Romano Cartoceti, I4FAF
Sergio Cartoceti, IK4AUY

Nostro articolo ultimato a dicembre 2001, pubblicato su Radio Rivista di settembre 2002, pagg.20-26,PARTE PRIMA, organo ufficiale dell' ARI Associazione Radioamatori Italiani, editore Ediradio srl, con  successivi aggiornamenti.
PARTE SECONDA, pubblicata su Radio Rivista di ottobre 2002, pagg. 21-27
(le riviste riportano tutti gli schemi ed i circuiti stampati).

ERRATA CORRIGE:
Nel rifacimento finale di tutta l’unita’, peraltro complessa, ci siamo accorti di alcune sviste, errori da imputare esclusivamente agli autori nella fase di rifacimento degli schemi grafici definitivi, mentre tutti i circuiti stampati vanno perfettamente bene,  in dettaglio:
1) nella parte prima in R.R. 09/2002  (a pagina 22)  il primo schema elettrico relativo a “F.B.P + F.P.A mostra un relay in uscita, mentre la posizione corretta e’ all’ingresso (IN).
2) nello schema elettrico (parte prima, pag. 25) relativo ai filtri passabanda  Butterworth (da 3.5 a 28 MHz R.R. 9/89) manca CR3 (cond. variabile) in parallelo a L3 ed il partitore d’uscita.
3) nella parte seconda dell’articolo, nello schema  dell’alimentatore, si suggerisce di montare il regolatore di tensione LM317 metallico direttamente contro la lamiera del telaio. Precisiamo che occorre interporre oltre al grasso siliconico il solito isolatore a mica.
4) lo schema in parte seconda ottobre 2002 pag. 24 ampl. BB HF versione 1
impiega per T1 e T2 ferriti tipo FT50-43 (non T50-43).
Note alla tabella valori filtri passabanda del tipo "Cauer":
potrebbe essere necessario porre in parallelo ai compensatori variabili
C1-C4 di valore indicato 1,5 a 5,5 pF un piccolo condensatore fisso di
pochi pF, oppure, in alternativa usare compensatori con un range maggiore
tipo da 1 a 10 pF, cio' per agevolare la centratura in frequenza.
Cliccate qui per il FRONT END FORUM, ovvero i vostri commenti ed osservazioni ed ulteriori precisazioni.

Front-end HF con filtri passa banda e preamplificatori ad alto livello.
 

PARTE SECONDA (Part two)
b) Attenuatore variabile
c) Preamplificatori
d) Commutazioni a relays
e) Alimentatore
Bibliografia e note

La versione del front-end denominata SRC-02 si distingue per l’implementazione di filtri passa banda di diverso tipo, con un fattore di forma ulteriormente migliorato, risultato di molte ore di sperimentazione e tanta pazienza nell’esecuzione delle prove, dopo aver avvolto e riavvolto decine di toroidi da parte di mio padre, I4FAF. La configurazione e’ del tipo Cauer, con quattro bobine su toroide per ogni filtro. Avevamo letto circa i filtri Cauer dal ben noto W3NQN, Ed, in QST 5/98, parte prima, e 6/98, parte seconda, in una configurazione leggermente differente ancora e per il passaggio in serie anche della potenza del TX oltre che per il filtraggio RX (in vendita presso Array Solutions di WX0B, nel loro sito internet sono disponibili i grafici del passabanda), utile per le stazioni per contest multiop; successivamente, in QEX (ARRL) luglio/agosto ’99, egli ha presentato filtri pb solo per ricezione e con quattro toroidi, in una configurazione Cauer ancora differente, da noi testata, e caratterizzata da un’ attenuazione fuori dal passa banda accentuata sulle due bande adiacenti, inferiore e superiore, ma ci pare che, allontanandoci da queste, il fattore ultimo di attenuazione fuori banda non fosse ottimale, preferendo la prima versione tradizionale se l’uso e’ quello di unico filtro pb nel front-end interno ad un ricevitore, quale seconda difesa e’ ovviamente accettabile. La versione tradizionale citata inizialmente e’ a sua volta caratterizzata da una leggera asimmetria rispetto la frequenza centrale, con un’ attenuazione leggermente peggiore dal lato piu’ alto in frequenza, pero’ l’attenuazione ultima allontanandosi dal passa banda e’ buona.

