ABOUT 8Q7DF

La storia

 

E’ una storia che risale al lontano 1989. Avevo da poco ottenuto la licenza ordinaria e subito la passione per il DX mi ha coinvolto. Uno dei primi new-one è stato proprio 8Q7, grazie all’attivazione, da parte di un OM tedesco, di una delle 2000 isolette che compongo l’arcipelago delle Maldive. Nell’inviarmi la QSL per la conferma del collegamento, l’amico tedesco, dietro mia richiesta, mi inviò tutte le informazioni che potevano servire per ottenere il permesso di trasmissione da quel meraviglioso paese.

 

Ebbene, quelle informazioni sono rimaste nel cassetto fino al gennaio del 1998... quando un giorno, un gruppo di amici, appassionati di fotografia subacquea, mi chiesero:<<Vieni con noi alle Maldive?>>. E’ stato un attimo riagganciare quel sogno nel cassetto in cui avevo messo quei fogli di carta... il sogno stava per realizzarsi.

 

Ho immediatamente contattato il Ministero delle Comunicazioni delle Maldive e, con celerità estrema ho avuto la loro risposta. La conferma della loro serietà e gentilezza è stata quando mi sono visto rispondere via fax che il nominativo assegnatomi sarebbe stato 8Q7DF, quello che avevo richiesto.

 

Non potevo fare altro che pensare a recuperare tutto ciò che poteva occorrere: dall’ RTX all’antenna, dall’alimentatore ai cavi, alle parti di ricambio.

 

Dovevo far stare tutto dentro una di quelle valigette di alluminio che noi radioamatori ben conosciamo... non potevo far altro che pensare ad un TS-50 con relativo AT-50. Il problema era l’alimentatore visto che doveva erogare almeno 20 Ampere, ma le dimensioni di quelli che sono attualmente in commercio non facevano al caso. Ricordavo l’ottimo FP-757 Yaesu ormai fuori produzione. Una telefonata al caro amico Massimo Ik1LBO di Albisola mi risolve il problema; ne ha uno usato... è l’ideale.

 

Non resta che pensare all’antenna. Faccio una chiacchierata via Internet con gli amici americani della precedente spedizione 8Q7AA. Mi fanno sapere della loro delusione nell’usare direttive, dipoli e tutto ciò che ha bisogno di grandi altezze da terra... la loro massima perfomance l’hanno avuta con delle semplicissime verticali con radiali di terra sovradimensionati (ed è quello che poi farò io). Non volevo optare per una classica verticale caricata a causa della loro difficoltà di taratura, peso e montaggio, ma non volevo neanche utilizzare un semplice filo verticale. E’ sempre il Massimo IK1LBO che mi risolve il problema proponendomi la nuova NEW-MULTICRES, verticale da utilizzare con l’accordatore, senza bobine, alta 8 metri, solo 4 kilogrammi. Smontata occupa solo 1,40 metri e sta comodamente dentro una sacca per le canne da pesca.

 

Faccio alcune prove di operatività per verificare il funzionamento delle apparecchiature... tutto è perfetto. I rapporti che ricevo sono buoni, talvolta ottimi.

 

A questo punto chi mi vede partire mi scambia sicuramente per un pescatore... pescatore si, ma di QSO.

 

Arriva quindi, via fax dal Ministero delle Maldive, la copia della licenza temporanea che mi permetterà di transitare alla Dogana di ingresso a Malè (la capitale) senza intoppi.

 

Il 1 Maggio arrivo all’aeroporto di Milano Malpensa e le autorità doganali non mi creano problemi. Viaggio con doppio bagaglio a mano... la valigetta con gli apparati e la sacca da pescatore; 9 ore di volo diretto.

 

L’unico controllo che ho avuto è stato proprio all’arrivo a Malè. Un funzionario mi chiede di aprire la valigetta e di fargli vedere il permesso... un attimo di terrore, quindi TUTTO OK... via libera.

 

Ad attendermi, oltre alla gentilissima signorina Adriana, responsabile del villaggio di Alimatha’, che mi consegna l’originale della licenza, c’era una temperatura di circa 35 gradi con un’umidità del 90% e assenza di vento.

