Fortezza dei Da Varano a Castello 
di Serravalle del Chienti (MC)



Cenno storico - N. Pauri 

Dalle attestazioni di vari storici e dall'osservaz�one dei materiali, con cui sono costruite le abitazioni, e delle p�etre, d� cui sono formati i ruderi ancora in piedi delle torr� e delle mura, che risalgono ad una et� molto anteriore alla fondazione dei �castelli�, si ha la certezza che i centri ed i nuclei abitati, oggi esistenti, e disseminati qua e l� nell'altipiano noto con il nome di Colfiorito e nelle vicinanze di esso, un tempo chiamati appunto, � Castelli �, derivano dalla antica citt� romana di � Plestia �. Di questa parlano anche Livio e Polibio nelle loro � Storie � trattando della battaglia combattuta nel 217 a. C. durante la seconda guerra punica, tra i Romani condotti da Calo Centennio ed i Cartaginesi di Maarbale, nell'altipiano plestino, qualche giorno dopo la pi� nota battaglia del Trasimeno. Dopo la distruzione della citt�, avvenuta, pare, Intorno all'anno mille d. C. ed operata o da un cataclisma naturale o dall'uomo o da ambedue, di Plestia si deve oggi purtroppo dire che nulla pi� resta In superficie. Gli scavi intrapresi lo scorso anno nelle adiacenze della chiesa di S. Maria in Pistia, che contiene una insigne cripta, monumento nazionale, e poi interrotti, avevano messo in luce resti di un grande tempio romano. In epoche diverse, anche recenti, sono affiorati nella zona sepolcri antichi, ampolle di vetro, tazze di maiolica, armi, monete di bronzo e d'argento recanti nomi di diversi imperatori romani, nonch� pezzi etruschi e medioevali. Se gli scavi saranno ripresi, come � ormai certo, verranno alla luce altri resti della citt�, che ebbe durante l'epoca romana ed in quella Immediatamente posteriore, grande importanza. Il pi� antico dei paesi sorti dalle rovine di Plestia dovrebbe essere il castello di Serravalle. Se ne hanno notizie fin dall'anno 1240 d. C., epoca della sua donazione al Comune di Camerino da parte del cardinale Fieschi, salito poi al Pontificato con il nome di Innocenzo IV. Al castello di Serravalle si aggiunsero in seguito quelli di Tufo e di Serramula. Serravalle acquist� via via maggiore importanza specie dopo la costruzione della �via Lauretana� (oggi strada statale della Val di Chienti), cosicch� la popolazione venne aumentando. I Serravallesi, staccatisi dalla Diocesi di Nocera Umbra, eressero una nuova Parrocchia, dedicata a S. Lucia, nella Diocesi di Camerino, e Serravalle assorb� anche nel nome gli agglomerati di Tufo e di Serramula. Al Comune di Serravalle di Chienti furono aggregati i centri abitati d� Cesi, Copogna e San Martino, i nuclei di Bavareto, Gelagna Alta e Gelagna Bassa, Castello, Taverne, Borgo, Dignano, Madonna del Piano, Corgneto, Costa, Acqua Pagana, Civitella, Col Pasquale, Voltellina, Colle Curti, Attiloni, Forcella e Castello d'Elce, nonch� le case sparse delle contrade Casali, Colle Lepre e S. Croce. 

Tratto da "Serravalle di Chienti - I quaderni dell'Appennino Camerte" 



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