Non soddisfatti appieno abbiamo in seguito trovato sul sito di OK1RR http://www.qsl.net/ok1rr/ (sotto "tech stuff")in cui sono visualizzabili in forma grafica le risposte in frequenza dei filtri, credo a livello di simulazione al computer) la configurazione Cauer a quattro toroidi che piu’ ci ha soddisfatto per la qualita’ del fattore di forma ed attenuazione ultima ottenibile fuori banda. Questi filtri hanno una perdita di circa 2-3 dB in piu’ rispetto alla configurazione tradizionale quando ottimizzati, utilizzando condensatori di buona qualita', tipo quelli a mica. La messa a punto non e’ stata facile, inoltre pare che non prediligano lay out con basette in doppia faccia ramata, ci e’ parso meglio lasciare scoperto dal rame il lato toroidi. La combinazione di filtri nel canale RX del front-end introduce, in qualsiasi versione, una perdita intrinseca di vari dB che potra' essere compensata inserendo il primo stadio di preamplificazione.

b) Attenuatore variabile.

Circuito tradizionale a tre diodi pin con controllo variabile dell'attenuazione tramite potenziometro da pannello e by passabile tramite relays. Unico componente critico per il buon funzionamento, con minima distorsione anche alle basse frequenze, e' il tipo di diodo pin utilizzato e possibili sostituzioni vanno ricercate selezionando diodi pin con un "minority carrier lifetime" maggiore di un microsecondo (rif note applicative HP n. 936). Di aiuto il catalogo componenti della ditta R.F elettronica di Rota Franco (Senago, Mi, tel 02-99487515), tra l’altro ora anche agente della ben nota rivista VHF Communications. 

c) Preamplificatori.

I preamplificatori che abbiamo provato (preamplificatore 2x2N5109 versione 1) impiegano una configurazione in push - pull di due transistor 2N5109 per ognuna delle due unita' utilizzate, ben conosciuti da tempo per impieghi ad alta dinamica, con punto di lavoro attorno alla classe A (11), con corrente di bias sui 50-55 mA cadauno, pertanto l'alimentatore che utilizzerete dovra' poter erogare una corrente di circa 220 mA, a 13,8 V, ben regolata e filtrata per i transistor, oltre la corrente per le commutazioni a relays. I transistor richiedono pertanto un dissipatore di calore alettato e grasso siliconico. I trasformatori in ingresso ed uscita sono avvolti in trifilare su ferrite a permeabilita' 850 (mix 43 per Amidon) con 12 spire. La differenza di rendimento dalla frequenza piu' bassa ai 30 MHz e' comunque molto contenuta, con perdita ridotta sino ai 50 MHz. La realizzazione non necessita di tarature pertanto una volta accertato che non vi sono corti e che l'assorbimento e' vicino a quello gia' indicato, non resta altro che verificare il guadagno. A mezzo di un generatore RF con output tarata e provvisto di attenuatori si visualizza sull'oscilloscopio, con chiusura a 50 Ohm, il livello del generatore prima di inserire l'unita' in test e dopo. Utilizzare un livello in input inferiore a 0 dbm per evitare di saturarlo, es. -20 dBm. 
L'amplificazione dovrebbe aggirarsi attorno ai 15-16 dB per ogni coppia, con chiusura su 50 Ohm. Claudio, IN3LNC, ha eseguito recentemente delle prove accurate su un nostro esemplare:
G= 16dB, NF=5,2dB (con testina di rumore tarata a 30 Mhz), OIP3= +41 dBm.

