Dopo che il greco Tellesiarca discaccio' come di
sopra si e' detto i saraceni, Lampedusa doveva mantenere alcuni abitanti
che reiterate volte furono saccheggiati dai potentissimi corsari
Barbarossa, Dragut, Ulachiale, i quali certamente si dovevano prescegliere
per loro dimora cotesta isola, onde con piu' aggio eseguire le incursioni
in Malta, Pantelleria e Licata. Dalle iscrizioni cho trovansi in vari
siti di Lampedusa siamo accertati che dessa fu in diversi tempi dei secoli
passati abitata: una iscrizione rinvenuta dal commendatore Abela nel 1610
scritta in carattere gotico con idioma latino e siciliano corrotto ci
spiega che Bartolomeo di Marsala fu il fondatore del castello, ed oltre a
cio' il medesimo autore ci narra di avere osservato ai lati d'una tal
lapide due scudi a basso rilievo che mostrano nel campo cinque monti e
nell'orlo erano tutti dentati designando essi lo stemma del capitano
fondatore del Castello. Altre lapidi tutt'ora esistono nella Cala del
porto ed alla Madonna e sono picciole e di marmo bigio siciliano e
su di esse leggesi: "Qui trovasi un
cadavere morto
di peste in giugno 1784 "
il Gussone e
d'opinione che gli appestati cola' sepolti vi furono deposti dalle galere
Maltesi, e Colucci ci riferisce nel suo rapporto che in quell'epoca
trovandosi in Malta bastimenti appestati furono dall'ordine di san
Giovanni spediti in Lampedusa a consumar la contumacia ove appunto molti
di tal morbo perirono.
Queste riflessioni pero' vengono
combattute da argomenti di fatto i quali mostrano che Lampedusa nel
1783 contener doveva bastante popolazione afllitta da peste pervenutale
dalla vicina Libia, poiche' in quest'epoca il governo di Sicilia
spedivagli con 2 legni leggieri di guerra il rinomato medico Antonio Corsi
Trapanese, e da carte autentiche rileviamo che il Corsi si adopero' ad
estinguere il morbo, e prescritte le istruzioni in caso questo
ripullulasse ritorno' a Palermo nel 1784 ottenendo dal governo guiderdoni
ed onori, per il che fu incaricato il commissario generale Antonio
Gagliardi di fargli presente la sovrana approvazione siccome appare dal
decreto dei 22 ottobre 1784 . Convien con qualche dubbio manifestare le
due notizie riportate dal signor Smith che ai tempi di Napoleone gli
americani pretesero Lampedusa, e che neIle coste di tale isola
naufragandosi un bastimento restarono in vita lo due signore palermitane
Rosina e Clelia le quali si unirono in matrimonio con Guido e Sinibaldi
che cola' ritrovarono; ed altresi' sappiamo dalla storia che nel 1760 un prete e 6 individui francesi ottennero un Firmano della porta
ottomana per mezzo del Bali di Boccaye residente a Malta onde potersi
stabilire in Lampedusa, e poco dopo si accrebbe la popolazione sino a 40
persone; nel 1791 vi dimorarono altri 6 individui maltesi per l'industria
agricola e per la pastorizia guarentiti dal ministro Francese residente a
Malta; sappiamo ancora che in altri tempi gli inglesi nell'occorrenza del
trattato di Amies la domandarono come sito di stazione navale.
Ma
l'epoca certa della ripopolazione di Lampedusa si fu appunto nel 1800,
alloraquando vi stabili' una picciola colonia il Maltese Salvatore Gatt in
seguito di contratto enfiteutico stipolato col principe di Lampedusa il 24
giugno di quell'anno. Posteriormente Gatt succoncesse una parte dell'isola
all'inglese Alessandro Fernandes il quale anch'esso vi stabili' una
picciola colonia di circa 400 persone, egli per affari particolari fallito
nel 1813 abbandono' Lampedusa rifuggiandosi in Gibilterra, ma un tale
enfiteuta nel poco tempo che cola' fece dimora precisamente nel 1810
costru� quel muro che in due parti divide l'isola per la larghezza e
fondar volle uno stabilimento agricolo che poi rimase pressoche'
incompleto per la mancanza dei mezzi. Poco dopo gli eredi di Gatt che
allora abitavano la detta isoletta ritornaronvi in compagnia del loro
parente Fortunato Frenda maltese, e protrassero la dimora sino alI'attuale
istallazione della colonia verificatasi ai 22 settembre 1843.
