Eccoci ora alla costruzione di alcune semplici antenne

  1. Il dipolo (filare per le HF)

  2. La windom (filare per le HF)

  3. La J144 (verticale per le VHF)

  4. La J430 (verticale per le UHF)

  5. La J144-430 (verticale con due distinte discese per VHF e UHF)


1. Dipolo

Il dipolo viene solitamente realizzato in due principali varianti, in linea (stile filo per la biancheria) oppure a V rovesciata con angolo compreso tra i due bracci di circa 90-120°, le due varianti portano a dimensionamento lievemente diverso che si detremina con le tre seguenti semplici formule:




In linea, R=70W

Lungh.complessiva in metri = 142,6 / frequenza in Mhz

V rovescio 90°, R=30W

Lungh.complessiva in metri = 141,2 / frequenza in Mhz

V rovescio 120°, R=50W

Lungh.complessiva in metri = 141,9 /frequenza in Mhz

La misura è quella iniziale misurata da isolatore ad isolatore, compreso il balun, a realizzazione ultimata e posta nel luogo cui destinata la misurà potrà essere leggermente rivista per centrare meglio la frequenza desiderata per il centro banda (di risonanza); si consiglia pertanto di lasciare il filo almeno 40-50 cm più lungo per braccio, accoppiandolo al filo costituente il braccio, una volta annodato all'isolatore, il taglio potrà essere fatto ad istallazione e taratura avvenuta.

Il dipolo per sua natura è un'antenna bidirezionale a condizione che sia posta a generosa altezza, cosa per il 90% dei casi non realizzabile; in pratica a causa dell'effetto suolo e delle inevitabili riflessioni dovute a corpi vicini od al terreno stesso, ha un diagramma molto meno direttivo.

Delle tre principali soluzioni preferisco quella a V rovescio 120°, configurazione meno direttiva di tutte con il miglior adattamento di impedenza; ai fini strutturali fissando il balun in alto al palo di sostegno (ne basta uno), con i suoi bracci funge anche da debole tirante a sostegno del palo, e rompe la lunga e pesante tratta specie se la frequenza è bassa che si avrebbe invece nella versione in linea.

Il balun (simmetrizzatore) con rapporto 1:1 è per il dipolo piuttosto importante e qualora non si possa o non si sappia costruirne uno, o lo si acquista oppure lo si può sostituire realizzando un avvolgimento del cavo di alimentazione al punto di collegamento dei bracci su diametro di circa 15-20cm per circa 15 spire, ben fissate assieme con fascette plastiche o buon nastro isolante.




2. La Windom

Solitamente si realizza la versione 10-80mt lunga circa 41,40mt, anche se la più piccola 10-40mt appare ottima per chi dispone di spazio minore.

La regola costruttiva è comunque la stessa, occorre un balun con rapporto 6:1 per ridurre l'impedenza dell'antenna nel punto di alimentazione ai circa 50W necessari per l'apparato rtx, non male anche il balun 4:1 anche se il precedente è più corretto.

La lunghezza per la versione 10-80mt è di 41,40mt paria 13,80+27,60mt l'alimentazione è posta al 33% della lunghezza totale (1/3), mentre la versione 10-40 è esattamente la metà.

Il posizionamento può essere in linea, tipo sloopers, oppure a V rovescia con chiusura massima di circa 120°, tenendo però conto che la corrente al punto di alimentazione non è costante e varia in funzione della frequenza rimanendo comunque elevata, pertanto ogni ostacolo posto nelle vicinanze, palo di fissaggio compreso è un elemento di disturbo che genererà un ros insolito (ovvero irregolare o solo su alcune bande).

Se la windom è correttamente posizionata deve dare un ros ottimale su tutte le bande indipendentemente dalla larghezza di banda e non solo su alcune, si parla comunque di ROS compreso tra 1,1 a 1,5max ; qualora non sia così, provate a spostare i fissaggi.

