così da spingere ad
affinamenti e compromessi eccessivi, prendere in seria considerazione la
realizzazione di ulteriori antenne (una o più) per le
altre gamme
In addition, due to its serial circuital
configuration, two or more antennas suited for different bands, could be put in
parallel on the same line with no commutation needed, as in ordinary dipole
antennas, with no power subtracted from the antenna in use by the other(s) not.
(This idea by Max, IK8TEA)
Inoltre, per via della
particolare configurazione circuitale adottata, del tipo seriale, due o più
antenne adatte per bande differenti, potrebbero essere messe in parallelo sulla
medesima discesa, senza bisogno di ricorrere a commutazioni, come per i dipoli
ordinari, senza che vi sia sottrazione di potenza da quella in uso verso altra/altre che non lo fosse/ro.
(Idea originale di Max, IK8TEA)
Infatti
ad una determinata frequenza fuori dalla gamma operativa di taratura, il
presentare un corto-circuito (impedenza pari a zero, o comunque molto bassa) o
un circuito aperto (impedenza al limite infinita, o comunque assai elevata)
dipendono molto dalla particolare rete di alimentazione adottata per l’antenna.
I
sistemi di alimentazione seriale dell’ Antenna IEK, come pure della “Pasqualina” di Patrizio IS0FQK (http://xoomer.virgilio.it/is0fqk/I_miei_hobby.html), non presentano contatto elettrico tra conduttore
centrale e massa attraverso la bobina, salvando per così dire le frequenze più
basse (che incontrerebbero una bassa XL,
non possono andare a massa attraverso di essa), mentre quelle più elevate
incontreranno nella bobina stessa una XL
alta, che pertanto le blocca. Entrambe le frequenze poi, quando pure raggiungessero
i cilindri, non sarebbero irradiate essendo il sistema predisposto per irradiare solamente una frequenza differente.
Things in the real world may be more complex than says the theory, which
obviously abstracts from many factors, such as residual inductance and
capacitance from the unused turns of the coil, self-induction (with the
respective phases) etc. ; all that requires the better
care.
All those factors, if combined also with a poor decoupling of the line,
can give unpredictable tuning and bad performances.
Nella realtà, le
cose possono non essere semplici come parrebbero in base all'analisi teorica,
che almeno in prima analisi astrae (per dare un rilievo più nitido ai concetti
di base) da una serie di fattori interagenti in modo complesso ed in misura
variabile, pertanto di non facile valutazione preventiva ;
quali induttanza delle spire residue sino alla loro terminazione S3,
correnti che le percorrono, effetto delle capacità parassite, f.e.m. da esse autoindotte (con
le rispettive fasi !) sulle altre spire, ecc. ; per tutti questi motivi
la collocazione ottimale delle prese sull'avvolgimento può discostarsi anche
notevolmente da quanto ipotizzabile, rendendo necessari ulteriori passaggi di
affinamento della messa a punto, isolare gruppi di spire, o cortocircuitarle,
ecc. ; da sconsigliare quest'ultima operazione in
quanto introduce perdite per correnti parassite ; comunque per tale motivo,
tutti questi aggiustamenti sono da farsi con estrema accortezza.
Tali fattori residuali, se combinati con
un disaccoppiamento inefficace della linea (vedasi
suggerimenti di carattere generale), rischiano di creare una variabilità tale
da rendere imprevedibile l'accordo e le prestazioni su alcune bande ! Problemi di questo tipo si verificano
certamente anche con le classiche antenne Hertziane, e sono troppo sovente
"disinvoltamente trascurati, anche se a torto".
Difficulty
of comparative tests between different antennas.
(Dipole
v/s vertical G.P., v/s Magnetic loops, etc.)
Testing an antenna is often not so
easy … in most cases, you feel that
one antenna is going, rather than be aware basing it on facts.
Difficoltà delle prove comparative tra antenne
differenti.
(Dipolo sulla G.P. verticale, sul Loop magnetico, ecc.)
Provare un’antenna è
sovente tra le cose più difficili … il più delle volte, si ha la sensazione che un’antenna vada, più che
una consapevolezza basata su fatti.
Testing an HF antenna by the means of
scale models is not quite exhaustive on its behaviour in a real environment, especially if surrounded
by masses of various materials (inerts, metallic,
dielectric and or magnetic, etc.) ; and mainly the ground itself (1).
Provare un antenna HF mediante modelli in scala, non è sempre esauriente sul suo comportamento in condizioni reali, specialmente se circondata da masse di materiali di varia natura (tanto quelli inerti ma specialmente quelli metallici o comunque dotati in misura sensibile di proprietà elettriche, dielettriche, o magnetiche) ; tra questi principalmente il suolo stesso (1). Non a caso i casi prospettati dalla fisica ipotizzano sovente un ideale “sistema isolato nello spazio e non soggetto a …” (campi influenze di varia natura) ; un altro esempio significativo è dato dai rilevamenti radiogoniometrici navali, da effettuarsi come da manuale al fine della massima precisione, con le masse specialmente ferrose della nave sistemate in una posizione predeterminata (quella di riposo) ; scegliendo inoltre per quanto possibile la sorgente di riferimento (radiofaro) in modo tale che le onde e.m. non abbiano ad attraversare la costa o tratti di terraferma specie se caratterizzati dalla presenza di masse montagnose (particolarmente se costituite da minerali ferrosi) ecc... Tutto ciò è indicativo delle possibili distorsioni del campo e.m. allorché ci si discosti, come sempre avviene nella pratica, dalle condizioni ideali.