Il
governo delle due Sicilie avendo acquistato definitivamente Lampedusa vi
spediva due piroscati con persone atte al possesso della stessa ed alla
formazione della colonia: a tal uopo ivi si recavano il comandante, il
sindaco, il cancelliere, il cappellano, il medico, gli urbani, le guardie
sanitarie, la truppa e tant' altra gente necessaria a secondare le ample
istruzioni prescritte dal governo, i quali giunti col� rinvennero 24
maltesi alla testa dei quali vi era citato Fortunato Frenrda: comunitegli
le notizie del nuovo possesso dopo alquanti giorni buona parte di quegli
individui divisarono opportuno di emigrare e la famiglia di Frenda
prescelse di recarsi in Sfax nella costa vicina dell' Africa.
E'
cosi' abbiamo osservato che l'incipiente colonia regolata da sani principi
pochissimi anni si e' ita mano mano accrescendo, e merce' le
munificentissime cure del nostro Sovrano si va costruendo un elegante e
ben propozionato paesetto precisarnente nel piano in direzione del porto,
un appaltatore e' obligato a mantenere le provvigioni necessarie per
l'annona che vende a norma del prezzo della tariffa mensile di Girgenti, e
lo stesso appaltatore ha l'obligo di allestire la costruzione del paese
infra il termine ordinato dal governo.
Gli attuali abitanti sono
sparsi in gran numero nelle case fabbricate dai maltesi cioe' il Castello
altrimenti detto la torre di Orlando modificato dagli stessi e munito di
una trinciera che serve per ri covero della truppa e di varie persone; sei
magazzini siti sotto il fianco sinistro del castello quelli stessi fabbricati dal Gatt, ed or alquanto
ristaurati servono al presente per lo spaccio e conservazione dei generi
commestibili, la polverista del castello ridotta a piccola chiesetta e la
casina amendue fabbricate dal Fernandes servendo questa di abitazione a
molti individui della nuova colonia. Circa un miglio distante dal porto in
direzione di ponente avvi la chiesetta della Madonna incavata sulla roccia
con altra stanza attigua ed un forno, di questa cappella molto si e detto
poiche' ridesta interessanti rimembranze per il doppio culto dell'eremita
che vi soggiornava alla fine del decorso secolo, quando i nostri mari
erano infesti da legni barbareschi; ed era singolare che si accrebbe la
popolazione sino a 40 persone; nel 1791 vi dimorarono altri 6 individui
maltesi per l'industria agricola e per la pastorizia guarentiti dal
ministro Francese residente a Malta; sappiamo ancora che in altri tempi
gli inglesi nell'occorrenza del trattato di Amies la domandarono come sito
di stazione navale. Ma l'epoca certa della ripopolazione di Lampedusa si
fu appunto nel 1800, alloraquando vi stabili' una picciola colonia il
Maltese Salvatore Gatt in seguito di contratto enfiteutico stipolato col
principe di Lampedusa il 24 giugno di quell'anno. Posteriormente Gatt
succoncesse una parte dell isola all'inglese Alessandro Fernandes il quale
vi stabili' una picciola colonia di circa 400 persone, egli per affari
particolari fallito nel 1813 abbandono' Lampedusa rifuggiandosi in
Gibilterra, ma un tale enfiteuta nel poco tempo che cola' fece dimora
precisamente nel 1810 costrui' quel muro che in due parti divide l'isola
per la larghezza e fondar volle uno stabilimento agricolo che poi rimase
pressoche' incompleto per la mancanza dei mezzi. Poco dopo gli eredi di
Gatt che allora abitavano la detta isoletta ritornaronvi in compagnia del
loro parente Fortunato Frenda maltese, e protrassero la dimora sino
all'attuale istallazione della colonia verificatasi al 22 settembre 1843.