Abbiamo testato anche una versione un po' piu' complessa di amplificatori (preamplificatore 2x2N5109 versione 2), che in teoria dovrebbe possedere una migliore figura di rumore, con un guadagno di circa 12 dB, prevede due trasformatori in piu' di feedback per ogni coppia di transistor, con caratteristiche lievemente migliori. Per questo impiego specifico direi che complicare le cose non serve, tanto piu' che purtroppo non disponiamo di uno strumento che misuri la NF (12). A dire il vero e' la versione che preferiamo, consigliabile nelle applicazioni per front end per ricevitori o se usate l’unita’ con antenne full size che non perdono, avendo un minor guadagno, ma ancor piu’ pulito.
Claudio, IN3LNC, ha recentemente eseguito delle prove accurate su un nostro esemplare:
G= 12dB, NF= 3,9dB (con testina di rumore tarata a 30 Mhz), OIP3= +43 dBm.
Riportiamo lo schema per completezza e per chi ha voglia di cimentarsi.
Sia per la maggior parte dei filtri che per ogni unita' di amplificazione abbiamo eseguito il montaggio su circuito stampato a doppia faccia, con il piano di massa superiore unito a quello inferiore con doppia stagnatura sopra e sotto a mezzo dei reofori che vanno a massa.

d) Commutazioni a relays.

Vengono eseguite a mezzo di relays normali di piccole dimensioni ad uno scambio, dato che le correnti in gioco sono modeste ed operiamo solo nel canale ricezione. I filtri passa banda non utilizzati vengo chiusi a massa, ingresso ed uscita. Con un commutatore si seleziona il filtro appropriato per la banda in uso attivando i relays del filtro di banda desiderata, quindi sul commutatore non gira RF che potrebbe "scavalcare" il filtro stesso, preservando l’attenuazione ultima fuori banda. Il transceiver eroghera' sempre la potenza in TX su altra antenna. Ad esempio nel TS950SDX usato alla IY4FGM e' previsto un ingresso solo ricezione che possiamo utilizzare per l'antenna n. 2, solo ricezione, e togliendo il piccolo cavetto che fa da ponte e' possibile interporre l'unita' di front-end semplificata, versione base, priva di commutazioni RX/TX. Abbiamo realizzato i cavetti di collegamento tra il trx e la nostra unita' con cavetti coassiali di piccolo diametro del tipo RG58 con spinotti audio dal lato del TS950SDX e bnc dal lato della nostra unita' (dipende dall'apparato che usate). L'unita' una volta collegata consente la piena operativita' del TRX essendo normalmente by-passata. La versione base SRC prevede un comando a pannello che permette l'inserimento dell'unita' e l'inserimento a cascata dei due amplificatori, in modo da poter selezionare un diverso livello di pre-amplificazione, a seconda dei casi, con una combinazione 0,+10,+20 db.

Alle versioni SRC-01 ed SRC-02 e’ stata aggiunta la possibilita’ di by-passare il canale TX del transceiver e la scelta tra due antenne sia RX/TX pertanto cio’ richiede l’uso di relays particolarmente idonei alla RF, che preservino l’impedenza caratteristica di 50 Ohm, della portata della potenza massima erogabile dal vostro transceiver, pertanto i relays adibiti a tali commutazioni vanno selezionati di conseguenza (ad esempio un relay di "lusso", coassiale, il CX-120A della Tohtsu con uno scambio ed isolamento di circa 60 dB a 50 MHz, con potenza max di 250 watt cw, a connessione diretta al cavetto coassiale di collegamento, o, nel surplus Doleatto, altri modelli). Provate il canale TX su un carico fittizio a 50 Ohm monitorando il ROS alle frequenze piu’ alte, es. 28 MHz, dato che i collegamenti interni possono introdurre elementi reattivi, quindi per preservare i 50 Ohm abbiamo dovuto inserire un condensatore mica, isolato 500 V, dall’ingresso comune a massa, dal lato dei relays di potenza di uscita alle antenne TX, per annullare la reattanza induttiva. Il valore appropriato nel nostro caso, trovato sperimentalmente, si aggira sui 30–35 pF.

e) per l'alimentatore non c'e' nulla di particolare da aggiungere, potete usare per un miglior raffreddamento un LM317 metallico e regolate l’uscita a 13,8 V. Consiglio l’uso di un piccolo filtro di rete sull’ingresso della 220 V (ad esempio Arcotronics da 1 A). 

