Abbigliamento in Emergenza

By IK4UQV Alberto Ziveri

Ho pensato di proporre agli amici della Sezione qualche suggerimento su come attrezzarsi quando occorre essere operativi.

Questo discorso può tornare utile a quanti operano nella Protezione Civile, fanno assistenza ai rally, vanno a caccia o fanno attività all’aperto. Il discorso può comunque tornare buono a chiunque per qualsiasi situazione.

Il primo concetto da ricordare è "come è fatta la cipolla": il segreto è vestirsi a strati, aggiungendo o togliendo strati secondo necessità. Il primo strato è quello della biancheria intima, si passa poi alla maglietta, quindi al maglione ed infine alla giacca a vento.

Premesso che quello che si è sempre fatto va comunque bene, ma che forse si può fare di meglio perché esiste qualche nuova idea, cosa occorre di solito sono:

- Scarponi: le pedule leggere, alte almeno sino alla caviglia, che risparmiano dolorose storte, con buona scolpitura della suola, meglio se in materiale che non lasci entrare l'acqua, ritengo siano un buon compromesso, anche se esistono scarponi in cuoio che sarebbero da preferire. Per la scelta, meglio prenderle almeno mezzo numero in più, in modo da portare calze spesse senza stringere troppo. Devono calzare avvolgendo bene il piede in modo da evitare lo scorrimento del piede all'interno della calzatura durante le discese. Si evitano così le vesciche. Prima dell’acquisto provare il capo con cura.

- Calze: l’ideale è il tipo misto lana e fibre sintetiche. Devono dissipare l’umidità del piede e mantenere il piede il più asciutto possibile.

- Copricapo: la testa dissipa 1/3 del calore corporeo per irraggiamento. Deve permettere, secondo la stagione, il corretto mantenimento della temperatura corporea. D’estate può bastare una semplice fascia di materiale spugnoso, anche se un cappello leggero con la visiera è preferibile; col freddo è preferibile un passamontagna in pile (è un materiale sintetico a base di poliestere, leggero, con ottime caratteristiche di traspirabilità, buon isolante termico, relativamente economico, idrorepellente ma non impermeabile, se bagnato asciuga in poco tempo; esiste anche una versione più densa in grado di tenere il vento ma con costi meno convenienti) in grado di mantenere le orecchie calde. La visiera è sempre una buona cosa; la fascia assorbente evita che il sudore scenda dalla fronte e cada sugli occhiali. Per l’estate il massimo è un cappello in tela con la fascia assorbente all’interno.

- Occhiali: sono molto importanti per prevenire danni agli occhi. In inverno devono riparare dal riverbero della neve. Sono da preferirsi quelli con protezioni laterali per il vento. In genere quelli meno fragili sono da preferirsi. Utile un cordino per tenerli al collo quando non indossati.

- Guanti: se necessari, sarebbero da preferire le manopole in lana infeltrita (moffole), che tengono ben calde le dita e costano poco. Hanno il difetto di non permettere grande manualità. In alternativa esistono buoni compromessi di guanti di pile.

- Maglia intima: quelle preferibili sono in polipropilene o capilene. Sudando, portano il sudore all’esterno mantenendo asciutta la pelle. Hanno il difetto di durare poco "inodori". Le T-shirt in cotone restano bagnate a lungo.

- Maglia: preferisco capi in fibra sintetica. Hanno ottime caratteristiche di traspirabilità e di tenuta al vento, sono leggerissimi. Non tengono la pioggia.

- Maglione: i capi in pile sono quelli consigliabili. La lana, più pesante, se si bagna, ha il problema di impiegare molto tempo per asciugare.

- Giacca a vento: l’ideale è un capo in materiale traspirante, meglio se con cappuccio, e con imbottitura in pile staccabile. Esistono materiali simili con nomi diversi, tutti di costi ragguardevoli, (...) tiene il vento ed è impermeabile all’acqua. Camminando su strada piana e con sotto capi traspiranti, non si avverte il bagnato del sudore. Andando in salita si evidenziano i limiti. Altri capi, come il comunissimo capo in nylon, essendo impermeabili, non permettono l’eliminazione dell’umidità del corpo, e ci fanno sentire bagnati anche stando fermi.

- Pantaloni: per l’inverno consiglio pantaloni in pile con sopra capi di fibra traspiranti ma resistenti al vento, o pantaloni da sci; per l’estate sono sufficienti i capi traspiranti resistenti al vento. In caso di pioggia forte occorre coprirsi con pantavento.