Il governo delle due Sicilie avendo acquistato definitivamente Lampedusa
vi spediva due piroscati con persone atte al possesso della stessa ed alla
formazione della colonia: a tal uopo ivi si recavano il comandante, il
sindaco, il cancelliere, il cappellano, il medico, gli urbani, le guardie
sanitarie, la truppa e tant'altra gente necessaria a secondare le ample
istruzioni prescritte dal governo, i quali giunti cola' rinvennero 24
maltesi alla testa dei quali vi era citato Fortunato Frenrda: comunitegli
le notizie del nuovo possesso dopo alquanti giorni buona parte di quegli
individui divisarono opportuno di emigrare e la famiglia di Frenda
prescelse di recarsi in Sfax nella costa vicina dell' Africa. E cosi'
abbiamo osservato che l'incipiente colonia regolata da sani principi in
pochissimi anni si e' ita mano mano accrescendo, e merce' le
munificentissime cure del nostro Sovrano si va costruendo un elegante e
ben propozionato paesetto precisarnente nel piano in direzione del porto;
un appaltatore e' obligato a mantenere le provvigioni necessarie per
l'annona che vende a norma del prezzo della tariffa mensile di Girgenti, e
lo stesso appaltatore ha l'obbligo di allestire la costruzione del paese
infra il termine ordinato dal governo. Gli attuali abitanti sono sparsi in
gran numero nelle case fabbricate dai malte si cioe' il Castello
altrimenti detto la torre di Orlando modificato dagli stessi e munito di
una trinciera che serve per ricovero della truppa e di varie persone; sei
magazzini siti sotto il fianco sinistro del castello quelli stessi
fabbricati dal Gatt, ed or alquanto ristaurati servono al presente per lo
spaccio e conservazione dei generi commestibili, la polverista del
castello ridotta a piccola chiesetta e la casina amendue fabbricate dal
Fernandes servendo questa di abitazione a molti individui della nuova
colonia. Circa un miglio distante dal porto in direzione di ponente avvi
la chiesetta della Madonna incavata sulla roccia con altra stanza attigua
ed un forno, di questa cappella molto si e' detto poiche' ridesta
interessanti rimembranze per il doppio culto dell'eremita che vi
soggiornava alla fine del decorso secolo, quando i nostri mari erano
infesti da legni barbareschi, ed era singolare che l'eremita suddetto si
accomodava per i suoi privati interessi a venerare la croce, o la
mezzaluna secondo la diversa religione delle persone che vi approdavano,
da cio' il comune adagio in Sicilia il romito di Lampedusa, per dinotare
una persona di doppia fede. La chiesetta della Madonna presenta tuttavia
avanzi di gotici capitelli e dornati di scelto gusto ma infranti e caduti
sul pavimento: nel 1812 tale cappella fu ristaurata da Gatt come rilevasi
dall'indicata epoca sculta sull'imposta dell'architrave. Trovansi inoltre
nel lato presso la cappella gli avanzi di un Morabito ove credesi da
taluno che fosse seppellito Skeic turco, e quasi ad un quarto del cammino
dal vallone della Madonna evvi sulla sinistra guardando il levante un
mucchio di sassi e sopra di esso s'innalza una croce intagliata a basso
rilevo sul tufo calcareo, cio' che probabilmente ci indica che sotto si'
mal concio mausoleo giacesi il cadavere d'un cavaliere di Malta, o pure
siccome da altri si opina le ossa di taluno parente del Frenda. E qui in
ultimo conviene avvertire che altri edifici esistono nell'isola e grotte e
granili, muraglie di pietre a secco che dividono le terre dissodate, tutte
opere lasciateci dal benemerito Gatt ed in parte dal Fernandes e Frenda, a
queste opere sono si aggiunte ai tempi della nuova colonia muraglie,
caserme per la custodia militare, magazzini, pozzi, la casa ove abita il
Comandante, e di giorno in giorno si osservano nuovi edifici e nuovi
commodi che qui sarebbe lungo descrivere dettagliatamente. Al presente la
popolazione viene costituita da Palermitani, Girgentani , Pantellereschi
ed Usticani: contavansi nello scorso anno 15 nati, 3 morti e 2 matrimoni,
e tutta la popolazione ascende al numero di circa 500 inclusi, bensi' i
pubblici funzionari, quegli abitanti non in altro si occupano che nella
costruzione del paese, nello spaccio dei generi commestibili, e pochissime
braccia nell'agricoltura e nella
pesca. |