La versione di base del front-end realizzata per la IY4FGM e' bibanda 160m e 80m ed e' priva dell'attenuatore variabile, oltre ad altri accessori, in effetti questo non e' necessario dato l'uso per il quale ci era stata richiesta questa unita', appunto in combinazione con antenna che introduce una notevole attenuazione al segnale e richiede solo amplificazione.

In conclusione Franco, IK4ICT, dopo aver provato il setup completo utilizzando la nostra unita’ semplificata per la IY4FGM e' riuscito a lavorare, naturalmente in CW, l'ultima spedizione all'isola di Pasqua in 160 metri, aveva un sorriso a 180 gradi.
Non sappiamo ancora se cio' dipende dal ns. "front end" in combinazione con la pennant a forma di delta o semplicemente da una migliore propagazione! Al momento non abbiamo ancora avuto modo di effettuare molte prove on-air in combinazione con la delta-ewe by K6SE o altre pennant, mentre l'unita' di front end e' stata ampiamente testata con soddisfazione, e neppure di confrontare tali antenne con la versione dei loops K9AY o le EWE pure, per cui invitiamo chi lo fara', magari utilizzando il preamplificatore di nostro progetto, di comunicarci le proprie impressioni (e-mail: [email protected]).

Bibliografia e note:

(1) QST 7/2000 (ARRL), Flags, Pennants and Other Ground-Independent Low Band Receiving Antennas, di Earl Cunningham, K6SE, pag 36 e nostra successiva corrispondenza con l'autore. Per evitare le correnti di modo comune sulla calza del cavo coassiale K6SE consiglia l'uso di un choke balun realizzato avvolgendo a bobina 10 o 12 spire del cavo coassiale stesso con un diametro di 30 cm. Altro metodo e' quello di inserire delle ferriti toroidali ad alta permeabilita' assialmente al cavo, dal lato della connessione all'antenna, in modo da coprire almeno 30 cm. Consiglio anche la lettura del libro di ON4UN, John Devoldere, Low Band Dxing la cui ultima terza edizione contiene un nuovo capitolo su beverage, ewe ed altre configurazioni, edito da ARRL, in cui, tra l’altro, e’ citata una configurazione simile alla delta-ewe di K6SE. La ferrite Amidon FT-140-43 e' reperibile presso Ham Center SRL di Borgonuovo di Pontecchio Marconi (BO), Tel 051-846652, cosi’ come tutti i toroidi usati nei filtri passabanda.
Per un recente studio sui trasformatori
"Broadband Receiving Antenna Matching" di WA1ION .
(2) Di interesse e' l'archivio presente in internet a http://groups.yahoo.com/group/K9AYloop, newsgroup a cui una volta iscritti online vi da accesso libero, poi selezionare Files: Flags versus K9AYloop. Sono consultabili anche i pattern elaborati con EZNEC che indicano F/B fino a 35/40 dB teorici ed una perdita di -34dBi. Si veda pure il Top Band Reflector (tramite www.contesting.com).
(3) Oltre ai rif. note precedenti per K9AY loops: QST 9/1997, The K9AY Terminated Loop-A Compact, Directional Receiving Antenna, Gary Breed, K9AY, pag 43; Hum Problems when switching the K9AY Loops (Technical Correspondence); anche sito
http://www.hard-core-dx.com/nordicdx/antenna/index.html, antennas, cliccare loops. Ora K9AY ha avviato nel 2001 un'impresa e per tutti i dettagli sui prodotti il sito e' http://www.aytechnologies.com, commercializzati da WX0B, Array Solutions: http://www.arraysolutions.com (selezionare products e poi low band receiving antennas devices)EWE: QST 02/1995, Is this EWE for You?, F. Koontz, WA2WVL, pag 31; QST 04/1995 feedback, pag 75; QST 01/1996, More EWE for You, Floyd Koontz, pag 32; Antenna Compendium Vol 5, ARRL, EWE "Four" Me, di Jim Smith, VK9NS, pag 32. Verticali in fase accorciate: articolo di W8JI "small-vertical arrays" nel proprio sito http://www.w8ji.com ed altro articolo di interesse "receiving antenna design-basics". 
