ABITANTI: 9.200
ALTEZZA s.l.m. mt. 263
SUPERFICIE: Km2 44
C.A.P.: 62010
DISTANZA DA MACERATA: Km 15
PREFISSO TELEFONICO: 0733
MUNICIPIO: 0733-223101 P.za Vittorio Emanuele II°
CARABINIERI: 0733-221404
POLIZIA MUNICIPALE: 0733-221453
POSTE ITALIANE: 0733-222292
POSTO TELEFONO PUBBLICO: Cartoleria Paolucci P.za
Garibaldi, 4 Tel.0733-221420
Orario: feriale 08:30 ÷ 12:30 – 15:00 ÷
19:00
festivo 08:30 ÷ 12:30
FRAZIONI: Cunicchio, Morrovalle Stazione,
Santa Lucia, Trodica (B.go Pintura)
CALENDARIO DELLE MANIFESTAZIONI:
Aprile: 27 Festa dei Perdoni
Maggio: 1a domenica San Gabriele
Giugno: ultima domenica Santa Rita e San Gabriele
Agosto: 24 Festa di San Bartolorneo
3a Dom. prima di Carnevale: Carnevale di Trodica |
Cenni Storici:
I Ministerium della Valle venne nominato per la prima volta
nella cartula donationis del Febbraio 995 che si trova nel Registro dei
vescovi di Fermo, ma dobbiamo arrivare al 1035 per trovare citato in una
carta dell'epoca Murri de Valli.
Reperti storici di prevalente natura archeologica ritrovati nel
territorio fanno però ipotizzare un'origine precedente al Medioevo di
Morrovalle.
La storia dei paese si intreccia dall'XI secolo in poi con quella degli
altri castra della zona; sappiamo con certezza che la popolazione
partecipò alle lotte tra Guelfi e Ghibellini e che in seguito fini
sotto il dominio dello Stato Pontificio.
Anni importanti da ricordare sono il 1475 per la fondazione del Monte di
Pietà, il 1560 per il Miracolo Eucaristico nella chiesa di S. Francesco
(dichiarato tale da una bolla Pontificia di papa Pio IV), 1570 per gli
Statuti di Morrovalle, il 1600 per il Miracolo dell'Acquasanta. I
Morrovallesi parteciparono alle Guerre di Indipendenza e sacrificarono
molte vite per l'unità della Patria, accolta nel 1861 con grandi
festeggiamenti in tutto il Paese. Il resto è storia dei giorni nostri.
Oggi Morrovalle è un Comune di 9.000 abitanti che fonda la sua economia
sull'industria calzaturiera, ma che conserva intatti tratti medioevali
nel centro storico ed un tipo di agricoltura caratteristico delle
Marche.
Itinerari e Monumenti:
Villa Pace Leopardi Patrizi:
La villa Colle Bellavista è in stile neoclassico.
E'
appartenuta alla famiglia dei Conti Grisei, nobili Morrovallesi che
hanno donato alla lotta per l'unità d'Italia energie giovanili e
apporto intellettuale di grande valore. E' posta sul colle omonimo, al
centro della valle del Chienti e di quella dell'Asola. La villa è a
impianto rettangolare. In origine era casino di caccia. Si staglia sulla
parte centrale dei Parco. Intorno, costruzioni di minore interesse
architettonico: una piccola chiesa per la collocazione dei defunti e per
liturgie sacre; una depandance con scala esterna in legno, dimora per il
giardiniere. Poi, altre costruzioni di modesta entità, usate come
deposito per arnesi di |
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giardinaggio o sementi da mettere a dimora. Il Parco è
ovunque alberato, con maggiore intensità di verde in direzione
nord-nord-est.
Il Convento dei Frati Cappuccini:
La costruzione del convento è avvenuta dopo la deliberazione consiliare
del 16 Aprile del 1560. E' stato possibile costruirlo grazie alla
munificenza di Nicolò Collaterali.
Il convento e quegli umili frati ebbero a sopportare il peso di
molteplici calamità naturali e di accadimenti politici. L'avvento del
periodo Napoleonico impose la chiusura del convento e della chiesa. I
frati furono dispersi. Tornarono nel 1816, anno della resturazione.
Porta delle Fonti di S.Bernardino.
Era ed è la seconda porta storica che immette al centro urbano. E'
stata recentemente restaurata e nel tempo ha subito varie
ristrutturazioni. E' inserita in un insieme scenografico stupendo. Basta
osservare le scale mattonate, i muretti-balaustra e le case abbarbicate
sulla collina tappezzata dal verde dell'erba tenacemente collegata alla
terra scoscesa, per sentirsi interiormente appagati.
Porta Alvaro:
Di esso si parla negli statuti dei libero Comune di Morro de Valle
(stampati nel 1570). Possedeva solide porte di ferro che venivano
sbarrate di sera, dopo il terzo suono della campana e riaperte all'alha
dopo che la civica campana avesse nuovamente suonato. Ad essa si
serravano alte mura castellane a difesa del centro storico. Nessuno
poteva uscire salvo il notaio, il prete, il medico, la levatrice.
C'erano cittadini preposti alla chiusura e alla apertura della porta.
Venivano chiamati Clavigeri
La porta ha subito nel tempo trasformazioni diverse e diverse sono le
denominazioni che nei secoli ha assunto. Si è chiamata Porta Maris,
perché rivolta verso il mare; dell'Alba, perché vedeva il sorgere del
sole; dell'Albero, per un albero cresciuto sulla sua sommità. Infine
Alvaro, a ricordo di un asperrima battaglia combattuta ai piedi di essa
tra le truppe Aragonesi a difesa della Chiesa Romana, e quelle di
Francesco Sforza, usurpatore del potere temporale della Chiesa. |