ARI RE Trieste - Polesine 1951

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ALLUVIONE DEL POLESINE

11 novembre - 15 dicembre 1951


Fu sicuramente il primo intervento organizzato di radioamatori in Italia nel campo della protezione civile, due anni prima di quel decreto con cui Einaudi ufficializzerà l'attività dei radioamatori. Non esistevano allora che permessi provvisori a tempo limitato, alcuni disponevano di portatili VHF, ma la maggior parte delle stazioni - HF ed autocostruite - non erano neanche facilmente trasferibili nell'area disastrata. Eppure fummo tra i primi soccorritori, ed operammo egregiamente per l'unico ente che ci accordò fiducia: la Pontificia Opera d'Assistenza. Le autorità dello stato furono freddine nei nostri confronti: formazione indefinita e atipica, che sebbene priva di un crisma di ufficialità "pretendeva" di collaborare con gli Organi dello Stato. Operammo bene, con mezzi modesti; l'efficienza se raffrontata a quella di altre strutture permanenti, specializzate nelle comunicazioni campali e dotate di ottimi mezzi, fu semplicemente superlativa. Noi, difatti, si lavorò non solo con gli elettroni che vibraano, ma anche con la vibrante passione, abnegazione e grande volontà di dare il meglio di noi stessi, a dispetto delle difficoltà d'ogni genere che si dovevano affrontare. Restarono ammirati anche i militari - non gli alti gradi - ma quelli di rango più modesto. Cito solo un episodio fra tutti: al campo di raccolta di Ponte Corbola (FE) operava una stazione con la telestampante Siemens L collegata ad una piccola VHF che inviava e riceveva grandi quantità di nomi di persone ritenute disperse. La macchina succhiava vertiginosamente le batterie (erano i poveri accumulatori auto del dopoguerra); furono i soldati del Genio a consentirci di andare avanti, in quanto ci rifornivano continuamente di accumulatori carichi: erano in cassette di legno, con manici di corda, surplus canadese che avevano in dotazione. Non sarebbe giusto fare citazioni individuali incomplete e, peraltro, una vera memoria storica attendibile di quello che per noi è un glorioso evento non esiste; citerò un OM per tutti: Vittorio Aggujaro, I1QP di Padova, che si rivelò fin dalle prime ore dell'emergenza un infaticabile organizzatore. Vada alla Sua memoria la riconoscenza di tutti gli OM italiani e delle genti del Polesine. Vi fu un momento di gloria, l'apoteosi, quando Sua Santità Papa Pio XII volle riceverci in udienza privata il 10 maggio 1952. Davanti a lui si trovò un gruppo di una trentina di radioamatori provenienti da molte parti d'Italia; il "dono" che offrimmo fu un album di fotografie la cui dedica recitava così:

"Sensibili alla voce del dolore, i radioamatori italiani portarono la loro commossa collaborazione ai Servizi di Emergenza della Pontificia Opera d'Assistenza per l'alluvione del Polesine.

11 novembre - 15 dicembre 1951"

Quell'esperienza è stata il seme da cui doveva scaturire il CER dell'ARI (Corpo Emergenza Radioamatori) prima e l'ARI Radiocomunicazioni Emergenza oggi.



Liberamente tratto da un articolo di I4SN su Radio Rivista - novembre 1991

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