- Panta-vento: vale lo stesso discorso della giacca a vento. Materiale impermeabile, poco costoso, ha il limite di fare sudare. Essendo però meno probabile l’uso di tale capo, e la sua più probabile rottura su rovi e spine, forse vale la pena economizzare usando capi in nylon.

- Ghette: sono particolarmente utili per camminate in mezzo alla neve alta e sull’erba alta bagnata. Evitano alla neve di entrare all’interno dello scarpone ed alle gambe di bagnarsi. Il tipo consigliabile è in cordura, resistente ai rovi, non troppo costoso, con allacciatura laterale o posteriore, che evita il diretto insinuarsi della neve attraverso la cerniera.

Altri accessori:

- Zaino: il tipo consigliabile deve avere spallacci imbottiti, cintura addominale (lo zaino va caricato sulle anche più che sulle spalle), meglio se senza tasche laterali e cinghie inutili (dà meno problemi passando in mezzo a ostacoli). Dovrà essere in grado di contenere i capi di abbigliamento non in uso, cartografia, borraccia, viveri, torcia elettrica, coltello multiusi, piccolo pronto soccorso, bussola, radio ed accessori (batterie di scorta), qualche cordino, bastoncini telescopici, salviette imbevute, bandana, sacchetti di plastica.

- Borraccia: chiunque si sposta autonomamente ha necessità di portarsi al seguito una certa quantità d’acqua. Una quantità indicativa, con attività non troppo pesante e non sotto il sole battente, è di circa 1,5 litri/giorno. Il tipo di borraccia consigliabile, per ingombri e peso, è una bottiglia d’alluminio con l’interno vetrificato, o in plastica, tappo ermetico a vite, meglio se con imbottitura termica che evita al contenuto di gelare o di riscaldarsi troppo (evitare tappi "a macchinetta" che, secondo la "Legge di Murphy", si aprono sempre nel momento sbagliato).

- Viveri: quello che di solito mi porto al seguito è quanto mi basta per sopravvivere ed operare anche non trovando il ristoro che mi aspetto. I viveri li scelgo tra i più calorici e meno pesanti. Per esempio, le mele sono ottime, anche come integratore salino. Essendo ricche d’acqua, pesano molto. Preferisco a loro la frutta disidratata, le noccioline, la cioccolata, le compresse di integratori salini. Evitare gli alcolici.

- Torcia elettrica: il tipo più utile operativamente, escludendo fari a lunga gittata pesanti e poco pratici, è la lampada frontale. Con poco peso, permette di dirigere il fascio luminoso ove si sta operando.

- Coltello multiuso: è sempre meglio averne uno al seguito con almeno una lama, un paio di forbici, un apribottiglie, un apriscatole, un seghetto.

- Pronto soccorso: si dovrebbe sempre portare al seguito quanto occorre per la disinfezione delle piccole ferite da escoriazione (disinfettante, cerotti, cotone idrofilo..).

- Bussola: consiglio caldamente il tipo goniometrico.

- Bastoncini telescopici: occupano poco spazio, pesano poco, possono risolvere diverse situazioni difficili. Aiutano a camminare, possono agevolare i rientri in caso di storte e, con il cordino, anche in caso di fratture (doverose "corna"….).

- Salviette imbevute: sono un pratico sistema di "igiene portatile". Dimostrano la loro utilità in diverse occasioni, anche se il loro peso si fa sentire.

- Bandana: è un grande fazzoletto che può venire buono per ripararsi la gola dal vento, la testa dal sole, il naso da eccessiva polvere, ecc..

- Sacchetti di plastica: servono a molte cose: separare i viveri dal resto, contenere i rifiuti per riportarli a casa, separare capi bagnati dal resto, riparare lo zaino in caso di pioggia prima che si appesantisca d’acqua, ecc..

Infine un piccolo parere personale: esistono molte sostanze biodegradabili che non sto ad elencare. Una volta lasciate sul terreno, biodegradabili o no, fanno "sporco". E’ molto meglio riportarle a casa e farle smaltire correttamente più che lasciarle sul "campo" a ricordo di chi vi è passato.

Spero con questo di avere dato qualche utile suggerimento. Sono sempre a disposizione per ogni chiarimento e suggerimento.

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