Quest’anno coloro che si recano alla Valleverde di
Pievefavera (Caldarola), avranno una gradevole sorpresa: la stradina
d’accesso è stata finalmente depolverizzata. Senza polvere l’arrivo
e la permanenza sono molto più piacevoli.
La Valleverde si trova sulla riva destra del lago, a pochi chilometri da
Camerino, sottostante il borgo medievale di Pievefavera che quindi si
specchia nelle acque. In questo luogo ventilato il caldo non è mai
eccessivo, inoltre a differenza del mare non ci sono problemi di
parcheggio.
L’attività di “bar - chiosco - trattoria” come ama definirlo il
gestore sig. Fausto Dibiagi, ebbe inizio nel lontano 1954, subito dopo
la nascita del lago artificiale.
L’idea fu di Claudio, il padre di Fausto; all’inizio ben poche
persone si recavano al chiosco, poiché bisognava percorrere una ripida
e stretta stradina che scendeva dall’antico borgo di Pievefavera. Il
padre raccontava al figlio che durante tutta la prima stagione turistica
(per così dire) fu venduto solo un prosciutto ed una cassa di birra! Fu
costruita poi la strada panoramica che passa vicino all’antico
insediamento romano di “Faveria” e collega Caldarola alla sua
frazione Valcimarra.
Prima della costruzione della diga sul luogo vi era un campo con filari
di viti maritate all’acero che proseguivano fino al fiume. L’attuale
struttura, che occupa poco meno di mezzo ettaro di terreno, è un
chiosco con bar e trattoria e un rimessaggio per roulotte, camper,
tende, con bagni e docce con acqua calda. Il locale, aperto dal 1 aprile
al 30 settembre è conosciuto ed apprezzato anche da persone che vengono
dalla bassa valle del fiume Chienti.
Le specialità del locale sono quelle tipiche del maceratese: la cucina
casereccia, il tipico salame ciabuscolo, affettati di produzione propria
e formaggi locali. Si possono gustare primi piatti anche all’amatriciana
e carne alla brace. Si può bere anche la Vernaccia di Caldarola, un
buon vino da dessert non a denominazione di origine controllata, appena
fuori zona rispetto a quella più famosa di Serrapetrona.
Sulla spiaggetta, lunga circa trecento metri, si può prendere il sole,
osservando i pescatori, mentre i bambini giocano senza pericolo negli
appositi spazi. E’ bello rilassarsi all’ombra di querce, carpini,
ornelli, alberi tipici della macchia nostrana, nonché di aceri,
mandorli, ciliegi e noci o fare qualche tranquilla partita a bocce. Sul
lago, ove in estate si svolgono gare di canottaggio, si pratica anche il
windsurf.
Nell’ex tiro a piattello vi è un’area verde attrezzata per i
dipendenti ENEL.
La Valleverde è immersa nel verde e circondata da vigneti, ma
soprattutto da oliveti di Coroncina, una varietà d’olivo tipica della
zona. A Pievefavera si producono circa 600 quintali l’anno di questa
oliva che vegeta sulle soleggiate sponde del lago in terreni ghiaiosi e
pietrosi. Per questo ha la modesta resa di 15-16 Kg. di olio al
quintale. L’olio extravergine ottenuto dalla spremitura di olive
Coroncina ha un colore verde intenso, sentore di carciofo, è molto
fine; le sue caratteristiche organolettiche sono inconfondibili!
A Pievefavera per sfruttare in modo razionale un vecchio frantoio con
macine di oltre 50 anni, restaurato negli anni 80 dello scorso secolo,
è operante la cooperativa “La Pieve” che ora conta 30 soci.
L’aspettativa di produttori ed operatori è che questo buon olio
ottenga il meritato riconoscimento di denominazione.
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