(4) Un'ottima raccolta tematica su flags e pennant, tramite link ai siti dei vari autori, tra cui anche i citati W7IUV e WA1ION, e' disponibile nel sito di K3KY,
http://www.angelfire.com/md/k3ky/page37.html. Sulle funzionalita' della versione SRC2 e note operative nei contest si veda l'articolo di IK4AUY in Radio Rivista 03/2002, "Note tecniche ed operative sui contest da parte di IR4B", pagg.73-75.
(5) Sul punto si rimanda al ns articolo in R.R. 04/2000, "lineare HF QRP - un progetto a Mosfet" e note per i riferimenti sulle misure di IMD; G. Vanin,IN3IYD, La misura di prodotti di intermodulazione, R.R. 4/96, pag 48; A. Santucci, I0SKK, Non dimentichiamoci dell’intercetta del secondo ordine, R.R. 3/95, pag 92; N6TX, Quiet! Preamp at work, Ham Radio, 11/84, pag 14. G.Moda I7SWX, Generatore RF a due toni per la misura della IP3, R.R. 1/02, pag 24. 
(6) Per comprendere le caratteristiche della top band, da qui anche la risposta al perche' ci e' apparso non opportuno compensare l'intera perdita del loop, ma ci siamo limitati ad un livello inferiore, si veda R.R. 6/2001, Il rumore atmosferico e l'ascolto ottimale dei segnali radio, parte seconda, di E. Barbieri, I2BGL, pag 34 (con completa bibliografia sui filtri passabanda per le HF apparsi su R.R.) e dello stesso autore altro articolo in R.R. 11/2001. Inoltre sulla propagazione in 160 metri: R.R. 06/2001, Impariamo a capire gli spot WWV, P. Marino, IT9ZGY; QEX (ARRL), NM7M, Nov/Dec. 2000, On The SSW Path and 160 meter Propagation. 
(7) Idea tratta da Manuale di Servizio Rockwell-Collins del KWM380. Vicino all’antenna e’ meglio usare comunque uno scaricatore a gas con bassissima capacita’ residua, quindi trasparente alla RF, e con ampia corrente di scarica. E’ stato segnalato, ad esempio il Siemens, numero parte A81-C90X.
(8) Il filtro passabanda per i 160 e' stato tratto da Handbook 1980, Arrl, pag 8-43.
(9) Il filtro per gli 80 metri e' stato tratto da R.R. 09/1989, Filtri preselettori per H.F., F. Cherubini, I0ZV, pag 38.
(10) Sino a 500 MHz, progetto basato su recente IC dell'Analog Devices, AD8307, si veda QST 06/2001, Simple RF-Power Measurement, W. Hayward, W7ZOI e B. Larkin, W7PUA, pag 38 e nostro articolo in R.R 07/08-2002, pagg. 26-29 dal titolo "Visualizzazione della risposta in frequenza di filtri passa banda HF in dB." Piu' economico e limitato in frequenza l'IC TDA1576, amplificatore FM/IF che al pin 13 presenta un'uscita rivelata logaritmica che, bufferata opportunamente, puo' essere incanalata all'ingresso verticale DC di un oscilloscopio, mentre il segnale RF "spazzolato" che attraversa il filtro in test va all'ingresso dell'IC, pin 15, chiuso a 50 Ohm. Utilizzo ispirato da VHF Communication 02/1989, pag 108, progetto di un analizzatore di spettro di J. Jirmann,DB1NV. Ritengo sia preferibile l'impiego dell' AD8307, progettato per l'uso specifico.
(11) Il preamplificatore versione 1 e' stato tratto dal manuale di servizio del transceiver FT-ONE della YAESU. 
(12) Il preamplificatore versione 2 e' stato tratto ed adattato da Ham Radio, articolo professionale del ben noto Ulrike Rhode, KA2WEU(DJ2LR), 10/1976, pag 18, versione C, in cui sono presentate altre interessati varianti sempre in configurazione push-pull e risposta dinamica (caratteristiche IMD). La rivista Ham Radio e' cessata da anni e data la peculiare specializzazione quale rivista tecnica rinomata per i radioamatori la ARRL ora, acquisiti i diritti, ne offre la raccolta completa in cofanetti di vari CD ROM ove e' reperibile l'articolo a cui si rimanda.

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