For a comparative test, two or more
HF antennas switched from the same station, are in general too close not to
influence each other ! Then the ones not in use should be lowered,
but this may require time and propagation meanwhile may change …
Per una prova comparativa, due o più antenne HF operate mediante commutazioni dalla stessa stazione sono in genere troppo vicine l’una con l’altra per non influenzarsi a vicenda ! Pertanto quelle non in uso dovrebbero venire ammainate, ciò però richiede del tempo, durante il quale le condizioni di propagazione possono mutare …
Tests performed with other local or
near stations, may be often not significant because of the more determining
influence of vertical pattern characteristics, and various disturbing factors
of urban or orographic origin.
Le prove esperite con
stazioni locali o comunque vicine, non sono in genere
significative per la più decisiva influenza che vi rivestono le caratteristiche
del diagramma di radiazione nel piano verticale, e dei fattori perturbanti di
origine urbana o orografica.
Tests performed with more distant or
DX stations, especially for example in a round-table QSO, may also be less
significant because of :
- differences among the various
stations in distance, geo-morphological, environmental, and working conditions
such as antennas used and their polarisation, etc.
- differences on sensitivity and bandpass of receivers,
and un-accuracy and un-normalization of S-meter’s readings (2)
- intervening
changes in propagation, with the same correspondent at different changeovers
- different
paths to / from a distant station among
Le prove esperite con
stazioni più distanti o DX, particolarmente ad esempio in QSO circolari,
possono ancora essere scarsamente significative per via di :
- differenze tra stazioni nella distanza, condizioni geomorfologiche ed ambientali, oltre che di lavoro quali tipo delle antenne usate e loro polarizzazione, ecc.
- differenze nella sensibilità e banda passante dei ricevitori, scarsa accuratezza e non normalizzazione delle scale degli strumenti S-meter (2)
- intervenuto cambiamento nelle condizioni di propagazione, con il medesimo corrispondente ai vari passagi
- cammini d’onda da o verso una medesima stazione distante, sensibilmente differenti anche tra stazioni abbastanza prossime (tra quartieri diversi della stessa città e persino tra isolati accanto !)
Some
other suggestions – altri suggerimenti
Suggerimenti di Stefano
IK5IIR : "
Ripetiamo che
se avrete la possibilità di montare l'antenna ad almeno 3 o
Un banalissimo
accessorio, utile per la messa a punto e le prove (da utilizzare ovviamente al
buio), come usavano gli OM degli anni '50, può essere rappresentato dal
debole bagliore di una lampadinetta al neon,
oppure un tubo fluorescente, anche di quelli piccoli costituenti le cosiddette
“lampade a basso consumo”, che posto in
prossimità dell’antenna quale sensore del campo elettrico (D), ci
fornirà col suo accendersi con maggiore o minore luminosità, un’indicazione
relativa proporzionale all’intensità del campo stesso. Come pure un sensore del
campo magnetico (B), costituito da alcune piccole spira connesse,
attraverso un diodo rettificatore ed eventuali altri circuiti accessori, ad uno
strumento idoneo, che potrebbe essere anche il tester.
Questo
accorgimento può rendersi utile anche per verificare il grado di disaccoppiamento tra antenna e cavo lungo i vari tratti di
questo, accertando la presenza o meno di RF ove non sarebbe desiderabile, cioè
appunto lungo il cavo di discesa e dentro lo shach.
Vedi al proposito le interessanti esperienze di I2BWK su Radio Rivista n. 6/2004
Altre eloquenti
indicazioni sembrano potersi trarre dalle immagini relative
alle prove effettuate, dal sito : http://associazioni.comune.fi.it/ari/archivio/antenna_eh/index.htm
Note bibliografiche :
(1) The A.R.R.L.
Antenna Book (Chap. 2) - A.R.R.L. 1970
M.Miceli I4SN – Radioantenne (Cap. 2) – ed. Ediradio 1990
Riflessioni sulle antenne verticali (e pseudo angolo di Brewster) - in Radio Rivista 10/1987
da QST Jul, 1987 rielabor. da S. Pesce I1ZCT
(2) R. Briatta I1UW – Calibratore per S-meter - in RadioKit Elettronica 01/2006
L. Tabaracci IK5MFD – La forza del segnale, l’S-meter - in Radio Rivista 03/1995
F.Fois I0KWY – S-units, tentativo di prevedibilità - in Radio Rivista 05/1991
M. Miceli I4SN – Il metodo RST ? riposi in pace ! - in Radio Rivista 11/1982