| Unione Europea | Repubblica Italiana | Regione Marche | Provincia di Macerata | | Comune di Pievetorina |


ABITANTI: 1.380
ALTEZZA s.l.m. mt. 470
SUPERFICIE: Km2 74,5
C.A.P.: 63026
DISTANZA DA MACERATA: Km 50
PREFISSO TELEFONICO: 0737
MUNICIPIO: 0737-51202 Via Rona, 126
CARABINIERI: 0737-518031
POLIZIA MUNICIPALE: 0737-518022
POSTE ITALIANE: 0737-518314
POSTI TELEFONI PUBBLICI: Alimentari Fronzi Via Roma. 56 Tel.0737-518020
                                        Bar Vergari Mattioni P.za S. Maria Assunta, 2 Tel.0737-518156
                                        Orario: feriale 08:30 ÷ 12:30 – 15:00 ÷ 19:00
                                                  festivo 08:30 ÷ 12:30

FRAZIONI: Appennino, Capodaqua, Capriglia, Casavecchia, Fiume, Gagliole, Giulo, Piecollina, Seggiole
                Val Sant'Angelo, Vari.

CALENDARIO DELLE MANIFESTAZIONI:
Agosto: 8-9-10 Sagra " De Lu Porcu in località Casavecchia
            14-15 Sagra dei Pesce
Settembre: 1a domenica Sagra dei Gamberi di Fiume


Sta tra Marche ed Umbria, nell'entroterra maceratese a quasi 500 mt. s.l.m., Pieve Torina. Sta nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, al centro di un comprensorio pedemontano annegato da verde intenso, che guarda i "monti azzurri" e Camerino. Nella sua gente e nei suoi abitanti ritrovi i caratteri antichi d'una terra di confine, percorsa dai popoli protoitalici diretti dalle valli umbre alle piane adriatiche, dai pastori e dai greggi nomadi, dagli Etruschi e dai Romani inseguiti da Annibale dopo la battaglia del Trasimeno, dai Longobardi di Spoleto e dai monaci Benedettini, dai Francescani e dai pellegrini d'ogni epoca in cammino per Loreto e per Assisi.
Una terra discreta, sconvolta da eserciti di Principi e Duchi e rasserenata dal succedersi, senza scampo, del sole e della luna.
Ci sono mete, come Pieve Torina, che si trovano fuori e discoste. Ma è come fossero dentro, nell'intimo di ogni viaggiatore attento.
E l'armonia dei paesaggio, dalle valli sottili che si fanno colline prima e montagne poi, s'addensa in originale equilibrio ambientale, storico ed artistico di testimonianze inattese, necropoli umbro-picene e castelli medievali, templi rinascimentali e chiesine rurali, centri accrocchiati e storie avvincenti che soffiano come un vento leggero e misterioso.
Il Capoluogo:
Sormontata dalla trecentesca torre campanaria, la Plebale è uno dei monumenti di maggior rilievo.
L'antica struttura duecentesca dell'abside poligonale è stata successivamente abbassata facendone tempio a tre navate interamente affrescate dalla scuola camerinese di Cola di Pietro.
Ladiacente parrocchiale di Santa Maria Assunta, settecentesca, conserva una tela del Savonanzi (1636). Nella Pinacoteca di San Giovanni della Rocca sono custodite, tra l'altro, una tavola di Andrea de Magistris (1540), tele del Pellegrini (1617) e pala d'altare di S. Teodora.
Nel Borgo, nella chiesa gotica di Sant'Agata (con annesso ospedaletto dei "poveri pellegrini") si trovano affreschi del Quattrocento.
ITINERARI:

Nei primi dintorni appena fuori il capoluogo lungo la statale 209, in località Roti, il SANTUARIO DELLA MADONNA DI CARPINETO, affrescato dal Bontulli, risale almeno al Trecento.
Poco più avanti, al bivio con Montecavallo, il SANTUARIO DELLA MADONNA DI CASPRIANO, tempio a pianta ottagonale costruito nel 1587 sul modello (e probabilmente dalle stesse maestranze) di quello di Macereto intorno ad una cappella con l'immagine della Vergine affrescata nel '400 ed annesso palazzo della confraternita.
Per la strada comunale che s'immerge nei boschi, suggestivo è l'itinerario che scopre ANTICO, castello del feudo dei Baschi, e le restaurate frazioni di Gallano e Bazzano.
La valle del S. Angelo:

Lungo il diverticolo della via Flaminia, che da

 Colfiorito raggiunge Pieve Torina, si incontrano i centri di Valsantangelo, con la chiesa di San Vito, Fiume, Giulo, i resti del castello di Prefoglio, il suggestivo Romitorio dei Santi, tempietto pagano con ara e colonne in cipollino, denso di leggende e, sottostrada, il ponte romano a campata unica.
Verso Visso:
Nell'alta valle del Chienti, a Casavecchia, la pieve di S. Oreste del XIII sec. conserva i dipinti, di Durante Nobili e Simone de Magistris, e la chiesina di San Rocco la 'Madonna e Bambino" di Giovanni Boccati.
Capriglia, la cui torre campanaria era parte dell'antica rocca, guarda intensamente Torricchio, castello che conserva l'impianto urbanistico originale, le tre torri, le mura le porte e le viuzze fin sulla chiesina di Santa Caterina in cima al colle.
Appena sopra Capodacqua, che detta i natali al Cardinal Giori, la chiesa di Sant'Angelo di Torricchio dagli altari barocchi, con dipinti di Savonanzi e dell'Angelucci.
A Tazza, nella parrocchiale, ancora affreschi dell'Angelucci e dei Bontulli.
Passata Vari, la cui parrocchiale conserva gli affreschi dell'Angelucci ed una tela di Andrea de Magistris, Appennino lievita sul valico delle fornaci. Appennino presenta la struttura dell'importante castello (perno del quadrilate,ro feudale del Malagotti), la poderosa cinta muraria, la monumentale porta trecentesca, il rincorrersi di vicoli fin sulla sommità ove si staglia la chiesa di San Pietro.
Il Museo della Nostra Terra Nel quattrocentesco convento agostiniano di Sant'Agostino, il "Museo della Nostra Terra" della civiltà agricola e pastorale conserva le testimonianze della gente dell'alta collina e montagna maceratese.
Oltre cinquemila oggetti ed attrezzi esposti in ambienti della casa rurale e delle botteghe artigiane ricostruiti (granaio, cantina, cucina, camera, tessitura, scuola ... ), inseriti in un itinerario che segue i cicli della terra.
Una raccolta unica provvista di ampia documentazione cartacea e fotografica. 
Il mulino dei Fiume, sede distaccata del Museo, dal caratteristico edificio settecentesco con laghetto e cascatelle, ancora funzionante nei suoi meccanismi a palmenti originali, offre una originalissima testimonianza dell'antica lavorazione dei farinacci (orario: martedì - giovedì - sabato 16-18; luglio e agosto lunedì - sabato 16-18; tel. 0737 518032 - 0737 51308).
Riserva Naturale integrale montagna di Torricchio
Oasi di protezione faunistica Istituita nel 1971 dall'Università di Camerino e dal WWF, comprende un territorio montano di 317 ettari con pascoli, prati e boschi. Nella parte bassa sono sviluppati cedui di Roverella e Ornella, nella parte alta faggete. Nei pascoli montani si trovano esemplari di faggi secolari. Tra la fauna: tasso, lepre, scoiattolo, volpe, donnola, faina, starna e cuturnice. Per visite guidate rivolgersi all'Università degli Studi di Camerino.


Testi e foto per gentile concessione di Progetto Italia s.r.l -Cagli (PS) Tel. 0721-781693

Impaginatura a cura di IK6COX Zeno Della Ceca

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