La taratura si effettua sulla banda più bassa tenendo ben presente che, se si modifica il braccio corto di 10 cm, quello lungo va rispettivamente modificato nella stessa maniera di 20cm (il doppio) onde mantenere il rapporto del 33% tra i bracci; come per il dipolo non consiglio di tagliare il filo se non a taratura ultimata.

Il funzionamento è scarsamente direttivo, ad esempio la mia w. distesa da nord a sud, mi permette di collegare anche posizioni per me marcatamente a nord od a sud con buoni rapporti.

La risonanza per il tipo 10-80mt è su circa 3,600-7,050-10,100-14,100-18,100-24,900-28,500 escluso banda dei 21mhz, che se non si vuole utilizzare un accordatore, può essere attivata aggiungendo in parallelo altri due bracci, uno di 2,5mt e l'altro di 5mt circa, in modo scambiato (braccio corto 21mhz su braccio lungo principale ecc.), necessitano pertanto altri due fissagi, il funzionamento dulle bande già tarate non cambia apprezzabilmente ma l'antenna risuona ora anche in 21Mhz


3. La J144

Per eccellenza i due metri si prestano molto bene per questo tipo di antenna, la quale non risulta eccessivamente lunga e pertanto ben collocabile ed altresì robusta.

In riferimento allo shema a lato

H1 = 1475 mm (sopra staffa)

H2 = 491 mm (sopra staffa)

D1 = 60 mm (lato sup. staffa con asse connettore e filo)

D2 = 50 mm (interno tubi)

Gli stili 3/4 e 1/4 sono in tubo di alluminio a sez. quadra di 20x20 mm.

La staffa di supporto per il 1/4 d'onda è in piatto di alluminio 90x40x3 mm.

Gli stili sono fissati alla piastra con 3 robusti rivetti in alluminio per parte, in alternativa si possono utilizzare viti parker.



Il connettore PL di tipo da pannello (SO239), è fissato mediante due dei quattro fori direttamente sullo stilo principale, previa realizzazione con una lima tonda o una moletta, uno scasso sul tubo stesso per ospitare la bombatura del connettore dal lato saldature.

Il centrale del connettore prolungato con un pezzettino di rame smaltato da circa 1,5 mm, posto parallelo alla staffa, è dotato di un capocorda di tipo a crimpare ben saldato, ed è fissato allo stilo da ¼ semplicemente con un rivetto.

Si raccomanda di realizzare i collegamenti tra i due stili, ben rigidi e di curare molto bene il parallelismo degli stessi.

L'antenna così realizzata risuona a circa 145 Mhz con un ROS di 1-1.1 e una larghezza di banda (ROS 1,5) di circa 8 MHz, esuberante per l'uso radioamatoriale ove non supera mai il ROS di 1,1.

La pioggia non crea alcun problema e il tutto è perfettamente a massa, qualora si desideri si possono tappare con schiuma poliuretanica od altro i due stili, in modo che acqua e sporcizia non possano entrare nei tubi.


4. La J430

Per questa versione valgono le stesse modalità della versione 144mhz, avendo però H1 = 495 mm,H2 = 165 mm ,D1 = 67,5 mm , tutte le altre misure sono invariate, anche su queste frequenze la larghezza di banda è esuberante rispetto alla banda radioamatoriale


5. La doppia J144-430

Questa è il connubio delle due j 144+430, ponendo la versione 430 che utilizza la parte terminale dello stilo principale della 144 quale suo stilo supportante l'ulteriore braccetto per la 430.

Le misure sono le stesse già trattate per la versione monobanda, ovviamente si hanno due discese distinte una per la 144 e l'altra per la 430, cui unico accorgimento, praticare un foro di entrata ed uno di uscita per far passare il cavo di alimentazione della j430 dentro lo stilo principale, almeno per il tratto che si pone accoppiato alli stilo ¼ d'onda della parte 144 posto in basso.


A tutti buon dx, de IK5WWG