 

Non mi resta che raggiungere la destinazione insieme al gruppo e cercare di farmi assegnare una posizione ottimale per le operazioni. Riesco ad ottenere una camera sul lato nord-ovest dell’isola. Il mare, il cielo, la vegetazione e la fauna equatoriale fanno pensare al paradiso.

 

Il villaggio è costituito da circa 90 Bungalows disposti tutti intorno all’isola... circa 1 chilometro di perimetro.

 

Non attendo, in 20 minuti (e questo mi fa pensare alle emergenze) installo l’antenna, la stazione, connetto i cavi e alle 14:00 Zulu sono già a ricevere i primi segnali.

 

Sicuramente c’erano molti amici che attendevano questo momento, visto solo dopo avere chiamato un paio di volte, sono stato assalito da un numero esorbitante di risposte.

 

Dovevo però fare i conti con i generatori che danno energia alla piccolissima isola... QRN a S7 su 40, 20, 15 m.

 

Per fortuna almeno i 10 erano puliti. Devo lavorare con l’AIP inserito per tutto il tempo.

 

Non è facile trovarsi per la prima volta dall’altra parte del Pile-Up. Avevo sognato questo momento da molto tempo e volevo gustarmelo completamente. Comincio a smistare il traffico, talvolta pesante... Arrivano segnali dal centro Europa, soprattutto da italiani, francesi, polacchi, tedeschi... i russi non mancano, anzi. Qualche volta devo lavorare in Split.

 

Nella fascia equatoriale la propagazione non apre prima delle 11:00 / 12:00 GMT (le 16 / 17 locali); almeno questo e successo a me in 10 giorni di operazioni. In 20 metri la propagazione è eccezionale: da quando apre i segnali si mescolano... JA insieme a DL, UA insieme a EA, I insieme a VU e VK... incredibile.

 

I 15 metri si presentano un poco più ordinati, ma non come siamo abituati noi in Europa... I JA sono tantissimi. Purtrroppo i 10 metri non sono molto aperti, ma riesco sempre a fare un discreto lavoro dalle 14:00 alle 17:00 GMT, soprattutto con giapponesi e russi.

 

Anche i 40 metri mi danno soddisfazione, ma più si scende di frequenza più il rumore aumenta.

 

Il primo giorno di attivazione, mi sono trovato in aria insieme all’ ARI International DX contest, potendo lavorare molte stazioni, anche italiane, che cercavano il moltiplicatore. Alla fine della conta, dopo 10 giorni di lavoro con circa 4 ore di attivazione media giornaliera, riesco a macinare oltre 3500 QSO... mi ritengo soddisfatto, anche perché non ho avuto nessun tipo di problema con le apparecchiature.

 

Purtroppo le stazioni Nord americane non sono state fortunate... i loro segnali sono deboli e raramente riescono a superare i rumore creato dai generatori.

 

E’ difficile immaginare quello che ti può succedere durante le operazioni, ma tutto è andato veramente bene. Forse soltanto una volta, nel momento in cui si stava avvicinando un forte temporale, ho avuto paura. I fulmini si scaricavano nel mare intorno a noi con frequenza di 2 al minuto... Dopo un forte acquazzone durato 10 minuti è tornato il sole.

 

Intorno alle 12:30 GMT del 11 maggio faccio l’ultimo collegamento con una stazione francese e quindi decido di smontare la piccola stazione... Questo con un poco di malinconia per le stazioni che non mi hanno potuto collegare e che ancora stavano chiamando, ma anche soddisfatto per il risultato. L’aeroporto di Malè ci aspetta per il ritorno la mattina successiva.

 

Devo ringraziare tutti gli amici che mi hanno aiutato nelle operazioni preliminari, di ricerca e preparazione: in particolare IK5NTI, I5XUZ, I5EUS, IW5BHU, IK1LBO, IK5VLZ, IK5ZUM, IK7JTF, IZ5BTC, IZ5BTK, quindi tutta la sezione ARI di Massa-Carrara.

 

La speranza è quella di poter tornare ad essere attivo presto da un’altra isola, più o meno importante, più o meno vicina... magari insieme a qualche amico OM...

 

Lorenzo IK5MDF - 8Q7DF

 

 

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